Come comportarsi con un familiare con difficoltà uditive? Alcuni utili consiglileggi in 3 min
Come ci si deve comportare con un familiare che ha delle difficoltà uditive? Dal momento che la famiglia rappresenta il contesto quotidiano per eccellenza, quello che viene vissuto maggiormente soprattutto da chi non è più giovane, avere determinati comportamenti ed evitarne di altri può essere davvero molto importante per ridurre il disagio di chi è interessato da ipoacusia. Facciamo dunque il punto su quali possono essere, in tale ottica, delle buone regole.
Oggi ci sono mille opportunità per correggere i difetti uditivi
Ancor prima di addentrarci nell’argomento, è fondamentale sottolineare un aspetto ovvio, o che quantomeno dovrebbe essere tale: i familiari devono assolutamente spingere il parente con difetti uditivi a fronteggiare tali problematiche e a farsi visitare da uno specialista.
Oggi ci sono tantissime soluzioni per recuperare un udito migliore, magari facendo ricorso ad apparecchi acustici, dispositivi che, peraltro, sono sempre più discreti anche a livello visivo. Sarebbe quindi un grosso errore rinunciare a tali opportunità e accettare passivamente un peggioramento uditivo, ritenendo erroneamente che sia inesorabilmente dovuto all’età.
L’importanza dell’atteggiamento: l’empatia è fondamentale
È molto importante offrire la massima comprensione al parente che non ha un udito perfetto: non riuscire a sentire bene, infatti, può assolutamente essere causa di frustrazione, di nervosismo, di ansia, quindi non bisogna essere troppo intransigenti.
La “chiave”, in sostanza, è l’empatia: se si riesce a comprendere cosa significhi non sentire bene e quale disagio questo comporta, sicuramente ci si spiegheranno senza difficoltà eventuali atteggiamenti un po’ bruschi o inappropriati.
Donare al parente affetto, attenzioni e quant’altro dovrebbe sempre contraddistinguere un legame familiare e questo rappresenta ovviamente un supporto importantissimo per fronteggiare la condizione di ipoacusia nel migliore dei modi.
Consigli pratici per la comunicazione con chi ha un calo uditivo
Dal punto di vista pratico, convivere con un familiare che soffre di ipoacusia rende necessarie alcune accortezze durante la comunicazione.
Quando si dialoga con il familiare è fondamentale, a livello generale, creare delle condizioni di ascolto ottimali, dunque non bisogna rivolgergli la parola se vi sono rilevanti rumori di sottofondo, se si è troppo lontani o comunque se non si è in una posizione tale da non far “viaggiare” il suono in maniera impeccabile.
L’ideale è dialogare ad una distanza “naturale”, senza eccessi, ma evitando situazioni quali quelle viste in precedenza. Importantissimo è inoltre associare alla comunicazione verbale dei movimenti labiali che siano quanto più possibile nitidi, come anche delle espressioni, o se necessario dei gesti, che favoriscano la comprensione di ciò che viene detto.
Voce più alta, ma mai troppo
Anche comunicare più lentamente può essere una buona soluzione per farsi comprendere meglio, come anche alzare il tono della voce; in generale, tuttavia, un buon consiglio è quello di evitare di parlare a voce eccessivamente alta.
I suoni particolarmente alti, infatti, vengono percepiti facilmente anche da chi ha problemi uditivi, e ciò potrebbe arrecare fastidio, senza trascurare il fatto che ciò potrebbe essere considerato indice del fatto che la persona sta compiendo uno sforzo superiore alla media per comunicare, e ciò potrebbe avere effetti negativi dal punto di vista psicologico.
È molto meglio, dunque, usare un tono di voce leggermente più alto, parlare in un ambiente che agevoli la comunicazione e prestare attenzione a tutte le piccole accortezze di cui si è detto.
L’aiuto di un professionista audioprotesista
Infine, è importante ricordare che rivolgersi a dei professionisti dell’udito può essere un aiuto fondamentale. Oltre alla valutazione del grado di ipoacusia con un esame audiometrico e guidare il paziente nella scelta della migliore soluzione acustica, gli audioprotesisti di Progetto Udire accompagneranno la persona che soffre di ipoacusia in un percorso completo di riabilitazione all’ascolto. In questo iter verranno coinvolti i famigliari, per ricevere consigli anche su come comunicare al meglio.
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