Come prepararsi alla visita dall’audiologo: alcuni consiglileggi in 3 min
Visita dall’audiologo: perché è così importante?
Quando l’udito inizia a presentare importanti segni di peggioramento, la visita da un audiologo si rivela un passaggio tanto indispensabile quanto urgente per cambiare immediatamente registro, meglio ancora se affiancata ad un consulto presso un otorinolaringoiatra.
Il più delle volte, infatti, l’evidenza clinica della sordità non è altro che la conseguenza di un lento, lungo ed inesorabile processo di deterioramento della capacità di percepire suoni, voci e rumori.
Tutto ciò porta non solo ad una diminuzione della qualità della vita, ma anche a un progressivo isolamento per non riuscire più a seguire le conversazioni e ad intervenire in esse con un discorso di senso compiuto.
Ma come prepararsi in vista del primo colloquio con lo specialista? Bastano carta, penna, qualche documento alla mano ed un po’ di tempo a disposizione per fare il punto della situazione e offrire delle informazioni precise.
Queste aiuteranno il medico a effettuare una diagnosi rapida e a studiare il metodo di risoluzione più efficace per contrastare qualsiasi problema all’udito.
Prepararsi alla visita dall’audiologo
Come già anticipato, qualche giorno prima dell’appuntamento è opportuno farsi alcune domande. Le risposte, tutte da trascrivere su un quaderno o su alcuni fogli di carta, saranno una guida per l’audiologo; grazie ad esse, verrà indicata la soluzione più adatta caso per caso.
Prima di tutto occorre chiedersi quali siano, nella propria vita quotidiana, le situazioni in cui si riscontrano difficoltà a distinguere parole, suoni o rumori e con quale frequenza ciò accade. In particolare, bisogna mettere a fuoco la natura dei problemi di comprensione nei dialoghi, che siano diretti o telefonici, con gli altri.
È indispensabile, inoltre, capire se i maggiori limiti si presentano nel seguire più persone nella stessa conversazione, o se i discorsi iniziano a diventare indecifrabili quando gli altri parlano a voce bassa. Anche anomalie all’udito in luoghi leggermente più rumorosi della norma, come i ristoranti, i bar, i ritrovi di gruppo vanno inseriti in questa lista.
Nell’osservazione del proprio stato di salute saranno utili anche altre informazioni sulla storia clinica, in particolare l’aver subito degli interventi chirurgici o la somministrazione di terapie sia farmacologiche sia di altra natura, l’insorgenza di malattie rare, nonché la presenza di sintomi come vertigini, dolore e acufeni (ronzii all’orecchio), nonché predisposizione familiare alla sordità.
Non vanno trascurati nemmeno gli stimoli ai quali si è sottoposti, occasionalmente o abitualmente. Tra questi, ad esempio, bisogna ricordare il rumore dei trapani o delle attrezzature per i lavori in cantiere, la musica a volume molto alto ascoltata con le cuffie o all’interno dei locali notturni, la vicinanza della propria abitazione a luoghi come stazioni ferroviarie o aeroporti. La valutazione, in ogni caso, deve essere fatta sia al presente che al passato.
Cos’altro comunicare all’audiologo?
Oltre a disturbi, cure, visite e interventi pregressi di pertinenza audiologica e otorinolaringoiatrica nel breve, nel medio e nel lungo termine, occorre comunicare allo specialista anche una serie di quesiti sui propri dubbi.
Soprattutto se si tratta del primo colloquio conoscitivo con l’audiologo, è opportuno rivolgere delle domande in merito a come arrestare la perdita dell’udito e ad eventuali apparecchi, da utilizzare per recuperare la capacità di sentire.
Sempre al fine di trovare la soluzione al proprio problema nella maniera più rapida possibile, è meglio farsi accompagnare da qualcuno. In questo caso, la persona più adatta va cercata tra quelle che si vedono tutti i giorni, soprattutto quando vi sia una certa ostinazione a non voler prendere coscienza del problema, con il concreto rischio di marcare visita.
Ma a parte questo ruolo di sostegno, c’è un altro motivo per cui è importante non andare soli: sono proprio le persone che si incontrano abitualmente, infatti, ad accorgersi di cambiamenti insoliti, come una tendenza ad alzare il volume di radio e tv più del dovuto o non riuscire a sostenere una conversazione. Grazie al loro contributo, l’audiologo avrà un quadro ancora più obiettivo della situazione.
Gli specialisti di Progetto Udire sono a tua disposizione: vieni a conoscerci per risolvere i tuoi problemi di udito.