Quando l'ipoacusia è una malattia professionale

Troppo rumore: cos’è l’ipoacusia professionaleleggi in 3 min

L’ipoacusia è una malattia che causa una diminuzione dell’udito e generalmente si distingue in congenita, quando deriva da fattori ereditari o malformazioni, oppure acquisita, come l’ipoacusia professionale, che è appunto causata dall’esposizione prolungata a rumori forti. Nello specifico il 40% dei casi di ipoacusia è di genere professionale, causata da trauma acustico cronico. Solitamente colpisce simmetricamente entrambe le orecchie e smette di aggravarsi quando si arresta l’esposizione alla fonte del rumore, anche se i danni provocati sono irreversibili.

Quando l’ipoacusia viene considerata malattia professionale?

Ai sensi del Punto 44, Allegato n. 4 al D.P.R. 9 giugno 1975, n. 48 il trauma acustico che causa diminuzione o perdita dell’udito viene considerato malattia professionale quando viene causato da attività specifiche puntualmente indicate dalla legge o nell’esecuzione di attività a queste complementari svolte all’interno dello stesso ambiente. Il Ministero fornisce poi un elenco delle attività coinvolte: prova di armi da fuoco, prova di motori a scoppio o di dispositivi di segnali acustici, lavori svolti all’interno delle fucinerie, tranciatura di vari tipi di metalli, taglio di telai o blocchi di marmo con specifiche attrezzature, guida di aeromobili, lavorazione dei chiodi, lavori dei calderai, battitura dei bulloni, ecc…

Come iniziare la procedura di riconoscimento della malattia professionale

Affinché la perdita o diminuzione dell’udito possa essere considerata malattia professionale, è necessario rilevare una sensibile diminuzione dell’udito. Questa deve essere certificata da una visita specialistica richiesta dal proprio medico curante oppure dagli specialisti del Servizio di Igiene e sicurezza sul Lavoro dell’Asl della provincia di residenza. La domanda di malattia professionale deve essere presentata dal datore di lavoro dopo la ricezione della documentazione necessaria da parte dell’operaio entro 15 giorni dalle suddette visite.
Cinque giorni dopo la ricezione del certificato che attesta la significativa perdita dell’udito, il datore di lavoro deve rivolgere richiesta all’Inail che si riserva di richiamare il lavoratore per eventuali accertamenti.
Il lavoratore a seguito della richiesta di malattia professionale per l’ipoacusia verrà contattato per una visita di controllo dall’Inail che si riserva la facoltà di richiedere accertamenti ulteriori. Durante la prima visita è indispensabile produrre tutta la documentazione che attesti la patologia, completa di eventuali certificati giuridici che ne attestano la presenza. Sono necessarie inoltre tutte le certificazioni che dimostrano lo status di lavoratore e la tipologia di lavoro svolto, per verificare che tale professione sia compresa tra quelle tassativamente indicate dalla legge: il libretto di lavoro e la certificazione relativa a tutte le visite di controllo svolte in azienda. L’Inail può richiedere approfondimenti e certificazioni ulteriori.

Il ricorso a seguito di rigetto della domanda di malattia professionale

Il lavoratore la cui richiesta di malattia professionale sia stata respinta può rivolgersi ad un CAF oppure ad un legale che lo assista nella presentazione del ricordo. Bisogna presentare ulteriori certificazioni che attestano la presenza dell’ipoacusia professionale, i dati personali necessari e tutte le informazioni relative all’infortunio cioè date e documenti presentati. Il ricorso deve concludersi in 150 giorni. Se il ricorrente non dovesse essere soddisfatto, oppure il ricorso viene ulteriormente rigettato, è possibile ricorrere al Tribunale del lavoro. Il termine prescrizionale in questo caso è triennale e inizia a decorrere dalla data accertata dell’infortunio. L’assistenza di un legale è obbligatoria.