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Abbassamento dell’udito: alcuni consigli per ritardarlo il più possibileleggi in 2 min

In alcuni casi l’abbassamento dell’udito si presenta in modo inesorabile per via dell’invecchiamento, tuttavia esso è assolutamente correlato anche alle abitudini della persona.

Seguendo una serie di atteggiamenti virtuosi è certamente possibile fare in modo che l’eventualità che le capacità uditive possano ridursi divenga più remota.

Un consiglio ottimo è certamente quello di evitare l’esposizione a rumori molto forti, e da questo punto di vista la massima attenzione va dedicata alle attività lavorative in cui si è costretti a convivere con un inquinamento acustico non irrilevante.

Per tante persone, ovviamente, non può essere un consiglio realizzabile quello di abbandonare una professione per trovarne un’altra in cui non sono presenti rumori rilevanti, di conseguenza chi svolge simili mestieri deve assolutamente indossare delle protezioni specifiche.

Non è mai superfluo ricordare che è un obbligo del datore di lavoro quello di offrire ai propri dipendenti tutti gli strumenti necessari per poter lavorare senza che la salute possa essere messa a rischio, nel caso in cui si operi in qualità di liberi professionisti, ovviamente, bisogna preoccuparsi autonomamente dell’acquisto dei dispositivi in questione.

Nel caso in cui si dovessero riscontrare delle manifestazioni uditive anomale, come possono essere ad esempio fischi e percezione di rumori “ovattati”, non bisogna trascurarle.

Nella grande maggioranza dei casi si tratta di episodi poco preoccupanti e prettamente temporanei, non si può tuttavia trascurare il fatto che potrebbero essere sintomi di patologie dell’orecchio.

Proprio per questo motivo sottoporsi a dei controlli è importantissimo: le malattie riguardanti quest’organo non sono poche ed è in tutti i casi necessario riuscire a contrastarle per tempo e in modo efficace.

Può capitare che il proprio medico prescriva dei farmaci, tuttavia bisogna prestare una particolare attenzione ai farmaci cosiddetti ototossici, ovvero appunto potenzialmente nocivi per l’apparato uditivo nel suo complesso.

Quando il medico prescrive dei farmaci, dunque, è utile chiedere se si tratti o meno di un farmaco ototossico, e in caso affermativo si può chiedere al professionista se è possibile far ricorso a un’alternativa.

Le orecchie andrebbero sempre pulite in modo corretto, evitando soluzioni “fai da te” e preferendo sempre chiedere suggerimenti a un medico competente.