Come sono legati umore e ipoacusia

Qualità dell’udito e umore: sentire bene per vivere meglioleggi in 3 min

Soffrire di problemi di udito non significa solo sentire meno i suoni che ti circondano, fare fatica a comprendere le parole in una conversazione o alzare il volume della televisione al massimo per capire i dialoghi di un film. Certo, il sintomo principale e più riconoscibile, la cosiddetta punta dell’iceberg, è proprio questo: una sostanziale diminuzione dei propri livelli uditivi. Eppure, sentire male porta con sé una serie di ulteriori piccole ripercussioni sulla vita quotidiana che, a lungo andare, ne compromettono la qualità.

Non è facile per il soggetto affetto uscire dalla bolla creatasi intorno a lui: ne consegue isolamento sociale, stress e nel peggiore dei casi, uno stato depressivo. Diversi studi si sono interrogati sulle conseguenze che tale disturbo può avere e i loro risultati suggeriscono, infatti, una stretta correlazione tra perdita uditiva e umore.

Analizziamo insieme come un miglioramento della capacità uditiva può portare ad altrettanti miglioramenti del proprio umore, ricordandoci che l’ipoacusia è il primo tassello di un domino, la cui caduta può essere facilmente arrestata grazie ad apparecchi acustici pensati su misura per te.

Base biologica: perdita di udito e attività cerebrale

Ogni suono, parola o melodia che percepiamo, sottopone costantemente il cervello a nuovi stimoli, consentendo così una migliore cognitività. Sentire male ha ripercussioni a livello cerebrale. Il nostro cervello, infatti, possiede una straordinaria e fondamentale capacità compensativa, quella di riorganizzazione corticale: in parole semplici, i neuroni creano nuove connessioni per compensare un deficit, in questo caso quello uditivo.

Enrico Fagnani, che dirige l’Unità operativa di Audiologia della Fondazione Policlinico di Milano ha sottolineato come non sia la vista, bensì l’udito, il principale ingresso sensoriale del mondo esterno in noi, per cui crea modificazioni enormi a livello di reti neuronali centrali. È facile comprendere, quindi, grazie ad una base prettamente biologica, come la perdita dell’udito produca cambiamenti a livello cerebrale che, a loro volta potrebbero modificare il modo in cui reagiamo ad agenti esterni e controlliamo le nostre emozioni.

Ipoacusia e depressione, cosa dicono gli studi

Uno studio condotto dall’Istituto Nazionale per la Sordità e altri Disturbi della Comunicazione testimonia un legame diretto tra la perdita dell’udito non trattata e un peggioramento dell’umore. Tale ricerca evidenzia, inoltre, che per le persone con un buon udito i tassi di depressione si aggirano intorno al 4%, in contrapposizione all’11,4% riscontrato nelle persone che soffrono di ipoacusia.

Lo studio ha anche dimostrato che il tasso di depressione aumenta con l’aumentare del livello di perdita dell’udito nel tempo.

Rompere l’imbarazzo: l’Importanza di un controllo uditivo per trovare la migliore soluzione

Si stima che circa 7 persone su 10 soffrono di ipoacusia, ma non ricorrono ad alcun apparecchio acustico per risolvere il problema. Purtroppo, questa negligenza espone il soggetto a diversi rischi e comporta, tra le altre cose, una progressiva perdita di autonomia nel regolare svolgimento delle attività quotidiane.

Molte persone trovano difficile affrontare la loro perdita uditiva in modo diretto come vorrebbero fare idealmente. L’ostacolo che impedisce alle persone di rivolgersi a centri acustici specializzati è l’imbarazzo sociale nel dover riconoscere il problema: il sentirsi “diversi”, estranei e a disagio in situazioni di collettività. Tuttavia, nascondere la testa sotto la sabbia non è mai la soluzione.

Il primo passo è dunque rendersi conto che non si è soli e che l’ipoacusia è largamente diffusa nella popolazione e magari anche tra la propria cerchia di conoscenti. Il secondo passo è trovare la soluzione più adatta a te, affidandoti a professionisti esperti del settore.

Eccomi: l’apparecchio acustico discreto e rivoluzionario

L’apparecchio acustico Eccomi di Progetto Udire è un dispositivo rivoluzionario che va incontro alle tue esigenze: piccolo e facile da indossare, risulta praticamente invisibile, in modo da consentirti di decidere se comunicare la tua ipoacusia alle persone che ti circondano, superando così il disagio iniziale nell’accettazione della problematica.

Ricordati che un soggetto dotato di un buon udito, non solo sente meglio, ma vive meglio, riprendendo a svolgere in autonomia tutte le attività quotidiane. Prenota subito una visita: il controllo dell’udito è completamente gratuito!