Missione in Cista d'Avorio per un udito migliore

Conclusa la seconda missione di Progetto Udire con ReSound for Africa e World Medical Aidleggi in 4 min

Si è conclusa la seconda missione di Progetto Udire con il progetto ReSound for Africa, nato nel 2018 con l’obiettivo di fornire un aiuto concreto a bambini e adulti con problemi uditivi e donare una possibilità in più di cambiare in meglio la loro vita.

La missione in Costa d’Avorio per ReSound for Africa

Dal 6 al 10 marzo il titolare dei nostri Centri Acustici, Federico Turchi, ha contribuito a portare nuovi sorrisi con un udito migliore a Bonoua, a circa un’ora di auto da Abidjan, in Costa d’Avorio.

Con ReSound Danimarca e la collaborazione di World Medical Aid è stato possibile proseguire le missioni umanitarie in un territorio in cui accedere a cure mediche è ancora difficile e costoso, mentre politica e autoritarismo complicano la situazione dei più poveri, che continuano a sperare in un futuro migliore per le proprie famiglie.

Presso l’Ospedale gestito dalla Fondazione ONLUS Don Orione, con i suoi missionari in Costa d’Avorio da oltre 50 anni, in tre giorni di ambulatorio sono state visitate 90 persone per verificare la salute dell’udito. Per 25 di esse è stata individuata una perdita della capacità di ascolto e, di conseguenza, abbiamo eseguito l’impronta del condotto uditivo per la futura applicazione di apparecchi acustici. Non ci siamo limitati alle visite, ma abbiamo avuto la possibilità di aiutare materialmente chi soffre di ipoacusia con l’applicazione di 9 protesi acustiche fornite da ReSound: il modello One è resistente e robusto e garantisce 23 ore di ascolto con una sola ricarica, facilitandone l’utilizzo per tutte le persone meno esperte di tecnologia e che potrebbero non avere un accesso costante a fonti di elettricità.

È stata una vera e propria emozione indescrivibile a parole, come riferisce il dott. Turchi, mettersi a disposizione di persone che non sapevano nemmeno di poter recuperare l’udito in modo così semplice. All’inizio la titubanza era tanta e tutti guardavano i missionari stupiti e quasi impauriti, chiedendosi come sarebbe andata la visita, mentre le mamme accompagnavano speranzose i propri figli per cui chiedevano solo un po’ di attenzione. Il momento in cui veniva individuata l’ipoacusia era carico di tensione, ma tutto si trasformava presto in un tiepido sorriso quando veniva loro comunicata la possibilità di sentire come prima con un apparecchio acustico, che forniremo loro nella nostra prossima missione.

In questi giorni in Costa d’Avorio abbiamo anche controllato protesi acustiche applicate in precedenza ed effettuato quattro interventi chirurgici, con la preziosa collaborazione dei missionari sul territorio, a cui abbiamo anche trasmesso un po’ della nostra conoscenza per continuare ad aiutare i loro pazienti ipoacusici.

Scatti dalla missione

La missione ReSound for Africa del 2018 in Kenya

Il nostro coinvolgimento con ReSound for Africa ha visto anche una missione nel 2018, insieme al progetto Chaaria, che porta assistenza medica in Kenya. Anche allora è stato davvero importante e toccante poter aiutare incondizionatamente persone che devono affrontare quotidianamente sfide, non solo date da quella che era la loro condizione uditiva, ma da un territorio in cui corruzione e una forte diseguaglianza economica causano disparità e carestie.

La missione di settembre aveva l’obiettivo di contribuire in maniera significativa all’aiuto concreto dei volontari, con la fornitura di strumentazione necessaria per l’audiologia e l’otorinolaringoiatria per l’ospedale della zona e aiutare così adulti e piccoli con una diagnosi rapida e una terapia più tempestiva possibile. Abbiamo, per questo, formato anche il personale locale in modo che potessero applicare autonomamente gli apparecchi acustici. Con la visita di oltre 150 pazienti e 50 applicazioni di protesi acustiche, ricordiamo ancora la gioia a cui abbiamo partecipato: un papà che ascolta la voce del figlio per la prima volta, uno studente che ascolta le lezioni, invece di leggere il labiale e tante reazioni a suoni e rumori che noi ormai diamo per scontato.

Verso la prossima missione per regalare un sogno attraverso l’udito

La differenza sostanziale tra il mondo che abbiamo visto in queste missioni e il nostro è che siamo abituati a pensare alla perdita di udito come un problema degli anziani, che pure hanno il diritto di continuare a sentire bene per vivere al meglio ogni giorno. In Africa le persone affette da ipoacusia a cui abbiamo applicato un apparecchio acustico hanno un’età compresa tra i 3 e i 25 anni: donare loro la possibilità di sentire, non solo in modo migliore, ma, spesso, anche per la prima volta, è qualcosa di meraviglioso. Non regaliamo solo un sorriso all’ascolto della prima parola pronunciata, all’ascolto della voce della mamma o del suono di passi che si avvicinano festosi, ma anche un’alternativa a una vita nel silenzio. Un percorso verso l’indipendenza e nuove porte che si aprono, di studio, di lavoro, di un futuro.

Essere parte di questa visione, che è molto più di una missione umanitaria, ci rende orgogliosi e felici. Quello che facciamo è poco rispetto al possibile, ma ci piace immaginare come una persona che si affaccia ad una porta, che è il mondo, con un udito migliore, possa anche parlare e non solo stare a guardare. È questo il nostro obiettivo: aiutare a realizzare un piccolo, grande sogno.

Progetto Udire è al fianco di tutti coloro che vogliono sentire meglio per essere persone migliori, per loro stesse e per chi li ama. Come unica azienda in Lombardia che partecipa a questa missione, ci sentiamo ancora più responsabili e soddisfatti della nostra scelta e non vediamo l’ora di incontrare nuovi sognatori nella prossima missione di luglio 2023.