L’OMS presenta i costi economici legati alla perdita dell’udito: le cifre sono esorbitantileggi in 1 min
In occasione della Giornata Mondiale dell’Udito, la quale ricorre il 3 marzo, l’OMS ha fatto il punto sui costi economici che la perdita dell’udito comporta per la collettività, e le cifre sono esorbitanti.
Si è infatti stimato in 700 miliardi di euro l’ammontare complessivo dei costi che la perdita dell’udito nella popolazione mondiale comporta ogni anno, e la cifra risulta altisonante anche per quanto riguarda il nostro paese: la perdita di udito nella popolazione, infatti, in Italia comporta spese per 21 miliardi di euro annui.
Ovviamente la necessità di prevenire e di contrastare efficacemente l’ipoacusia è legata in primis alla qualità della vita delle persone, ma i costi economici di queste problematiche sono quanto mai emblematici della loro importanza.
I problemi uditivi possono creare difficoltà di comunicazione, possono favorire l’insorgere di stati depressivi, possono avere delle influenze sulla vita professionale e relazionale della persona, insomma sono un problema che merita davvero la massima considerazione, dal momento che i suoi effetti negativi sono assai variegati.
Alla luce di questo, dunque, l’OMS non esita a porre all’attenzione le più consuete raccomandazioni, a cominciare dall’effettuazione di uno screening uditivo alla nascita: nei primi anni di vita l’udito è davvero importantissimo anche per la crescita e per lo sviluppo delle capacità comunicative ed espressive.
Sottoporsi a controlli periodici è una prassi altrettanto importante, dal momento che l’ipoacusia potrebbe essere evitata in tantissime occasioni se solo si riuscisse a intervenire per tempo.
Allo stesso tempo, ovviamente, è necessario evitare di esporsi a lungo a rumori particolarmente accentuati, bisogna evitare abitudini poco salutari come quella di ascoltare musica con cuffie e auricolari ad alto volume, inoltre bisogna proteggere le proprie orecchie con tappi e strumenti analoghi laddove si sia esposti a rumori intensi.