Calo dell’udito e decadimento cognitivo: un legame molto strettoleggi in 4 min
Non si afferma nulla di nuovo nel dire che con l’invecchiamento l’udito possa deteriorarsi, d’altronde le problematiche uditive non congenite si manifestano quasi esclusivamente in età avanzata.
Quello che non tutti sanno, tuttavia, è il fatto che se da un lato l’invecchiamento può comportare una riduzione della capacitiva uditiva, dall’altro può assolutamente avvenire anche il contrario.
Il calo dell’udito può avere effetti negativi sul benessere cognitivo
Se l’udito cala, e soprattutto se non viene corretto adeguatamente e per tempo, la sfera cognitiva della persona ne può risentire, accelerando così i processi di invecchiamento anche dal punto di vista psichico e neurologico.
Sono davvero tantissime le conferme di ciò: l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha infatti rilevato come le persone affette da ipoacusia siano molto più soggette alla possibilità di sviluppare dei deficit cognitivi. Intervenire adeguatamente nella cura dei problemi uditivi potrebbe dunque frenare in maniera significativa i casi di demenza che, secondo le stime, sono destinati a crescere in maniera importante negli anni a venire: si parla di cifre attorno ai 100 milioni entro il 2050, quando oggi sono all’incirca 36 milioni.
La correlazione tra benessere cognitivo e capacità uditive, dunque, è molto stretta ed è assolutamente bidirezionale.
L’errore di accettare passivamente le ridotte capacità uditive
In troppe occasioni, quando una persona in età avanzata inizia a riscontrare alcuni problemi uditivi, tende ad accettarli passivamente, ritenendo che siano dovuti all’età e che siano quindi inesorabili; questo, come visto, può avere dei risvolti estremamente negativi anche sulla sfera cognitiva.
Se la perdita uditiva non viene trattata efficacemente, può aumentare il rischio di sviluppare problemi emotivi e psicologici, come anche ansia e depressione. Degli studi sulla depressione hanno dimostrato che questa può addirittura cambiare il modo in cui il cervello funziona, rendendo più difficile ricordare eventi e informazioni quando necessario.
Ad oggi le opportunità di correggere adeguatamente i problemi dell’udito sono tantissime ed assolutamente efficaci, a partire dagli apparecchi acustici che sono sempre più versatili e semplici da indossare. Di conseguenza accettare passivamente una condizione di minore capacità uditiva è un atteggiamento profondamente sbagliato.
Questo consiglio, peraltro, è estendibile anche ad altri aspetti riguardanti la salute: quando si riscontra un problema correlato al proprio benessere psico-fisico, infatti, bisogna fare tutto il possibile per fronteggiarlo per tempo ed in maniera efficace, altrimenti dallo stesso potrebbero scaturire ulteriori problematiche.
Curare l’udito garantisce innumerevoli circoli virtuosi
Se la persona anziana corregge adeguatamente i suoi problemi uditivi può continuare a dialogare senza problemi con gli altri, può in generale godere di una maggiore autonomia, e tutto ciò assicura a sua volta innumerevoli effetti benefici, in primis a livello psicologico, in quanto la persona sente di avere piena padronanza della propria vita, riesce a svolgere molte più cose e a dedicarsi a ciò che ama e si sente dunque più appagata. Inoltre la sua autonomia le consente di muoversi maggiormente e questo ha effetti benefici anche sul benessere fisico in senso stretto.
I circoli virtuosi, dunque, sono innumerevoli, ed è sorprendente come al principio di questa catena possa esserci la capacità uditiva: che l’udito sia un senso importantissimo è noto a tutti, certo, ma in molti trascurano tutte le implicazioni che possono derivare dal fatto di avere un udito sano e funzionale.
Alla luce di questo, dunque, il consiglio non può che essere quello di non esitare nel correggere i propri problemi uditivi, anche in età avanzata: come detto, oggi le opportunità per porre rimedio ai difetti dell’udito sono molteplici ed efficacissime, di conseguenza può bastare davvero poco per mantenere più a lungo possibile una condizione psico-fisica ottimale.
L’importanza di un test dell’udito per prevenire problemi cognitivi
Un semplice test dell’udito può valutare la tua funzione uditiva e determinare se stai sperimentando una forma di perdita dell’udito. Anche un problema uditivo relativamente lieve può provocare conseguenze deleterie alla memoria. Non necessariamente la perdita di udito deve essere rilevante per far sì che si presentino gli effetti sulle capacità cognitive: a volte si può notare prima una diminuzione della memoria piuttosto che dell’udito. Si può infatti, per esempio rendersi conto di non ricordare certi avvenimenti senza notare la difficoltà nel seguire in dialogo.
Per questo è fondamentale eseguire periodicamente un test dell’udito. I professionisti audioprotesisti di Progetto Udire effettueranno un controllo uditivo completo e non invasivo per confermare o meno un problema: prenota oggi stesso una visita.