Scoprire la perdita di udito alle alte frequenze

Capire l’ipoacusia alle alte frequenze: sintomi, diagnosi e trattamentoleggi in 6 min

L’ipoacusia alle alte frequenze è una condizione che colpisce molti individui e che spesso passa inosservata fino a quando non influisce in modo significativo sulla vita quotidiana. L’ipoacusia alle alte frequenze riguarda specificamente la capacità di sentire i suoni alle frequenze più elevate e si stima che circa il 50% delle persone over 75 abbia una perdita uditiva di questo tipo.

In questo articolo approfondiamo cosa comporta l’ipoacusia ad alta frequenza, i sintomi, la diagnosi, le cause, le opzioni di trattamento e l’importanza di rivolgersi a un professionista.

Cos’è l’ipoacusia, o perdita di udito, alle alte frequenze

L’ipoacusia alle alte frequenze, alternativamente definita sordità parziale, è la difficoltà di percepire i suoni all’interno dello spettro delle frequenze più elevate, solitamente superiori a 2.000 Hertz (Hz). In sostanza, le persone affette da questa patologia incontrano ostacoli nel discernere le sfumature del parlato, soprattutto in ambienti rumorosi. Di conseguenza, possono essere alle prese con un senso persistente di distorsione uditiva o di ovattamento, che mina la loro capacità di comprendere pienamente i suoni dell’ambiente.

La difficoltà a sentire voci femminili può essere ipoacusia ad alte frequenze

Spesso chi soffre di ipoacusia alle alte frequenze ha difficoltà a comprendere le voci femminili

I sintomi: come riconoscere l’ipoacusia alle alte frequenze

I sintomi dell’ipoacusia alle alte frequenze si manifestano in vari modi, comportando sfide che influiscono sulla comunicazione e sull’interazione quotidiana. Le persone affette hanno spesso difficoltà a cogliere suoni consonanti come “s”, “z” o “f”, che sono parte integrante della comprensione del linguaggio parlato, soprattutto durante le conversazioni. Lo stesso vale per la comprensione delle voci femminili e dei bambini, che hanno frequenze più acute. Inoltre, possono avere difficoltà a percepire sottili segnali uditivi come il cinguettio degli uccelli, lo squillo del telefono o il “bip” degli elettrodomestici, con conseguente senso di disconnessione dall’ambiente circostante. Tra i sintomi anche la possibilità di percepire “fischi” alle orecchie, definiti acufeni.

Questa condizione porta anche a frequenti richieste di ripetizione durante le conversazioni, nonché alla tendenza ad aumentare il volume dei dispositivi elettronici nel tentativo di compensare la ridotta percezione uditiva. Inoltre, le persone affette da ipoacusia alle alte frequenze possono manifestare tendenze di isolamento sociale, in quanto incontrare costanti ostacoli alla comunicazione può evocare sentimenti di frustrazione nei contesti di convivialità.

Se presenti uno o più di questi sintomi, non trascurare il problema: inizia a sottoporti a un controllo dell’udito professionale. Puoi prenotare il test dell’udito, gratuito, in una delle nostre sedi a Varese, Gallarate, Luino, Malnate, Sesto Calende o Arcisate.

La diagnosi di perdita uditiva alle alte frequenze

La diagnosi accurata di ipoacusia alle alte frequenze richiede una valutazione approfondita condotta da un professionista dell’udito qualificato, come gli audioprotesisti di Progetto Udire. Questa analisi prevede molteplici aspetti volti a comprendere l’entità e la natura dell’ipoacusia dell’individuo. Inizialmente, viene eseguito un esame fisico delle orecchie per identificare eventuali anomalie visibili o segni di danni. Successivamente, viene somministrata una batteria di test uditivi specifici per misurare la funzione uditiva in vari intervalli di frequenza, individuando le aree specifiche di compromissione. Questi test possono includere, tra gli altri, l’audiometria tonale, l’audiometria vocale e la timpanometria, ognuno dei quali fornisce preziose indicazioni sulle capacità uditive. Inoltre, una discussione dettagliata sull’anamnesi del paziente e sulla potenziale esposizione a fattori che contribuiscono alla perdita dell’udito, come il rumore negli ambienti di lavoro o i farmaci ototossici, aiuta a contestualizzare la valutazione e a perfezionare la diagnosi. Grazie a questo approccio completo, gli specialisti possono formulare una valutazione accurata della perdita uditiva alle alte frequenze dell’individuo e personalizzare di conseguenza le strategie di trattamento più appropriate.

Per capire il tipo di ipoacusia di cui si soffre è importante fare un test dell'udito

Un test dell’udito e una valutazione accurata da parte di un professionista sono il punto di partenza per la diagnosi di ipoacusia alle alte frequenze

Cause e fattori di rischio dell’ipoacusia alle alte frequenze

La perdita dell’udito alle alte frequenze può derivare da una moltitudine di fattori, ognuno dei quali influisce sulla funzione uditiva. L’esposizione prolungata a rumori forti è tra i principali responsabili, come quando si trascorre molto tempo in ambienti con macchinari, ma anche durante i concerti, che a lungo andare fungono da catalizzatori per i danni uditivi.

Inoltre, il naturale processo di invecchiamento può avere ripercussioni sulla capacità uditiva, intaccando gradualmente la sensibilità ai suoni a frequenza più elevata. Il deterioramento delle cellule ciliate, che trasmettono i suoni come impulsi elettrici al cervello, è, in particolare, causa della presbiacusia, ossia la perdita di udito dovuta all’età che avanza.

Anche le predisposizioni genetiche possono esporre gli individui alla perdita dell’udito ad alta frequenza, sottolineando l’interazione tra fattori ereditari e salute uditiva. Oltre a queste cause intrinseche, alcune condizioni mediche, come la sindrome di Meniere, ma anche malattie patologiche come il diabete, possono provocare fluttuazioni della soglia uditiva, compresi i disturbi nella gamma delle alte frequenze. Inoltre, l’uso di farmaci ototossici rappresenta un rischio notevole, in quanto alcuni farmaci possono danneggiare le delicate strutture dell’orecchio interno, compromettendo la funzione uditiva.

Inoltre, i traumi cranici, dovuti a incidenti o a commozioni, possono provocare deficit duraturi nella sensibilità uditiva alle alte frequenze. Infine, scelte di vita poco salutari, come il fumo, possono aggravare la condizione, esacerbando i disturbi uditivi esistenti e accelerando la progressione della perdita uditiva alle alte frequenze.

Riconoscendo l’ampia gamma di fattori che contribuiscono a questa condizione, è possibile adottare misure proattive per ridurre i rischi e preservare il benessere uditivo.

Gli apparecchi acustici aiutano chi soffre di perdita di udito alle alte frequenze

Gli apparecchi acustici, sempre più piccoli e discreti, sono una soluzione alla sordità parziale

Come trattare e prevenire la sordità parziale

L’approccio al trattamento dell’ipoacusia alle alte frequenze dipende dalla gravità della condizione e dalle cause sottostanti. Tra i trattamenti più utilizzati, ma non risolutivi in quanto non è possibile recuperare l’udito perso, l’utilizzo di apparecchi acustici, che hanno una notevole efficacia nell’amplificare i suoni all’interno dello spettro delle frequenze più alte per aumentare la percezione uditiva complessiva. Sfruttando una tecnologia all’avanguardia, i moderni apparecchi acustici presentano un’ampia gamma di soluzioni personalizzabili, adatte alle preferenze e alle esigenze individuali. Questi dispositivi hanno un design discreto, che garantisce una perfetta integrazione nella vita quotidiana, mentre funzioni avanzate come la riduzione del rumore e il miglioramento del parlato aumentano la chiarezza dell’input uditivo, facilitando la comunicazione.

Per le persone alle prese con una perdita uditiva profonda alle alte frequenze o nei casi in cui gli apparecchi acustici tradizionali offrono benefici limitati, gli impianti cocleari sono una valida opzione di intervento.

Al di là dei dispositivi di assistenza, lo stile di vita scelto ha una profonda influenza nel mitigare la progressione della perdita uditiva ad alta frequenza e nel preservare la funzione uditiva esistente. L’adozione di misure per ridurre l’esposizione ai rumori forti, come dei semplici otoprotettori, è una strategia fondamentale per salvaguardare le delicate strutture uditive da ulteriori danni. Inoltre, il mantenimento della salute cardiovascolare attraverso un regolare esercizio fisico e una dieta equilibrata favorisce un flusso sanguigno ottimale verso l’orecchio interno, sostenendone la vitalità e la capacità di recupero. Inoltre, evitare o comunque limitare i farmaci ototossici, che possono potenzialmente danneggiare i tessuti uditivi, è fondamentale. Adottando questi accorgimenti proattivi, è possibile rafforzare la propria salute uditiva e intraprendere un percorso di benessere duraturo.

Infine, spesso è la tempestività della diagnosi a fare la differenza: se hai dubbi sul tuo udito o quello di persone care, non esitare. I controlli uditivi periodici, soprattutto dopo i sessant’anni, sono indispensabili. Scegli il Centro Acustico Progetto Udire più vicino a te e affidaci la tua salute uditiva.