Meeting Salute: di cosa si è parlato nell’evento organizzato da Cochlear Italialeggi in 2 min

In occasione del Meeting Salute di Rimini organizzato da Cochlear Italia si è parlato di sordità, e sono diversi i professionisti che si sono espressi a tale riguardo.

Anzitutto si può sottolineare un dato: ogni anno in Italia vengono applicati su pazienti con difetti uditivi 390.000 apparecchi acustici e 1.200 protesi cocleari, delle cifre che potrebbero sembrare cospicue, ma che sono in realtà esigue.

Si stima infatti che nell’intera nazione siano circa 8 milioni i pazienti che necessitano di correzioni uditive, tuttavia tantissime persone purtroppo trascurano il problema e non si curano.

Le ragioni di questa tendenza decisamente controproducente sono molto numerose: molte persone rinunciano ad intraprendere delle cure mirate perché provano imbarazzo, altre si sentirebbero a disagio nell’utilizzare dei dispositivi specifici, altre ancora credono erroneamente che i difetti dell’udito siano inesorabili e che vadano accettati con rassegnazione.

Atteggiamenti simili sono profondamente sbagliati, soprattutto se si considera che oggi vi sono tante nuove opportunità grazie a cui è possibile fronteggiare i difetti dell’udito in modo efficace, pratico e discreto.

Se si considera che i difetti della vista, giustamente, sono fronteggiati in modo ottimale in molti diversi modi, anche indossando elementi decisamente vistosi quali gli occhiali, davvero non si riesce a capire perché non venga riservata altrettanta attenzione all’udito e perché indossare dei dispositivi piccoli e discreti sia considerata fonte di imbarazzo.

A tale riguardo si esprime il Dott. Alessandro Castiglione dell’Università degli Studi di Padova, il quale pone in evidenza il fatto che spesso è anche la comunità scientifica a considerare l’ipoacusia come un problema meno rilevante rispetto a quelli uditivi, e questo ovviamente non è un qualcosa di positivo.

Molto netto è anche il parere del Prof. Gaetano Paludetti del Policlinico Gemelli di Roma, il quale sottolinea appunto che circa la correzione dei difetti uditivi vige ancora una certa inibizione socio-culturale che, come detto in precedenza, risulta ancora più assurda laddove la si rapporti alla correzione della vista, che al contrario è socialmente considerata del tutto “normale”.

Il Prof. Vincenzo Vincenti della Clinica Universitaria di Parma sottolinea il fatto che oggi le opportunità di contrastare ipoacusie lievi, medie o severe sono davvero tantissime, grazie ai numerosi progressi che si sono registrati negli ultimi tempi in questo settore, tuttavia occorrerebbe appunto una maggiore volontà da parte del paziente.

Il Prof. Domenico Cuda dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza si è soffermato invece sull’importanza di prevenire e curare con massima attenzione la sordità in età pediatrica: anche i casi più gravi possono oggi essere fronteggiati in maniera efficace tramite l’impiego di impianti cocleari di qualità.