Convegno internazionale di otologia: cosa è emerso da quest’interessante appuntamentoleggi in 3 min

Si è tenuto negli scorsi giorni il convegno internazionale di otologia Psychoacoustics, electrophysiology and functional imaging of the auditory system, un evento che ha riunito esperti di audiologia provenienti da diverse parti del mondo.

In tale appuntamento si è discusso molto sui progressi dell’audiologia moderna e sulle principali sfide cui è chiamata oggi a rispondere, e sono diversi gli argomenti su cui ci si è soffermati con maggiore attenzione.

Sicuramente oggi è possibile usufruire di impianti cocleari e apparecchi acustici di grandissima efficacia, soprattutto si stanno diffondendo dei dispositivi specifici in grado di isolare il suono della voce in ambienti rumorosi, migliorando così la comunicazione.

Il Professor Alessandro Martini, ordinario di Audiologia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara, ha sottolineato come oggi si stia dando una particolare importanza all’ascolto binaurale, di conseguenza è importante curare la stimolazione di ambedue le orecchie.

In alcuni casi, sullo stesso orecchio è possibile impiegare sia un impianto cocleare che una protesi acustica.

Il Prof. Martini ha parlato anche di diagnosi, in particolare di PET, Positron Emission Tomography, la quale è stata considerata un progresso avvero molto importante.

Secondo il Prof. Martini, la PET ha permesso di scoprire meccanismi in precedenza sconosciuti quali la plasticità delle vie uditive centrali in caso di balbuzie o l’attivazione delle aree centrali del sistema uditivo dei bambini interessati da ipoacusia.

Quanto alle possibili novità future, è interessante menzionare l’intervento del Professor Olivier Sterkers, Direttore del Dipartimento di Otorinolaringoiatria Hopital Beaujon e Professore presso la Facoltà Xavier Bichat dell’Università di Parigi.

Sterkers ha affermato che l’imaging funzionale riuscirà sicuramente a rendersi molto interessante e porterà alla luce ulteriori aspetti molto preziosi per la cura dell’udito.

Analogo discorso è valido per l’elettrofisiologia, la quale studia il funzionamento dell’organismo a livello elettrico e potrebbe rivelarsi molto utile soprattutto per l’effettuazione di una diagnosi precoce.

Sterkers ha parlato inoltre di psicoacustica per quel che riguarda la possibilità di conoscere in modo esatto in che modo ascolta in paziente.

Questa disciplina si fonda sulla somministrazione di una serie di test di grande avanguardia, i quali accertano che tipo di difficoltà stanno riguardando la persona.

Molto interessanti sono state inoltre le riflessioni poste all’attenzione da Carlo Giordano, direttore della clinica di otorinolaringoiatria dell’Università di Torino.

Giordano ha sottolineato che oggi i problemi di ipoacusia interessano, in Italia, una persona su tre per quel che riguarda la fascia di età superiore a cinquant’anni, cifra che cresce a due su tre relativamente alla popolazione di età superiore a settant’anni.

L’incidenza dell’ipoacusia è tuttavia destinata a crescere, e si stima che nell’arco di breve tempo ne sarà interessato un italiano su tre a prescindere dalla fascia d’età di appartenenza, nonostante questo l’attenzione nei confronti dei rimedi a tali problemi di salute resta sorprendentemente bassa, ed è pressoché imparagonabile rispetto a quella dedicata, ad esempio, ai problemi visivi.

A tal riguardo Mirella Bistocchi, amministratore delegato di Starkey Italy, ha evidenziato appunto il fatto che l’occhiale sia indossato in modo assolutamente naturale, anzi sia considerato un vero e proprio accessorio di tendenza, al contrario l’utilizzo di dispositivi acustici suscita spesso un grande imbarazzo.

Un dato decisamente allarmante è inoltre questo: dal momento in cui un problema uditivo viene effettivamente a presentarsi fino alla sua cura trascorrono in media ben 7 anni, di conseguenza sarebbe assolutamente opportuna una maggiore attenzione nei confronti dei difetti uditivi e soprattutto si dovrebbe mettere da parte qualsiasi imbarazzo nell’indossare dei dispositivi dedicati all’udito, anche in considerazione del fatto che quelli di ultima generazione sono estremamente discreti, se non addirittura impercettibili a livello visivo.