Evitare problemi all'udito con l'uso corretto delle cuffie

Udito e cuffie: una guida all’utilizzo correttoleggi in 3 min

Udito e cuffie: un binomio sempre più pericoloso

Un problema importante

Arriva direttamente dall’Unione Europea l’allarme per lo scorretto utilizzo di cuffie e auricolari per l’ascolto di musica. È sempre più preoccupante il dato dell’abbassamento della soglia di udito che, secondo le stime statistiche nell’Unione Europea, comprenderebbe quasi 10 milioni di individui. Questo problema, forse non ancora considerato tale dalla maggioranza, è causato dalla potenza o dall’intensità del suono a cui l’udito è sottoposto, più propriamente dal volume al quale vengono ascoltati i contenuti in cuffia. Sempre di più sono i casi di problemi uditivi in soggetti che però non lavorano a stretto contatto con rumori forti. Ciò dipende quindi da un uso sregolato di questi apparecchi.
Per misurare l’intensità del suono ci si serve del decibel (dB) ma la scala di misurazione del suono non procede costantemente man mano che si sale: questo significa che se un suono di 30 dB può essere 1000 volte più potente di un rumore appena percepibile, uno di 40 dB lo è per 10.000 volte. La scala quindi aumenta per intervalli crescenti. Mettendo a confronto quanto detto con i dati rilevati dagli apparecchi acustici oggi in circolazione si possono cominciare a delineare i tratti distintivi del problema dell’ascolto incontrollato e sregolato, nonché dei danni all’udito; un prodotto come le cuffie in-ear può generare potenza fino a 120 dB, paragonabili alla potenza del rumore di decollo di un jet.

Come misurare l’eccessiva esposizione a stress uditivo

Cos’è che provoca stress all’udito

I fattori che concorrono a stressare l’apparato uditivo sono molteplici, con il tempo e un uso prolungato, quotidiano e pressante di cuffie auricolari, in-ear e simili si può incorrere in veri e propri danni permanenti. Sono all’ordine del giorno infatti diagnosi di traumi acustici provocati da stress uditivo: i soggetti interessati riportano sintomi quali l’ottundimento auricolare, cioè quella sensazione di pressione nell’orecchio che è causata da un’infiammazione del timpano o del canale uditivo, fastidiosi ronzii come il cosiddetto tinnitus e una diminuzione del livello di udito. Tutti questi sintomi possono avere natura temporanea, ma se non tempestivamente diagnosticati possono diventare permanenti.
C’è da dire che ascoltare musica o contenuti multimediali in cuffia, magari in città può indurre inconsciamente ad aumentare il volume di ascolto, questo comportamento a lungo andare può lentamente condurre a ipoacusie da rumore. L’apparato uditivo umano è capace di resistere molto bene a pressioni acustiche prolungate quindi il soggetto non si accorge che c’è un danno che può diventare permanente. Si aumenta il volume per eliminare quindi il rumore di fondo dell’ambiente circostante, quindi il primo fattore che influisce sul volume in uso è l’ambiente, il rumore di sottofondo che circonda chi ascolta musica.

Quali tipi di cuffie utilizzare per evitare danni

Le tipologie di cuffie riguardano sostanzialmente 3 gruppi

  • Le cuffie aperte. Le cuffie aperte, grazie al fatto di avere una superficie traforata, garantiscono una buona dispersione del suono garantendo al contempo una minore pressione sonora all’interno dell’orecchio. Questo meccanismo d’altra parte induce l’utilizzatore ad aumentare costantemente il volume per contrastare probabili rumori di sottofondo derivanti dall’ambiente circostante.
  • Le cuffie chiuse. Le cuffie chiuse invece forniscono un buon isolamento dai rumori circostanti, grazie ai cuscinetti di cui sono fatte, ciò permette di abbassare i volumi di ascolto e ridurre lo stress.
  • Le cuffie in-ear. Questo tipo di cuffie offre un isolamento importante dei rumori esterni, più delle cuffie chiuse. Ma questo meccanismo se utilizzato con volumi eccessivi e per un tempo prolungato può provocare danni maggiori.

Consigli e indicazioni per evitare danni

I consigli per un utilizzo corretto

Per cercare di contrastare un uso improprio delle apparecchiature utilizzate per ascoltare musica i pareri degli esperti sono concordi nel ridurre tempo e dB di ascolto. Questa regola pone le sue basi sull’ascolto di materiale audio a non più di 60 dB per non più di 60 minuti.

Ricorda inoltre che, ai primi sintomi di abbassamento dell’udito, è davvero importante intervenire in modo tempestivo e mirato. Se hai dubbi è meglio rivolgersi agli specialisti: prenota una visita gratuita con i nostri professionisti.