Chemioterapia ed effetti all'udito

Chemioterapia ed effetti collaterali: la perdita di udito è tra questileggi in 3 min

La medicina moderna ha fatto grandi passi avanti grazie alle nuove tecnologie, rendendo sempre più possibile una cura del cancro, con la chemioterapia.

Nel linguaggio comune, con il termine chemioterapia si indicano le più comuni cure farmacologiche utilizzate contro il cancro. Per quanti risultati positivi si possano ottenere, sottoporsi alle terapie, seppur efficaci, non è per mai facile per i pazienti, a causa degli effetti collaterali che questo comporta sia a livello fisico che mentale.

Certo, i farmaci chemioterapici sono cambiati nel tempo e oggi non sono più tossici come nel passato. Il loro compito, non trascurabile, è quello di salvare la vita del paziente. Tuttavia portano con sé alcuni effetti collaterali che variano in base al tipo, alla dose, alla modalità di somministrazione e anche di persona in persona.

Una di queste di queste conseguenze è una piccola ma sostanziale perdita di udito che, a seguito di un percorso chemioterapico, impatta notevolmente la vita del soggetto coinvolto.

La doppia faccia della medaglia: perdita uditiva a seguito di chemioterapia e radioterapia

Da numerose analisi e osservazioni cliniche, è stato constatato che diverse modalità di somministrazione e dunque diverse chemioterapie comportano altrettanto diversi effetti collaterali, tra cui ipoacusia e danni permanenti all’orecchio interno. Tra i trattamenti che contrastano le cellule tumorali, troviamo anche la radioterapia, anch’essa associata ad una possibile perdita uditiva.

Perché la chemioterapia a base di platino è ototossica

Tra le chemioterapie, quelle che comportano maggiormente problemi di udito sono le chemioterapie a base di di platino: tra queste, farmaci come il cisplatino e il carboplatino. Il platino è fortemente ototossico: può danneggiare la coclea e le cellule ciliate dell’orecchio interno, portando così a perdita di udito grave e permanente, nonché diversi problemi di equilibrio corollari.

I farmaci ototossici riportano conseguenze secondarie sulla salute dell’udito che variano a seconda dell’età del soggetto coinvolto, della sua storia clinica e anche in base al tempo di esposizione alla terapia.

La radioterapia può causare danni al nervo acustico

La radioterapia, è un’altra fondamentale forma di trattamento del cancro spesso associata alla chemioterapia. Tale trattamento si serve di particelle o onde ad alta energia per uccidere le cellule tumorali e ridurre così i tumori.

Recenti studi dimostrano che quasi il 100% della radiazione somministrata riesce a  raggiungere le strutture del sistema uditivo, danneggiandolo parzialmente. Specialmente quando viene usata per trattare i tumori della testa o del collo, la radioterapia può portare a danni alla coclea o al nervo acustico, con conseguente perdita dell’udito neurosensoriale.

Lotta e prevenzione per tornare a vivere a pieno

Nessuno dovrebbe scegliere tra l’essere libero dal cancro o mantenere l’udito. Anche se la perdita dell’udito dopo la chemioterapia è spesso permanente a causa del danno irreversibile dell’orecchio interno, gli apparecchi acustici possono aiutare in maniera sostanziale a riprendere in mano la propria vita e a sentirne tutti i suoni.

Chemioterapia e radioterapia sono ottime alleate che sempre di più aiutano a combattere la guerra contro il cancro. È sempre bene affidarsi a medici competenti che sapranno somministrare la cura migliore e più efficace per ogni caso clinico.

Per quanto riguarda i sintomi collaterali come la perdita d’udito, affidati ai professionisti di Progetto Udire per controlli periodici durante il trattamento, in modo da essere al corrente dei vari ed eventuali cambiamenti uditivi e intervenire prontamente.

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