Cos'è la misofonia

Cos’è la misofonia e come si può trattareleggi in 3 min

Cos’è la misofonia e come si può trattare

È mai capitato che il rumore di un certo oggetto, i versi di un animale o di una persona, generino un fastidio incontrollato? Se la risposta è si, allora si potrebbe soffrire misofonia. Il nome di questa patologia deriva dal greco e significa letteralmente odio del suono.

Anche se la misofonia può essere un disturbo raro, secondo le statistiche, sono in molti a soffrirne e a dimostrare effetti palesi, invece, altri ne sono inconsapevoli.

Misofonia: cos’è

La misofonia viene identificata come una forte intolleranza ad alcuni particolari rumori. La conseguenza è una reazione incontrollata del soggetto che li ascolta e, molto spesso, sfocia in comportamenti rabbiosi, stati di ansia e panico. Non è necessario che il rumore sia debole o forte, è importante solo la sua natura. I suoni fastidiosi possono provenire da persone oppure oggetti di uso quotidiano.

Nel corso di questi anni, al fine di identificare l’origine del problema, sono state condotte diverse ricerche scientifiche ma, purtroppo, non è stata ancora compresa la vera origine del fastidio e, quindi, anche delle reazioni. Alcuni medici affermano che la misofonia rientri tra i disturbi dell’orecchio, altri, invece, la associano ad alcuni disturbi psichici.

Da cosa può dipendere la misofonia? Le cause possono essere differenti, cioè, riguardano eventi traumatici passati, patologie psichiche pregresse o molto altro.

Misofonia: cause

La misofonia, molto probabilmente, affonda le sue radici in un disordine di natura neurologica e spesso ricollegata ad esperienze passate. Infatti un suono specifico può essere associato ad una situazione spiacevole che provoca, nel soggetto che lo ascolta, atti violenti o rabbia.

Questa patologia non è equiparabile, invece, ad un fastidio che colpisce l’apparato vestibolare. Quindi se una persona non riesce a tollerare un certo suono non è detto che sia misofonia ma, più semplicemente, bassa tolleranza di alcuni rumori provenienti dal mondo esterno.

Misofonia: sintomi

La misofonia si manifesta con comportamenti anomali di un certo soggetto. Infatti appena si percepisce un certo suono fastidioso, la prima reazione è stato di agitazione, ansia e rabbia. Questa, però, può diventare anche pericolosa perchè può sfociare in aggressività e reazioni incontrollate di natura violenta. In questo caso, quindi, è necessario allontanarsi dalla fonte del rumore ed evitare che la situazione possa degenerare.

A far scattare i misofoni, generalmente, sono suoni comuni che chiunque provoca in modo conscio o inconscio. Può essere pericoloso produrre rumori come singhiozzare, russare o anche masticare. Un soggetto può scattare anche se ascolta il pianto di un neonato, versi di uccelli o altri animali come cani, rane. Inoltre può essere pericoloso anche lo squillo del telefono, il ticchettio delle lancette di un orologio o lo schiacciamento di bottiglie in plastica.

Questo disturbo è davvero limitante perché tutto ciò che viene elencato rientra tra i suoni più comuni che ogni giorno si ascoltano all’esterno o in casa.

Le conseguenze della misofonia sono visibili anche a livello sociale. Chi ne soffre, infatti, tende ad isolarsi pur di non sentire fastidio. Ovviamente tale condizione può generare altri disturbi della psiche e diventare, in seguito, davvero pericolosa e irrisolvibile.

Misofonia: si può curare?

Per la misofonia, ad oggi, non è stato trovato alcun rimedio medico preciso ma, generalmente, la si può correggere con psicoterapia o terapia del suono.

La terapia del suono sembra essere efficace per il soggetto che soffre di questa patologia. Infatti lo si espone al suono fastidioso e lo si obbliga ad ascoltarlo. L’intensità viene regolata in modo da comprendere quando parte la reazione violenta. Lo scopo è quello di riadattare il soggetto al mondo comune e aumentare la soglia di tolleranza. In questo modo, in futuro, il soggetto potrebbe riuscire a controllare gli effetti negativi. Prima di avere accesso a questa terapia, però, è necessario che vi sia la giusta consapevolezza circa questo disturbo e che lo si voglia risolvere.

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