Differenza tra allergia e ipoacusia

Allergie di stagione e ipoacusia: consigli utilileggi in 3 min

Collegamento tra allergie e calo dell’udito

È risaputo che le persone allergiche, soprattutto durante il periodo primaverile, siano soggette a numerosi disturbi causati da un’iperstimolazione delle mucose, responsabile della produzione di abbondanti quantità di muco.

Si calcola che oltre il 20% della popolazione soffra di disturbi allergici, che dipendono da vari fattori, come l’età (l’adolescenza è il periodo di maggiore incidenza) e il tipo di pollini (derivanti da differenti piante più o meno allergizzanti).

Questo fenomeno si manifesta con riniti e congiuntiviti allergiche, ma anche con fastidiosi cali dell’udito, riconducibili all’accumulo di liquido nei condotti uditivi: si tratta di ipoacusia conduttiva temporanea che non ha nulla in comune con quella permanente.

La congestione prodotta dall’allergia è responsabile di alterazioni della percezione dei suoni, accompagnate dall’insorgenza di vertigini, acufeni e dolore; nel caso in cui un soggetto sia portatore di un apparecchio acustico, il fluido che tende ad accumularsi nei condotti auricolari può limitarne l’uso.

L’ipoacusia conduttiva è un disturbo che dipende dall’ostruzione di alcune parti dell’orecchio interno, responsabile dell’interruzione della propagazione di onde sonore provenienti dall’esterno e dirette verso la membrana timpanica.

Per discriminare se il calo dell’udito è realmente collegato a manifestazioni allergiche oppure ad altri fattori eziologici è necessario prendere in esame le condizioni del soggetto al termine della stagione dei pollini.

Infatti se il disturbo scompare si tratta di ipoacusia conduttiva di tipo allergico, se invece rimane allora esso è riconducibile a una condizione permanente.

Anche se l’allergia non è una causa diretta del calo di udito (che deriva da disturbi di tipo neurologico), essa contribuisce a peggiorare la percezione delle onde sonore in quanto crea un ostacolo alla loro fisiologica propagazione.

Un fattore discriminante che può orientare lo specialista verso questo disturbo è rappresentato dalla presenza di acufeni, suoni percepiti soggettivamente dall’individuo, ma che non sono provocati da nessuna causa oggettiva.

La presenza contemporanea di acufeni e di vertigini (altro sintomo caratteristico dell’ipoacusia transitoria) viene considerata un fattore predisponente all’insorgenza di questo disturbo.

L’ostruzione auricolare è responsabile inoltre di una percezione ovattata dei suoni, che di norma si sovrappone all’incapacità di avvertire determinate frequenze soprattutto relativamente ai dialoghi tra persone.

I portatori di apparecchi acustici devono porre particolare attenzione alla gestione di questi dispositivi durante il periodo primaverile, proprio per evitare una nociva sovrapposizione dell’ipoacusia conduttiva.

Come comportarsi in caso di ipoacusia conduttiva

Tutti i soggetti allergici, indipendentemente dal fatto di essere portatori di apparecchi acustici, dovrebbero sottoporsi a una visita specialistica per il controllo delle loro capacità uditive a fine primavera.

Infatti è proprio in questo periodo che, non essendoci più pollini dispersi nell’ambiente, le manifestazioni allergiche regrediscono e quindi anche l’ipoacusia conduttiva scompare.
Nel caso in cui tale disturbo persistesse, con buona probabilità l’individuo è affetto da ipoacusia permanente.

In primavera le persone portatrici di apparecchi acustici dovrebbero limitarne l’impiego al minore tempo possibile e nello stesso tempo pulire molto spesso questi ausili, per evitare che il cerume si accumuli danneggiandoli.

Le manifestazioni cliniche più tipiche delle sindromi allergiche prevedono l’ostruzione nasale, ma tenendo conto del collegamento anatomico tra naso e orecchie, si deduce il motivo per cui anche le Trombe di Eustachio risultano ostruite dall’ipersecrezione mucosa.

Per affrontare in maniera efficace l’ipoacusia allergica è possibile seguire alcuni suggerimenti utili per limitarne la sintomatologia.

Oltre all’assunzione di farmaci antistaminici (che limitano la produzione di istamina, la sostanza responsabile delle manifestazioni allergiche), è consigliabile verificare periodicamente (tramite apposite app) la concentrazione dei pollini, evitando di uscire quando sono particolarmente abbondanti.

È opportuno inoltre limitare il fumo di sigarette, eliminare il contatto con vegetali di ogni genere, indossare occhiali da sole e cambiarsi spesso gli indumenti, ponendo particolare attenzione all’igiene personale per evitare il deposito degli allergeni sui tessuti e sulla pelle.

Per risolvere dubbi sul tuo udito e per provvedere a una manutenzione accurata del tuo apparecchio acustico, vieni a trovarci in uno dei nostri Centri Acustici