Calo di udito: quando è necessario ricorrere alla protesi acusticaleggi in 4 min
L’udito è, indubbiamente, un senso molto importante che consente di orientarsi all’interno del proprio ambiente ma, soprattutto, di interagire adeguatamente con i vari interlocutori, permettendo in questo modo lo sviluppo e il mantenimento di una buona vita sociale.
Purtroppo, soprattutto con l’avanzare dell’età, questo senso rischia di essere fortemente compromesso e di determinare un sentimento di vergogna e di isolamento che, in molti casi, rischia di degenerare in situazioni di solitudine e, conseguentemente, di depressione.
A riguardo, è sempre consigliato non sottovalutare fastidi legati all’udito o sensazioni, anche saltuarie, di un calo delle capacità uditive: il suggerimento è sicuramente quello di parlarne con il proprio medico curante, che sarà in grado di valutare la situazione con accuratezza e scegliere quale via di cura intraprendere.
Disturbi dell’udito, come riconoscerli e quando ricorrere all’apparecchio acustico
In linea di massima, i disturbi correlati al decadimento dell’udito si sviluppano in maniera progressiva e perciò si ha tutto il tempo di accorgersi del problema e intervenire adeguatamente, evitando che la situazione degeneri.
I primi sintomi sono segnali che, molto spesso, tendono ad essere sottovalutati: alzare il volume della televisione, chiedere alle persone attorno a noi di aumentare il tono della voce, non percepire alcuni suoni sottili correlati alla natura e altri semplici episodi quotidiani.
Oggigiorno, purtroppo, il deficit uditivo viene sottovalutato, in quanto non vi è ancora un’ampia conoscenza della patologia e quindi non si ha la spigliatezza di parlare con il medico o la sensibilità di prestare attenzione ai segnali che il corpo è in grado di mandare a riguardo.
Il più delle volte la mancanza di udito può essere confusa con una scarsa attenzione e proprio per questo si sottovaluta il problema. Ecco perché, appena ci si rende conto che il non sentire in maniera adeguata si protrae per più di qualche giorno, è il caso di rivolgersi al proprio medico di famiglia che potrà offrivi un iniziale consulto e sottoporvi a degli accertamenti atti a verificare il benessere del vostro udito.
Le figure di riferimento sono molteplici e il primo lavoro di orientamento spetta sicuramente al medico di famiglia che, sulla base dei sintomi espressi dal paziente, potrebbe ritenere necessario il consulto da uno specialista in otorinolaringoiatria, quale esperto in materia di malattie di orecchio, gola e naso.
Una volta appurato che, la disfunzione uditiva è correlata ad un calo delle prestazioni del vostro orecchio (e non tanto ad eventuali patologie curabili attraverso cure antibiotiche adatte) sarà possibile valutare, affiancati da personale competente in materia, la tipologia di apparecchio acustico da utilizzare.
Apparecchi acustici: a chi rivolgersi?
In commercio ci sono diversissime tipologie di apparecchi acustici, molti dei quali vengono commercializzati attraverso canali mediatici quali televisione e internet.
Il vivissimo consiglio è quello di evitare questa tipologia di apparecchiatura, partendo dall’assunto che ciò che è adatto da una persona non è necessariamente adatto alle esigenze di tutte le altre. A tal proposito, per il medesimo principio, è sconsigliato ascoltare passivamente i suggerimenti di parenti o amici che stanno già utilizzando un apparecchio acustico, magari pensando che bastino le loro direttive ad individuare il modello che fa per voi.
La scelta più corretta da fare è quella di recarsi in centri specializzati dove, personale competente e qualificato, sarà in grado di leggere la vostra cartella clinica, comprendendo il vostro problema e le vostre necessità. Infatti, solo attraverso un approfondito iter di diagnosi è possibile capire quali sono i limiti correlati al naturale decadimento dell’udito.
Qui, uno specialista in apparecchi acustici, magari avvalendosi del supporto di un audiologo o audioprotesista, sarà in grado di individuare la soluzione più adatta alle specifiche esigenze di correzione dell’udito.
Quale apparecchio acustico scegliere?
Sicuramente, una volta individuato il centro e il professionista specializzato di riferimento, il paziente avrà modo di condividere con lui la soluzione più adatta alle varie necessità.
Va di certo ricordato che ogni persona, in base alla sua soggettività e al suo stile di vita, ha bisogno di apparecchi differenti che devono essere tarati in maniera diversa, in relazione alla sensibilità stessa del paziente oltre che al suo abituale contesto quotidiano.
Sicuramente, il punto di partenza per la scelta dell’apparecchio, è lo stile di vita: chi svolge molte attività all’aria aperta avrà necessità diverse rispetto a colui che passa la maggior parte della sua giornata in casa o al lavoro. Per questo motivo è importante che il paziente e il professionista intessano una relazione di reciproca confidenza e fiducia, atta a individuare l’apparecchio più consono che sia in grado di correggere il disturbo senza interferire con lo svolgimento della normale quotidianità.