Ipoacusia infantile: i genitori devono essere attenti a eventuali campanelli d’allarmeleggi in 2 min

In occasione della “Settimana dell’udito” il Professor Giuseppe Attanasio, Otorinolaringoiatra presso il Policlinico Umberto I di Roma, ha fatto il punto sull’importanza di contrastare in maniera efficace il problema dell’ipoacusia infantile.

Anche i bambini, purtroppo, possono essere interessati da difetti uditivi più o meno accentuati, e da questo punto di vista è sicuramente cruciale il ruolo dei genitori, i quali devono saper cogliere con la dovuta tempestività eventuali campanelli d’allarme.

Da questo punto di vista, spiega il Prof. Attanasio, è molto importante badare al linguaggio del bambino: se il piccolo tende a non pronunciare alcune consonanti, come possono essere ad esempio la M, la P o la B, potrebbero sussistere dei problemi uditivi.

Un altro potenziale campanello d’allarme corrisponde inoltre all’eventualità che il bimbo, superato l’anno di età, non risponda quando viene chiamato per nome.

In questi casi intervenire per tempo è importantissimo: se i difetti acustici vengono trascurati in questa tenerissima età, infatti, quando il bimbo raggiungerà i 18-24 mesi di vita potrà palesare grosse difficoltà di comunicazione.

Le cause dell’ipoacusia infantile possono essere svariate: in molti casi le ragioni del problema sono individuabili in patologie trasmesse al piccolo dalla madre durante la gravidanza, da questo punto di vista possono rappresentare una pericolosa minaccia tutti gli agenti patogeni potenzialmente pericolosi per il feto, dalla rosolia all’Herpes Simplex.

L’ipoacusia infantile può essere dovuta anche a ipossia durante il parto, oppure a malattie quali morbillo, meningite, parotite, oppure all’utilizzo di farmaci ototossici o antibiotici che possono causare questo genere di controindicazione.

Attanasio sottolinea che il ruolo dei genitori è davvero fondamentale per individuare per tempo problematiche di questo genere: effettuare gli screening uditivi prenatali è importantissimo, non c’è dubbio, tuttavia può accadere che tali problematiche si manifestino anche a diversi mesi di distanza dalla nascita, quindi può succedere che vadano di fatto a sfuggire a questi test.