A Roma un ristorante per non udenti: la bellissima storia della sua titolareleggi in 2 min

È davvero una bella storia quella di Valeria Olivotti, una giovane ragazza non udente dall’età di 3 anni la quale ha aperto a Roma un ristorante per persone sorde.

In un breve video pubblicato online Valeria e la sua mamma raccontano come è nata quest’idea: Valeria, quando usciva con i suoi amici, aveva spesso difficoltà nel farsi capire dai camerieri quando si andava a mangiar fuori.

La madre di Valeria era perfettamente consapevole di questo suo disagio, per questo motivo ha avuto l’intuizione: abbinare la passione per la ristorazione di Valeria a un’idea imprenditoriale unica nel suo genere.

Valeria racconta come un locale come questo riesca davvero a far sentire a casa la persona non udente, e ovviamente tutto è studiato nei più piccoli dettagli per annullare qualsiasi difficoltà di comunicazione.

One Sense, questo il nome del ristorante di Valeria, ha un cameriere non udente; la madre della titolare racconta che al momento in cucina è impiegato del personale che non ha nessun problema uditivo, ma l’obiettivo è quello di includere persone non udenti anche per quel che riguarda questo genere di mansioni.

E le idee non mancano: la madre di Valeria parla anche della possibilità di creare dei corsi e qualsiasi altra attività che possa a rivelarsi utile per dare delle opportunità a chi convive con questo handicap.

Il locale è un successo, e al di là di questo stupisce molto positivamente la grinta e la determinazione dimostrata da Valeria.

La titolare di One Sense racconta che ai tempi della scuola veniva presa in giro dai compagni per via del suo modo di parlare, e oltre a questi episodi di bullismo ha dovuto scontrarsi, da più grande, con tante piccole difficoltà.

“Una sfida grande, ma io sono stata più grande della sfida”: così si esprime Valeria Olivotti, che ha davvero grinta da vendere.

Sul suo fisico pieno di tatuaggi ne campeggia uno particolarmente significativo, una scritta che recita: “La sordità è un dono della mia personalità”, un pensiero davvero emblematico di come Valeria abbia affrontato il suo handicap trovando quella voglia e quella determinazione che magari, altrimenti, non avrebbe avuto.

Valeria afferma che non le piace affatto escludere le persone, e che proprio per questo ha voluto creare un locale in cui le persone non udenti potessero essere tranquille al 100%, senza alcun rischio di trovare delle difficoltà o di sentirsi isolate.

La mamma di Valeria afferma che questo progetto ha reso Valeria una persona realizzata, e a giudicare dalle sue parole, dal suo sorriso e dalla sua sicurezza, non può che essere così!