Problemi uditivi: in Italia continuano ad essere pericolosamente trascuratileggi in 2 min

In Italia, così come in buona parte del mondo, la sensibilità nei confronti dei problemi uditivi risulta ancora insufficiente.

Questo è ovviamente un grosso errore: la persona che convive con piccoli difetti uditivi infatti vede inevitabilmente peggiorare la sua qualità della vita, senza trascurare il fatto, davvero preoccupante, per cui una persona che ha difficoltà di udito è molto più esposta al rischio di essere interessata da deficit cognitivi.

Ad oggi in Italia si contano circa 8 milioni di ipoacusici, ovvero persone che non hanno perso l’udito, ma che tuttavia hanno delle problematiche che non andrebbero trascurate e che possono sicuramente avere delle ripercussioni negative sulla vita della persona.

Questa fascia di popolazione è particolarmente critica: quando si palesano dei problemi uditivi, infatti, è fondamentale attivarsi subito per comprenderne le cause e per intervenire per tempo, proprio per evitare che possano aggravarsi.

Come si stava accennando, purtroppo, oggi i difetti uditivi continuano ad essere trascurati in troppe occasioni, e ciò è davvero strano, se si considera che per i difetti riguardanti la vista al contrario si è sempre molto attenti e scrupolosi.

Le ragioni di questa spiacevole tendenza possono essere svariate: probabilmente, a tale riguardo, vi è molto pregiudizio, si teme che difetti uditivi possano essere considerati “strani” o inconsueti, ma ovviamente la realtà è completamente diversa da questo.

A ciò si aggiunge ovviamente il fatto che la crisi economica ha portato tantissime famiglie e tantissime persone a ridurre le spese mediche, quindi anche i controlli di routine.

Alla luce di quanto detto, dunque, occorrerebbe sicuramente una maggiore sensibilità da parte di tutti, sia a livello di prevenzione che di cura di difetti uditivi di qualsiasi tipologia.

Non bisogna peraltro trascurare il fatto che i difetti uditivi hanno dei costi economici a carico della collettività davvero molto elevati: OMS stima infatti dei costi a carico dell’economia globale pari a 750 miliardi di dollari, cui bisogna aggiungere i costi legati alla disoccupazione connessa con questo tipo di problemi di salute.

Gianni Gruppioni, presidente di ANAP, Associazione Nazionale Audioprotesisti, ha sottolineato come in Italia la quantità di apparecchi uditivi è sorprendentemente bassa in rapporto alla popolazione.

Nella nostra nazione infatti, nell’anno 2016, sono stati applicati 400.000 apparecchi uditivi, mentre in un altro paese comunitario quale l’Olanda ne sono stati applicati 285.000, a fronte però di una popolazione ben più esigua, pari esattamente a 16 milioni di abitanti.

Prestare maggiore attenzione ai difetti dell’udito, dunque, è assolutamente fondamentale.