Alzheimer e udito: i difetti uditivi non vanno trascurati, anche per il benessere mentaleleggi in 1 min

L’Alzheimer, ovvero la condizione di demenza che può sopraggiungere in età avanzata, è un problema ancora oscuro sotto diversi punti di vista.

La scienza medica sta compiendo degli sforzi importanti da questo punto di vista, al momento però non esiste una soluzione terapeutica in grado di garantire risultati impeccabili in tale ottica.

Sicuramente lo stile di vita ha un’influenza sull’insorgere della demenza, e anche l’udito ha un ruolo molto importante.

Per lungo tempo si è creduto che il calo dell’udito sia una conseguenza della demenza, in realtà potrebbe non essere così: recenti studi hanno dimostrato che la persona che ha difficoltà uditive e che non pone rimedio a tali difetti può essere molto più esposta al rischio di sviluppare l’Alzheimer.

Il fatto che l’udito non sia perfetto va infatti ad “annebbiare” alcune zone del cervello, e questo ha delle influenze molto negative sul benessere mentale della persona.

Alla luce di questo dunque si raccomanda caldamente di sottoporsi regolarmente a dei controlli uditivi e di non sottovalutare eventuali campanelli d’allarme.

Non bisogna avere alcun imbarazzo nell’utilizzare un apparecchio acustico, anzi è davvero curioso notare come a livello sociale i difetti della vista siano considerati in un modo del tutto differente rispetto alle problematiche relative all’udito.

Mentre indossare degli occhiali è considerato del tutto normale, si tende a considerare “strano” sfoggiare un apparecchio acustico, allo stesso modo le visite oculistiche vengono in genere effettuate con regolarità, purtroppo non si può dire lo stesso invece per quelle riguardanti l’udito.

Sarebbe un grosso errore credere che eventuali difetti uditivi non siano contrastabili: la tecnologia ha compiuto dei veri e propri passi da gigante negli ultimi tempi, quindi rassegnarsi a un udito meno efficace è un qualcosa di profondamente sbagliato.