Gestire gli apparecchi acustici nei mesi più freddi: alcuni consigli

Siamo a novembre, la bella stagione è ormai ampiamente conclusa e ci avviamo così a vivere i mesi più freddi dell’anno, ma cosa è utile sapere circa la gestione degli apparecchi acustici in questo periodo?

Nella stagione invernale possono in effetti essere utili, da questo punto di vista, alcune accortezze specifiche, scopriamo subito quali.

Proteggere gli apparecchi acustici dall’umidità

Bisogna anzitutto sottolineare che in autunno ed in inverno l’umidità tende ad essere molto più accentuata, e questa è senz’altro un potenziale nemico per il benessere uditivo.

Un buon consiglio generale è sicuramente quello di proteggere le proprie orecchie, soprattutto se la temperatura esterna è particolarmente rigida, ma anche gli stessi apparecchi acustici necessitano di accortezze mirate.

Per proteggere gli apparecchi acustici mentre sono indossati con temperature basse è sufficiente indossare un cappellino di lana posizionandolo sulle orecchie, anche il classico paraorecchie invernale va più che bene.

Fare attenzione alle precipitazioni

In autunno e in inverno, si sa, le precipitazioni sono molto più frequenti, di conseguenza chi utilizza degli apparecchi acustici deve guardarsi bene anche da questa minaccia.

Se si devono percorrere solo pochi metri sotto la pioggia, ad esempio il tragitto necessario per raggiungere la propria auto, di norma non ci sono problemi, anche perché buona parte della superficie di tali dispositivi è impermeabile, se invece il contatto con l’acqua è più prolungato c’è il rischio concreto che possa danneggiarsi qualche componente interno.

Il consiglio, dunque, è quello di evitare di esporsi a pioggia e neve se si indossano degli apparecchi acustici, o comunque, in casi simili, utilizzare un ombrello ed evitare nel modo più scrupoloso possibile che possano bagnarsi.

Come comportarsi se l’apparecchio acustico ha preso umidità

È molto frequente che in inverno, chi utilizza un apparecchio acustico, noti alcune difetti di funzionamento, problemi che appunto non sono casuali e sono, nella grande maggioranza dei casi, dovuti proprio all’umidità del clima.

Alcuni esempi? Possono verificarsi spegnimenti improvvisi, soprattutto a seguito di rumori forti, oppure il suono può risultare distorto o irregolare.

Conservare in maniera accurata gli apparecchi acustici è indispensabile per evitare l’esposizione a umidità, ma può essere utile anche effettuare alcune operazioni di deumidificazione “fai da te”, come ad esempio utilizzare un apposito deumidificatore e lasciar poi asciugare all’aria i dispositivi per almeno 24 ore, o anche aprire lo sportello della batteria per consentire all’umidità di fuoriuscire.

Se la batteria ha assorbito molta umidità, o ancor peggio se si è bagnata, l’ideale è sostituirla: adoperare a lungo una batteria compromessa in questo modo può infatti comportare danni ulteriori all’intero apparecchio.

Il consiglio migliore, ovviamente, è quello di affidare l’apparecchio difettoso a un audioprotesista, soprattutto se le anomalie di funzionamento sono piuttosto evidenti: i nostri professionisti saranno lieti di eseguire un controllo del tuo apparecchio acustico e aiutarti a risolvere eventuali problemi. Puoi prenotare un appuntamento nei nostri Centri Acustici di Varese, Gallarate, Arcisate, Malnate o Luino.

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Apparecchi acustici: quali sono le tipologie principali?

Gli apparecchi acustici, sono indispensabili per tutte le persone che presentano dei problemi uditivi, e oggi grazie a questi dispositivi così discreti ed efficaci è possibile non solo recuperare un udito ottimale, ma anche migliorare in maniera esponenziale la propria qualità della vita.

In commercio sono disponibili tantissimi tipi di apparecchi acustici, e questo è un ulteriore vantaggio, dal momento che ci si può orientare facilmente verso la soluzione più adatta alle proprie necessità.

Ma quali sono le tipologie di apparecchio acustico più comuni? Quali sono i principali aspetti sulla base di cui gli apparecchi acustici possono essere distinti? Scopriamolo subito.

Apparecchi acustici analogici e digitali

Anzitutto, una distinzione molto interessante è quella tra apparecchi acustici analogici e digitali.

Gli apparecchi analogici ricevono sostanzialmente segnali dall’ambiente circostante, che vengono in seguito riprodotti ed amplificati affinché possano essere meglio percepiti dalla persona che indossa il dispositivo.

Gli apparecchi digitali, invece, riescono a trasformare il suono in informazioni elettroniche nelle quali vengono trasmessi solo i suoni rilevanti, riducendo al minimo la rumorosità ambientale.

I modelli di quest’ultima tipologia sono in genere più piccoli, ma ciò che è più importante sottolineare è il fatto che sanno garantire, in genere, una qualità del suono migliore rispetto a quella dei modelli analogici.

Fitting aperto e fitting chiuso

Un’altra distinzione molto interessante è quella tra fitting aperto e fitting chiuso, scopriamo subito di che si tratta.

Se un apparecchio acustico ha un fitting aperto, significa che le onde sonore raggiungono la membrana del timpano in maniera naturale, senza “filtri”, e in questo caso il tubicino per il suono e l’auricolare vengono fissati esternamente al condotto uditivo.

Nel fitting chiuso, invece, il condotto uditivo viene chiuso per buona parte dall’apparecchio intrauricolare, pur garantendogli la dovuta aerazione.

Questo modello di apparecchio sa assicurare ottime performance e, grazie alla sua flessibilità, sa essere adatto per fronteggiare diversi tipi di problemi acustici; i modelli a fitting aperto, invece, sono molto apprezzati per la loro capacità di trasmettere un suono molto naturale.

Apparecchi acustici retroauricolari e intrauricolari

Altra distinzione utilissima è quella riguardante apparecchi acustici retroauricolari ed intrauricolari.

Gli apparecchi retroauricolari, come si può intuire dal nome, hanno una struttura che prevede un’applicazione posteriore rispetto al padiglione auricolare, dunque completamente esterna.

Piccoli, sottili e discreti, possono ospitare senza problemi anche delle batterie piuttosto grandi e potenti, sono tuttavia generalmente sconsigliati a chi indossa gli occhiali.

Gli apparecchi intrauricolari sono invece concepiti affinché vengano collocati all’interno dell’orecchio, e sono assai apprezzati per il fatto di essere molto discreti, comodi e confortevoli.

Questi modelli sanno essere perfetti anche per chi indossa degli occhiali, come anche per chi pratica sport, per contro però non sono in grado di ospitare grandi batterie, di conseguenza sono consigliati soprattutto per chi deve correggere ipoacusie lievi o medie.

Tante altre tipologie di apparecchi

Si potrebbero citare molte altre tipologie di impianto acustico, si pensi ad esempio agli impianti cocleari, a quelli ad ancoraggio osseo, a quelli a conduzione ossea, è dunque evidente a che punto questi prodotti sappiano essere variegati e diversificati.

Ciò che è davvero importante è rivolgersi sempre a dei professionisti per la scelta del migliore apparecchio acustico: si tratta di dispositivi che devono essere adattati alla persona e per questo è fondamentale poter contare su audioprotesisti qualificati, come quelli che puoi trovare presso i Centri Acustici Progetto Udire, a Varese, Malnate, Gallarate, Luino e Arcisate.

Calo dell’udito e decadimento cognitivo: un legame molto stretto

Non si afferma nulla di nuovo nel dire che con l’invecchiamento l’udito possa deteriorarsi, d’altronde le problematiche uditive non congenite si manifestano quasi esclusivamente in età avanzata.

Quello che non tutti sanno, tuttavia, è il fatto che se da un lato l’invecchiamento può comportare una riduzione della capacitiva uditiva, dall’altro può assolutamente avvenire anche il contrario.

Il calo dell’udito può avere effetti negativi sul benessere cognitivo

Se l’udito cala, e soprattutto se non viene corretto adeguatamente e per tempo, la sfera cognitiva della persona ne può risentire, accelerando così i processi di invecchiamento anche dal punto di vista psichico e neurologico.

Sono davvero tantissime le conferme di ciò: l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha infatti rilevato come le persone affette da ipoacusia siano molto più soggette alla possibilità di sviluppare dei deficit cognitivi. Intervenire adeguatamente nella cura dei problemi uditivi potrebbe dunque frenare in maniera significativa i casi di demenza che, secondo le stime, sono destinati a crescere in maniera importante negli anni a venire: si parla di cifre attorno ai 100 milioni entro il 2050, quando oggi sono all’incirca 36 milioni.

La correlazione tra benessere cognitivo e capacità uditive, dunque, è molto stretta ed è assolutamente bidirezionale.

L’errore di accettare passivamente le ridotte capacità uditive

In troppe occasioni, quando una persona in età avanzata inizia a riscontrare alcuni problemi uditivi, tende ad accettarli passivamente, ritenendo che siano dovuti all’età e che siano quindi inesorabili; questo, come visto, può avere dei risvolti estremamente negativi anche sulla sfera cognitiva.

Se la perdita uditiva non viene trattata efficacemente, può aumentare il rischio di sviluppare problemi emotivi e psicologici, come anche ansia e depressione. Degli studi sulla depressione hanno dimostrato che questa può addirittura cambiare il modo in cui il cervello funziona, rendendo più difficile ricordare eventi e informazioni quando necessario.

Ad oggi le opportunità di correggere adeguatamente i problemi dell’udito sono tantissime ed assolutamente efficaci, a partire dagli apparecchi acustici che sono sempre più versatili e semplici da indossare. Di conseguenza accettare passivamente una condizione di minore capacità uditiva è un atteggiamento profondamente sbagliato.

Questo consiglio, peraltro, è estendibile anche ad altri aspetti riguardanti la salute: quando si riscontra un problema correlato al proprio benessere psico-fisico, infatti, bisogna fare tutto il possibile per fronteggiarlo per tempo ed in maniera efficace, altrimenti dallo stesso potrebbero scaturire ulteriori problematiche.

Curare l’udito garantisce innumerevoli circoli virtuosi

Se la persona anziana corregge adeguatamente i suoi problemi uditivi può continuare a dialogare senza problemi con gli altri, può in generale godere di una maggiore autonomia, e tutto ciò assicura a sua volta innumerevoli effetti benefici, in primis a livello psicologico, in quanto la persona sente di avere piena padronanza della propria vita, riesce a svolgere molte più cose e a dedicarsi a ciò che ama e si sente dunque più appagata. Inoltre la sua autonomia le consente di muoversi maggiormente e questo ha effetti benefici anche sul benessere fisico in senso stretto.

I circoli virtuosi, dunque, sono innumerevoli, ed è sorprendente come al principio di questa catena possa esserci la capacità uditiva: che l’udito sia un senso importantissimo è noto a tutti, certo, ma in molti trascurano tutte le implicazioni che possono derivare dal fatto di avere un udito sano e funzionale.

Alla luce di questo, dunque, il consiglio non può che essere quello di non esitare nel correggere i propri problemi uditivi, anche in età avanzata: come detto, oggi le opportunità per porre rimedio ai difetti dell’udito sono molteplici ed efficacissime, di conseguenza può bastare davvero poco per mantenere più a lungo possibile una condizione psico-fisica ottimale.

L’importanza di un test dell’udito per prevenire problemi cognitivi

Un semplice test dell’udito può valutare la tua funzione uditiva e determinare se stai sperimentando una forma di perdita dell’udito. Anche un problema uditivo relativamente lieve può provocare conseguenze deleterie alla memoria. Non necessariamente la perdita di udito deve essere rilevante per far sì che si presentino gli effetti sulle capacità cognitive: a volte si può notare prima una diminuzione della memoria piuttosto che dell’udito. Si può infatti, per esempio rendersi conto di non ricordare certi avvenimenti senza notare la difficoltà nel seguire in dialogo.

Per questo è fondamentale eseguire periodicamente un test dell’udito. I professionisti audioprotesisti di Progetto Udire effettueranno un controllo uditivo completo e non invasivo per confermare o meno un problema: prenota oggi stesso una visita.

Apparecchio acustico: cosa evitare per gestirlo al meglio

L’apparecchio acustico è ovviamente un dispositivo fondamentale per chi soffre di ipoacusia, e affinché sia sempre in condizioni impeccabili è importante che venga gestito in maniera ottimale.

Quali sono, dunque, le eventualità che devono assolutamente essere evitate per non incappare in brutte sorprese? Scopriamolo subito.

Evitare che l’apparecchio acustico cada

Questo suggerimento è probabilmente il più scontato, ma è anche uno dei più importanti: una caduta sul pavimento, infatti, può causare dei danni molto seri a questo piccolo oggetto.

L’attenzione, dunque, dev’essere massima soprattutto nei primi periodi di utilizzo, quando ancora non si è abituati ad indossarlo: anche togliersi il cappello, oppure una sciarpa, in alcuni casi, può far cadere l’apparecchio.

Evitare di applicare prodotti quando l’apparecchio è indossato

Spray per capelli, profumi, abbronzanti, sono solo alcuni esempi di prodotti che siamo abituati ad applicare sul nostro corpo ma che potrebbero facilmente raggiungere l’apparecchio acustico, danneggiandolo.

La raccomandazione, dunque, è quella di effettuare l’applicazione di prodotti simili solo ed esclusivamente quando l’apparecchio non è indossato.

Evitare che i bambini maneggino l’apparecchio acustico

L’apparecchio acustico è un dispositivo molto delicato, di conseguenza, laddove finisse tra le mani di un bambino, potrebbe danneggiarsi molto facilmente.

In questi casi, ovviamente, la colpa non sarebbe dei piccoli, bensì di chi non custodisce adeguatamente il dispositivo.

Evitare il contatto con l’acqua

L’acqua è senza dubbio uno dei principali nemici dell’apparecchio acustico, di conseguenza bisogna evitare nel modo più assoluto che esso possa bagnarsi.

Quando si fa la doccia, o anche quando ci si lava la faccia, l’apparecchio va sempre tolto, per il medesimo motivo, inoltre, si raccomanda di evitare di custodirlo in ambienti umidi, come può ad esempio essere un bagno.

Evitare le riparazioni “fai da te”

Se l’apparecchio acustico non funziona o presenta qualche problema, bisogna immediatamente abbandonare l’idea di eseguire operazioni “fai da te”.

Cimentarsi in operazioni simili potrebbe causare all’apparecchio dei danni irreparabili, di conseguenza non c’è alcun dubbio: se il dispositivo è guasto bisogna affidarlo ad un audioprotesista. I professionisti di Progetto Udire sono a tua disposizione per ogni problema relativo al tuo apparecchio acustico.

Evitare l’esposizione alle fonti di calore

Anche il calore intenso può essere un acerrimo nemico degli apparecchi acustici, di conseguenza bisogna prestare attenzione anche in tal senso.

In inverno, si dovrà evitare in modo rigoroso di posizionare l’apparecchio su termosifoni e stufe, in estate invece vanno evitati luoghi in cui il calore tende ad amplificarsi, come ad esempio in una vettura esposta ai raggi solari.

Ipoacusia: cosa è utile sapere sulla perdita dell’udito

Con il termine “ipocusia” si fa riferimento, a livello generale, alla perdita di udito, tuttavia l’ipoacusia non si presenta sempre allo stesso modo.

Ci sono diversi aspetti, infatti, che meritano di essere valutati al meglio per comprendere le peculiarità di questo problema; non esitiamo, dunque, e scopriamo i principali.

Quali sono le tipologie di ipoacusia

Anzitutto, l’ipoacusia può essere distinta in relazione alle problematiche che originano il problema. Da questo punto di vista si possono ricordare tre diverse varianti di ipoacusia, ovvero trasmissiva, neurosensoriale e mista.

L’ipoacusia trasmissiva riguarda la parte esterna dell’orecchio e può quindi corrispondere a problemi quali accumuli di cerume, crescite ossee anomale, tumori e quant’altro.

Nella grande maggioranza dei casi, questo tipo di ipoacusia può essere curata facilmente, anche se purtroppo non mancano delle casistiche più gravi.

L’ipoacusia neurosensoriale riguarda invece il nervo che invia il segnale uditivo al cervello: anche problematiche di questo tipo possono avere effetti deleteri sulle normali capacità uditive della persona ed è frequente che in questi casi, purtroppo, il problema uditivo sia permanente.

L’ipoacusia mista, infine, riguarda la presenza di un duplice problema, sia a livello trasmissivo che neurosensoriale.

Le cause dell’ipoacusia

È assai importante distinguere bene l’ipoacusia anche in relazione alle sue cause, che possono variare.

Anzitutto, l’udito si può perdere per via dell’invecchiamento biologico dell’organismo: con l’avanzare dell’età, infatti, i sensi possono attenuarsi, e si tratta di una cosa assolutamente normale.

Anche l’esposizione al rumore può essere una causa di ipoacusia: i rumori troppo forti possono comportare ipoacusia sia in casi traumatici, quindi singoli episodi di esposizione a rumori estremi, sia per esposizioni meno intense ma comunque reiterate, come può avvenire per ragioni lavorative.

Anche la genetica può favorire l’insorgere dell’ipoacusia, d’altronde questo problema di salute, come noto, può presentarsi anche alla nascita, ed è evidente che in casi simili sia la genetica a recitare un ruolo da protagonista.

Tra le cause dell’ipoacusia vi possono essere anche delle patologie: è soprattutto in età infantile che le malattie possono causare la perdita dell’udito, ma ciò può verificarsi anche in età adulta, soprattutto a causa di infezioni.

I rimedi odierni sono molto più efficaci rispetto al passato

È questo, dunque, ciò che è utile sapere sull’ipoacusia, ed è importante sottolineare che oggi le opportunità di fronteggiare questo problema sono ben superiori rispetto al passato.

Gli apparecchi acustici, infatti, hanno raggiunto livelli di affidabilità davvero elevatissimi e possono essere utilizzati per trattare la perdita dell’udito da lieve a profonda. Il funzionamento degli di apparecchi acustici è di per sé semplice: catturano e amplificano le onde sonore in modo che la coclea possa funzionare correttamente. Spetta ai professionisti consigliare la soluzione acustica migliore in base alle esigenze della singola persona, pensando anche al suo stile di vita, oltre che all’entità della perdita di udito.

Sarebbe un grosso errore credere che la diminuzione dell’udito, o ancor peggio la perdita, vada accettata con rassegnazione: rivolgiti ai professionisti, prenota un test gratuito del tuo udito per iniziare un percorso verso il benessere uditivo.

Comunicare in videoconferenza: alcuni consigli utili

Come ampiamente noto, l’emergenza sanitaria internazionale ha fatto letteralmente esplodere il ricorso alle videoconferenze, anche a livello lavorativo, ma quali possono essere dei buoni consigli per evitare che questo strumento possa comportare qualche problema dal punto di vista dell’efficacia della comunicazione in particolare per chi ha una perdita di udito? Scopriamolo subito.

Fare un briefing iniziale

Prima di far entrare la riunione nel vivo, è sicuramente una buona idea quella di dialogare un po’ con gli interlocutori e verificare che l’audio sia ottimale per tutti.

Questa prassi, ovviamente, diviene ancor più importante laddove tra le persone collegate ve ne siano alcune che hanno dei problemi uditivi.

Utilizzare le webcam

Associare il segnale uditivo a quello visivo rende molto più agevole la comprensione di quanto viene enunciato, di conseguenza è bene che queste comunicazioni telematiche avvengano utilizzando le webcam.

Controllare l’illuminazione

Controllare che l’illuminazione sia adeguata è un accorgimento strettamente correlato a quanto appena detto: se si comunica in maniera ottimale a livello visivo, anche la percezione dell’audio ne può trarre giovamento.

Non avere mai la bocca coperta

Mentre si dialoga, in videoconferenza o anche di persona, la bocca non dovrebbe mai essere coperta, dunque bisogna evitare, ad esempio, di tenere le mani sul viso, oppure di indossare sciarpe e quant’altro possa creare intralcio.

Rispettare il proprio turno

Evitare di sovrapporre le voci è fondamentale in una videoconferenza, in questo modo infatti si scongiurano le incomprensioni.

Al di là dell’aspetto uditivo, parlare solo quando è il proprio turno è comunque indice di educazione e di rispetto per tutti gli altri partecipanti.

Condividere lo schermo

Se si ha la necessità di illustrare un qualcosa, come può essere un grafico, un filmato, una rappresentazione in slide o altro ancora, è senz’altro una buona idea quella di condividere il proprio schermo con gli altri partecipanti.

Questa funzione è molto semplice da eseguire e può rendere la comunicazione di gran lunga più efficace e confermare la comprensione anche da parte di chi soffre di ipoacusia.

Registrare la riunione

Effettuare una registrazione della riunione telematica può essere utile per chiarire eventuali dubbi, anche in considerazione del fatto che alcuni partecipanti potrebbero avere dei problemi di rete e non riuscire a comunicare in maniera efficace, anche solo per brevi tratti.

Ovviamente, è sempre una buona prassi quella di avvisare i partecipanti del fatto che la riunione verrà registrata.

Altri consigli sulle conferenze via internet per chi presenta una perdita uditiva

Per chi ha una perdita dell’udito il lavoro a distanza e la comunicazione via web non devono essere difficili o impegnativi. Oltre a seguire i consigli visti, validi per chiunque, per chi soffre di ipoacusia diventa particolarmente importante indossare l’apparecchio acustico prescritto e accessori che possono collegarsi direttamente con i dispositivi utilizzati. Chiedi ai nostri professionisti dei consigli sulle possibilità di connettività del tuo apparecchio acustico. In alcuni casi si possono utilizzare auricolari e cuffie per eliminare il rumore di sottofondo.

Parla a voce alta e non avere paura di comunicare la tua difficoltà nell’ascolto. Una buona comunicazione è un diritto di tutti e le persone che ti circondano ti aiuteranno a sentirti a tuo agio.

Apparecchi acustici durante lo sport: perché andrebbero sempre indossati?

Gli apparecchi acustici vanno indossati mentre si fa sport, oppure no? Molti sportivi, anche amatoriali, si pongono questa domanda, cerchiamo dunque di rispondere in modo preciso.

Fatta eccezione per sport in cui gli apparecchi non possono essere indossati per ovvi motivi, si pensi ad esempio al nuoto, utilizzare questi dispositivi durante la performance atletica è vivamente raccomandato.

Le ragioni per cui si sostiene questo sono diverse, scopriamo subito, dunque, le principali.

Maggiori capacità di comunicazione con gli apparecchi acustici

Ascoltare in maniera ottimale significa anche saper comunicare altrettanto efficacemente, ecco perché gli apparecchi acustici andrebbero sempre utilizzati durante lo sport.

Comunicare, ovviamente, può essere provvidenziale negli sport di squadra, ma anche in sport in cui non c’è competizione, come può essere il semplice workout in palestra, ascoltare in maniera ottimale sa donare un’esperienza di allenamento completamente diversa, anche a livello sociale.

L’apparecchio acustico per maggiore sicurezza personale

Ascoltare bene significa essere più sicuri, e questo vale nello sport proprio come in qualsiasi altro contesto.

A livello acustico anche il più piccolo dettaglio può fare la differenza durante una prestazione, ecco perché non bisognerebbe mai rinunciare ad indossare degli apparecchi durante l’attività sportiva.

Avere un udito impeccabile mentre ci si allena o durante una competizione può significare prevenire molteplici infortuni.

Trovare la giusta carica grazie alla musica

Lo sanno tutti: ascoltare della buona musica durante lo sport può essere utilissimo per trovare la giusta carica e la giusta motivazione.

Ebbene gli apparecchi acustici più moderni consentono, tramite apposite funzionalità wireless, di ascoltare i brani preferiti nel momento in cui si desidera, e questa può essere davvero una “chicca” durante l’attività sportiva.

Proteggere gli apparecchi acustici durante gli allenamenti

Nella borsa di chi fa sport e indossa un apparecchio acustico è sempre utile portare degli accessori indispensabili per proteggere il dispositivo.

Per esempio, le fasce per apparecchi acustici o semplici fasce per il sudore aiutano ad evitare che l’apparecchio si bagni e raccolga umidità o sporco. Esistono poi delle clip o sistemi anticaduta che, come si può intuire, impediscono che l’apparecchio acustico possa cadere durante l’attività fisica.

Dopo l’attività sportiva è sempre buona prassi pulire l’apparecchio acustico con specifici prodotti, per rimuovere cerume e sporco accumulato. Per una pulizia più accurata o per dei consigli sulla manutenzione del tuo dispositivo acustico puoi rivolgerti ai nostri audioprotesisti.

Gestire gli apparecchi acustici in vacanza: alcuni consigli utili

Siamo ormai in estate e tante persone si concederanno una vacanza, chi farà un bel viaggio, magari in una meta lontana, chi invece si accontenterà di un semplice weekend nella località di mare più vicina, ma in tutti i casi è importante seguire alcuni semplici consigli per quel che riguarda la gestione degli apparecchi acustici.

Non esitiamo, dunque, e scopriamo quali sono i più importanti.

Pile di riserva per l’apparecchio acustico

Anzitutto, è importante sottolineare che in estate si “vive” di più, si trascorre più tempo in compagnia, si esce, si fa tardi, di conseguenza i tempi di utilizzo dell’apparecchio acustico tendono ad allungarsi e, di conseguenza, potrebbe scaricarsi prima rispetto ai soliti standard.

Per questo motivo, il consiglio migliore è quello di portare sempre con sé delle pile di riserva, anche in considerazione del fatto che in località turistiche potrebbe non essere semplice trovare le pile di cui si ha bisogno.

Se si usa un apparecchio ricaricabile, ovviamente, la soluzione è ancora più semplice: basta avere sempre con sé un caricatore e, se si viaggia all’estero, è bene portare sempre un adattatore per eventuali prese diverse da quelle italiane.

Massima attenzione in spiaggia e in piscina

Se si va al mare, o anche in piscina, occorre la massima attenzione nella gestione del proprio apparecchio acustico: il contatto con la sabbia, infatti, potrebbe essere deleterio e danneggiarlo in modo irreversibile, minacce altrettanto concrete sono l’acqua, ovviamente, oltre che creme ed oli abbronzanti.

Occorre, dunque, la massima attenzione, sia nelle modalità con cui l’apparecchio viene conservato, sia quando è indossato.

Portare con sé un kit per la pulizia

In vacanza, ovviamente, non dovrebbe mai mancare un kit per la pulizia degli apparecchi acustici.

Bisogna evitare il rischio di trascurare l’igiene dell’apparecchio, magari perché troppo presi dal divertimento e dalla scoperta di nuovi luoghi. D’altronde basta davvero poco per gestire in maniera ottimale il dispositivo, inoltre non è raro che il kit venga dimenticato nel momento in cui si prepara la valigia, quindi è bene segnarlo subito nella lista di cose da portare!

Effettuare un check da un audioprotesista prima di partire

Non può che essere un buon consiglio, infine, quello di rivolgersi a un audioprotesista prima della partenza, per verificare che l’apparecchio funzioni in maniera ottimale.

Questa piccola accortezza potrebbe rivelarsi decisiva: sarebbe davvero un peccato, infatti, riscontrare un problema mentre si è in viaggio e vivere i giorni di vacanza con un udito non impeccabile.

I nostri audioprotesisti ti aspettano per un controllo del tuo apparecchio acustico: prenota un appuntamento nella sede Progetto Udire più vicina a te.

Logopedista: una figura utilissima per gli adulti con problemi uditivi

Quella del logopedista è una figura che sa rivelarsi davvero molto importante per coloro che hanno difetti uditivi e che, per tali ragioni, devono utilizzare degli apparecchi acustici.

Il ruolo cruciale di questi operatori per quel che riguarda il benessere di queste persone è poco noto, eppure merita di essere sottolineato in quanto assolutamente fondamentale.

Ma andiamo per gradi, chiedendoci anzitutto chi è il logopedista.

Chi è e cosa fa il logopedista

Per scoprire chi sia il logopedista è utile partire dall’analisi etimologica di tale parola, che deriva dai termini greci “logos”, che significa discorso, e “paideia”, che significa educazione.

Come si può intuire, l’obiettivo del logopedista è quello di restituire una condizione ottimale a quelle persone che hanno difficoltà a comunicare, sia in termini di linguaggio che di impostazione della voce.

Un professionista preziosissimo anche per la qualità comunicativa degli adulti

Il fatto che si tratti, come detto, di un percorso “educativo” può portare a pensare che il logopedista, professionista che diviene tale dopo aver concluso l’apposito percorso universitario, si rivolga prettamente ai bambini; sicuramente è frequente che sia chiamato in causa per aiutare dei pazienti giovanissimi, ma non è affatto raro che si riveli importante anche per il benessere di persone adulte.

La gamma di stati patologici che il logopedista può curare, d’altronde, è enorme, e molti di essi riguardano appunto prettamente gli adulti: disfonia, balbuzie, disatria, disfagia, afasia e molti altri ancora.

Come un logopedista può aiutare chi soffre di ipoacusia

Come si diceva, il logopedista sa rivelarsi utilissimo per chi convive con un problema uditivo, problema che, tra le altre cose, può gradualmente portare la persona a vivere una vera e propria condizione di isolamento sociale.

Il logopedista, dall’alto della sua competenza ed esperienza, può strutturare un percorso rieducativo che da un lato aiuta il paziente ad utilizzare in maniera ottimale il dispositivo, anche nelle situazioni meno agevoli, dall’altro gli consente di comunicare in maniera efficace ed assertiva in modo da relazionarsi nel miglior modo possibile.

Il percorso rieducativo all’ascolto con il logopedista

La logopedista di Progetto Udire effettuerà una valutazione quali-quantitativa delle abilità comunicative del paziente e, in collaborazione con i nostri audioprotesisti, seguirà passo per passo la persona, anche con il coinvolgimento di familiari o amici, per un percorso completo e strutturato volto a imparare ad ascoltare di nuovo, grazie agli apparecchi acustici più moderni e funzionali che ti proporremo.

Quando si indossa per la prima volta un apparecchio acustico, infatti, la persona verrà circondata da suoni “nuovi”, che non era più in grado di sentire: con l’aiuto di audioprotesista e logopedista è possibile semplificare l’acquisizione di nuove abitudini all’ascolto dei suoni dell’ambiente.

La logopedista ti guiderà anche nella gestione di situazioni potenzialmente difficili, come potrebbero essere la gestione del lavoro, di una riunione, o momenti di aggregazione sociale. Progettiamo insieme il benessere del tuo udito: affidati ai nostri professionisti per sentire bene e vivere meglio.