Bambini e problemi uditivi: come riconoscerli e come fronteggiarlileggi in 2 min

I problemi uditivi dei bambini assumono sicuramente una particolare rilevanza: se un bambino è interessato da problematiche di questo genere nei primi anni, infatti, può avere delle difficoltà in fase di apprendimento e più in generale nella socializzazione primaria.

Non sempre è semplice riconoscere i difetti uditivi nei bambini, e oltre all’ovvia raccomandazione di procedere con dei controlli periodici è sicuramente un buon consiglio quello di badare con attenzione a eventuali comportamenti anomali del piccolo.

Se il bambino non risponde alle voci, anche laddove le stesse siano accompagnate da contatto fisico, o comunque qualora siano molto chiare, può essere un segnare di problemi uditivi, analogo discorso è valido se il piccolo palesa delle difficoltà nel seguire una conversazione che coinvolge due o più persone.

Se nel rendimento scolastico vi sono improvvisi cali di rendimento, e se il bambino manifesta delle difficoltà soprattutto per quanto riguarda l’apprendimento di lingue straniere, è certamente il caso di verificare la sua condizione uditiva, analogo discorso è valido se il bambino dice spesso “cusa?”, “come?”, o comunque se palesa con frequenza di non aver ben capito delle frasi.

Il fatto che un bambino tenga la musica molto alta, oppure che guardi la tv con il volume molto alto, può essere allo stesso tempo un segnale da non sottovalutare.

Intervenire per tempo in caso di problematiche uditive è davvero molto importante: se l’udito di un bambino viene corretto in modo tempestivo, infatti, il bambino può ovviare facilmente a tutte le difficoltà di comprensione e di socializzazione legate alla difficoltà acustica.

Un invito va rivolto, da questo punto di vista, anche agli insegnanti: i bambini che hanno difficoltà uditive, o comunque che hanno degli impianti acustici, possono avere dei tempi di apprendimento più lenti, di conseguenza devono essere molto pazienti nelle loro spiegazioni e devono scandire molto bene le parole mentre parlano.

Per le medesime ragioni, ovviamente, non è affatto una buona idea quella di far sedere i bambini con impianti acustici agli ultimi posti dell’aula.