Perdita dell’udito: alcuni consigli per scongiurarla

La perdita dell’udito può manifestarsi ad una determinata età per l’invecchiamento biologico dell’organismo, ma può essere anche correlata ad abitudini sbagliate, oppure ad eventi traumatici.

Alla luce di questo, dunque, quali possono essere dei buoni consigli per scongiurare seri danni uditivi? Scopriamolo subito.

Evitare l’esposizione a rumori troppo forti per preservare l’udito

Rumori eccessivamente forti possono danneggiare l’udito e, se particolarmente accentuati, potrebbero perfino causarne la perdita immediata, di conseguenza bisogna evitare assolutamente di ritrovarsi in situazioni simili.

Al di là di quelli che possono essere degli eventi estremi, è comunque bene evitare tutti i rumori piuttosto forti in quanto, anche laddove non fossero in grado di causare una perdita immediata dell’udito, i loro effetti negativi sono destinati ad emergere nel lungo periodo.

Particolarmente importante è, a questo riguardo, accertarsi che sul luogo di lavoro non si sia esposti a rumori molto forti; se l’inquinamento acustico è rilevante è fondamentale utilizzare degli appositi strumenti di protezione, ed è utile ricordare che tutti i DPI, dispositivi di protezione individuale, devono essere messi a disposizione dal datore di lavoro in linea con le leggi che disciplinano le diverse tipologie di attività.

Anche il semplice recarsi ad un concerto, oppure in discoteca, può esporre a rumori dall’intensità tutt’altro che trascurabile. Di conseguenza in contesti simili è sempre bene portare con sé dei tappi per orecchie, utilizzandoli soprattutto nel caso in cui ci si ritrovi in un punto molto vicino ad una cassa acustica.

Prestare attenzione agli auricolari

Oggi gli auricolari sono utilizzati davvero tantissimo, tuttavia questi dispositivi potrebbero divenire molto pericolosi per il benessere uditivo.

Il fatto che i suoni, in questo caso, siano emessi nell’immediato ridosso dell’orecchio li rende potenzialmente più temibili, ecco perché l’uso degli auricolari va fatto sempre con la massima attenzione.

Si raccomanda anzitutto di adoperarli solo per alcuni minuti al giorno, magari preferendo un ascolto “normale” della musica e di qualsiasi altro contenuto audio, inoltre è importantissimo che, quando vengono utilizzati, il loro volume sia basso.

Ascoltare musica agli auricolari ad alto volume costituisce un serio pericolo per il benessere dell’udito, non a caso alcuni dispositivi tecnologici regolano automaticamente al 60% il volume massimo con cui si può fruire dell’audio tramite i medesimi.

Farmaci e check up periodici dell’udito

Alcuni farmaci hanno, tra i potenziali effetti collaterali, quello di danneggiare l’udito, di conseguenza si dovrebbe cercare di evitarli o quantomeno di ridurre il loro uso.

Ovviamente non si può fare a meno di un farmaco, se è necessario: semmai in casi simili ci si può consultare col proprio medico per valutare la possibilità di optare per farmaci analoghi che non abbiano quest’effetto collaterale.

Un ulteriore consiglio per scongiurare la perdita dell’udito non può che essere quello di sottoporsi a dei controlli periodici: se l’attenzione verso la vista è sempre piuttosto alta e molte persone si sottopongono a visite di controllo con regolarità, non si può purtroppo dire lo stesso dell’udito.

Anche da questo punto di vista, tuttavia, i check up sono importantissimi e potrebbero rivelare per tempo eventuali anomalie. Affidati alla professionalità dei nostri audioprotesisti: prenota un controllo completo del tuo udito presso i Centri Acustici Progetto Udire, a Varese, Gallarate, Arcisate, Malnate o Luino.

Cosa c’è da sapere sulla presbiacusia, la perdita d’udito dovuta all’invecchiamento

Con il termine “presbiacusia” si fa riferimento alla perdita dell’udito dovuta all’invecchiamento.

Non si afferma nulla di nuovo nel dire che le persone di età avanzata siano maggiormente esposte al rischio di sviluppare dei difetti uditivi; molteplici statistiche, peraltro, confermano come l’incidenza dei problemi dell’udito cresca in maniera consistente tra le fasce più anziane della popolazione, ma cosa c’è da sapere a riguardo?

La scienza medica è oggi fortemente impegnata nello studio delle relazioni tra invecchiamento biologico ed insorgenza di difetti uditivi; per certi versi, infatti, questo legame dev’essere ancora chiarito.

I fattori che possono favorire l’insorgere della presbiacusia

Sicuramente, nella grande maggioranza dei casi l’udito va incontro ad un decadimento per via di un deterioramento delle cellule ciliate, che sono situate all’interno dell’orecchio; tuttavia, la gamma di fattori potenzialmente rilevanti è molto ampia.

In alcuni casi, infatti, la presbiacusia si manifesta per problemi di natura neurosensoriale, senza trascurare il fatto che in età avanzata si potrebbero semplicemente pagare, in termini uditivi, le esposizioni ai forti rumori, l’aver utilizzato farmaci che includono, tra le proprie controindicazioni, i danni all’udito e in generale l’aver seguito abitudini di vita poco salutari in tale ottica.

Il decadimento uditivo in età avanzata, d’altronde, non è una tappa obbligata: ci sono tantissime persone che, pur avendo superato i 60 o i 70 anni, hanno un udito impeccabile, al contrario altre iniziano a riscontrare sintomi tipici della presbiacusia molto tempo prima, ad esempio a 50 o perfino a 40 anni.

Correggere tempestivamente i difetti uditivi è fondamentale, ecco perché

La persona che riscontra dei sintomi di un principio di presbiacusia dovrebbe intervenire immediatamente e, tenendo in considerazione che non sempre si riesce a capire autonomamente di avere delle capacità uditive inferiori, in tale ottica può essere fondamentale il ruolo dei familiari.

Credere che il calo uditivo vada accettato, in quanto inesorabilmente dovuto all’età, sarebbe un grosso errore: oggi grazie ai progressi della tecnologia applicata alla medicina è possibile correggere i difetti uditivi in maniera molto efficace facendo ricorso ad apparecchi acustici di molteplici tipologie, tutti molto comodi, discreti e performanti.

La correzione dei difetti uditivi dovuti a presbiacusia è importantissima non solo per l’aspetto più ovvio, ovvero appunto per poter sentire in maniera ottimale, ma anche perché è stata dimostrata una correlazione tra difficoltà uditive e decadimento mentale.

Se una persona in età avanzata presenta difficoltà uditive, infatti, è molto più esposta al rischio di sviluppare delle condizioni di demenza: ecco perché il benessere uditivo non dovrebbe mai essere trascurato, neppure, anzi soprattutto, in tarda età.

Se si nota che un proprio caro ha difficoltà nel sentire, o che palesa delle problemi nel dialogo che non aveva mai avuto in precedenza, è importantissimo stimolarlo a sottoporsi subito ad un test: sarà il professionista a valutare il suo caso e, se necessario, a suggerirgli un apparecchio acustico.

Puoi rivolgerti ai nostri Centri Acustici: trovi Progetto Udire a Varese, Malnate, Gallarate, Arcisate e Luino. I nostri audioprotesisti sono a tua disposizione per un controllo gratuito del tuo udito.

Adattamento dell’apparecchio acustico: tutto ciò che c’è da sapere

L’apparecchio acustico è un dispositivo che sa rivelarsi davvero provvidenziale per chi è interessato da ipoacusia, di conseguenza sarebbe un errore accettare passivamente il manifestarsi di un difetto uditivo: sappiamo tutti che i difetti della vista possono essere corretti senza grossi problemi, e lo stesso vale, oggi, per quelli dell’udito.

È altrettanto noto che gli occhiali da vista non sono tutti uguali, e che quelli utilizzati da una persona non si riveleranno ugualmente efficaci se indossati da un’altra: le lenti, infatti, devono essere realizzate ad hoc non solo in considerazione dei gradi mancanti, ma anche in relazione al tipo di difetto che si deve correggere.

Ebbene, il discorso è analogo per quanto riguarda gli apparecchi acustici: essi non sono dei dispositivi “standard”, bensì necessitano di rigorose personalizzazioni affinché possano rispondere al meglio alle esigenze del singolo soggetto.

Quali sono, dunque, gli step necessari per fare in modo che un apparecchio acustico sia perfettamente efficace? Scopriamolo subito.

Il primo step: accertarsi che l’apparecchio calzi perfettamente all’orecchio

Bisogna anzitutto premettere che la figura di riferimento per quel che riguarda la regolazione degli apparecchi acustici è quella dell’audioprotesista: questo professionista saprà senz’altro provvedere a tutto ciò che è necessario per garantire tutto il comfort acustico di cui si necessita.

Il ruolo dell’audioprotesista parte con la guida alla scelta del migliore apparecchio acustico, considerando:

  • I risultati del test dell’udito, che determinano le opzioni disponibili a seconda della perdita uditiva;
  • Preferenze e stili di vita, e quindi valutare apparecchi acustici che forniscano più o meno possibilità e accessori aggiuntivi a seconda delle funzionalità necessarie.

Le attività di regolazione preliminari riguardano prettamente le modalità con cui l’apparecchio viene indossato; dunque, l’audioprotesista si accerterà del fatto che il medesimo calzi alla perfezione e si mantenga ben stabile mentre viene indossato, a prescindere da quale sia la sua tipologia.

La “formazione” di chi utilizzerà il dispositivo

Una volta trovata la quadra, l’audioprotesista aggiorna il paziente su una serie di informazioni preziose riguardanti l’utilizzo del dispositivo, ovvero ad esempio come può essere tolto e indossato, indicazioni su come accenderlo e spegnerlo, come si può regolarne il volume, quali sono le operazioni di pulizia eseguibili in modalità “fai da te” e via discorrendo. È questo il momento per fare quante più domande possibili, anche quelle che possono sembrare banali, per riuscire successivamente ad utilizzare al meglio il dispositivo acustico.

La fase successiva è quella dell’adattamento in senso stretto, ovvero quella mirata a rendere la percezione uditiva assolutamente impeccabile.

L’adattamento acustico dell’apparecchio

Come detto in precedenza, la percezione audio differisce da soggetto a soggetto, per questo motivo è fondamentale che l’audioprotesista esegua dei test specifici che vengono effettuati inserendo nel condotto uditivo un piccolo microfono, grazie al quale un computer rileva gli effettivi livelli di amplificazione.

Questa fase, come si può ben immaginare, è assolutamente fondamentale, anche in considerazione del fatto che si fonda su analisi numeriche oggettive: sicuramente durante il test chi indossa il dispositivo può esprimere le proprie sensazioni, evidenziando ad esempio dei suoni che risultano essere troppo intensi o, al contrario, poco percettibili, ma tali sensazioni potrebbero essere dovute semplicemente al fatto che l’orecchio non è ancora abituato alla correzione che gli si sta apportando.

Da questo punto di vista, quindi, la tecnologia è in grado di fornire ben più che un semplice aiuto affinché si inizi ad utilizzare l’apparecchio acustico nel modo più efficace e confortevole possibile.

Regolazioni e prova dell’apparecchio acustico

Per adattarsi completamente al nuovo apparecchio acustico possono essere necessarie da poche settimane a un paio di mesi. L’audioprotesista consiglierà in quali momenti sarà più utile e importante indossare l’apparecchio per accelerare questo processo, senza però mettere sotto stress il paziente e il suo udito.

Tra i consigli che i professionisti di Progetto Udire ti daranno, la scelta di indossare il dispositivo a casa, per iniziare ad abituarsi a suoni famigliari, e aumentare gradualmente il tempo in cui si ascolta con il nuovo apparecchio. Sarà inoltre importante concentrarsi sulla percezione di voci e suoni, oltre che provare ad ascoltare tv e musica.

Resta in contatto con il tuo audioprotesista: i suggerimenti che ti daremo sono importanti e potrai rivolgerti ai Centri Acustici di Progetto Udire, a Varese, Gallarate, Malnate, Arcisate e Luino, in qualsiasi momento per chiedere consigli e regolazioni per un’esperienza di ascolto migliore.

Pulizia degli apparecchi acustici: cosa è utile sapere

Gli apparecchi acustici, si sa, sono dei dispositivi davvero fondamentali per chi è interessato da difetti uditivi: i recenti progressi registratisi in questo settore offrono delle possibilità che in un passato non lontano sarebbero state del tutto insperate.

Come tutti i dispositivi tecnologici, anche gli apparecchi acustici devono essere gestiti in maniera corretta e richiedono della manutenzione. Nulla di particolarmente complicato, ma sono senza dubbio importanti interventi di pulizia periodici per un funzionamento ottimale del dispositivo.

E allora, come vanno puliti gli apparecchi acustici?

Due tipi di pulizia dell’apparecchio acustico: quella fai da te e quella professionale

È fondamentale specificare subito un aspetto: quando si parla di pulizia di apparecchi acustici si può far riferimento sia a quella “fai da te”, che viene eseguita autonomamente, sia a quella che viene svolta da professionisti.

La pulizia che si può gestire autonomamente è importante, senza dubbio, ma nel lungo periodo non si può fare a meno di rivolgersi a un professionista. Di conseguenza si raccomanda di sottoporre i propri apparecchi acustici ad una pulizia professionale a lassi di tempo regolari.

Ma per quale motivo si afferma questo?

Non bisogna rinunciare alla pulizia professionale

Anzitutto, i professionisti del settore utilizzano strumenti che garantiscono dei livelli di pulizia eccellenti, che non possono essere raggiunti con una semplice pulizia “casalinga”.

Le pulizie professionali eliminano ogni traccia di cerume, sudore, polvere e quant’altro potrebbe rendere non impeccabili le relative superfici, quindi offrono la certezza di indossare un apparecchio perfetto da questo punto di vista.

Non solo: tali interventi includono anche la pulizia dei ricevitori, dei microfoni e di tutte le componenti di tali dispositivi.

Come eseguire la pulizia fai da te della protesi acustica

Per quel che riguarda la pulizia domestica dei propri apparecchi acustici, invece, cosa si può fare per eseguire una manutenzione ottimale senza rischiare di danneggiare il dispositivo?

Prima di tutto è importante specificare che è indispensabile seguire le indicazioni date dal proprio audioprotesista al momento dell’acquisto dell’apparecchio acustico: diverse tipologie di protesi infatti richiedono differenti tipi di pulizia.

In generale, per eseguire una pulizia dello sporco più grossolano, si può utilizzare semplice un panno asciutto. Vanno assolutamente evitati i panni umidi, o ancor peggio le salviette contenenti alcol o sostanze chimiche, in questo modo infatti il rischio di danneggiare le componenti dell’apparecchio sarebbe altissimo.

I supporti degli apparecchi acustici retroauricolari andrebbero sempre rimossi dal dispositivo e puliti a parte, utilizzando acqua tiepida e un sapone delicato; quando saranno asciutti sarà possibile applicarli nuovamente sull’apparecchio. Per pulire invece il sistema di filtraggio di un dispositivo intrauricolare, peraltro da sostituire periodicamente, utilizza solamente lo spazzolino fornito con l’apparecchio.

Per la pulizia fai da te degli apparecchi acustici, infine, non può che essere un buon consiglio quello di evitare di utilizzare strumenti impropri per raggiungere i punti più critici, come potrebbero essere ad esempio delle penne, oggetti appuntiti o uno spazzolino da denti. È invece fondamentale utilizzare degli appositi kit che includano piccoli pennelli in grado di pulire anche le parti più difficilmente raggiungibili.

L’importanza di gestire bene i propri apparecchi acustici

Per avere degli apparecchi sempre ben puliti, inoltre, è importante anche rispettare delle semplici accortezze di gestione, come rimuoverli tutte le sere prima di andare a dormire, collocandoli nell’apposito contenitore, ed evitare assolutamente di indossarli mentre ci si fa la doccia o lo shampoo.

Se non si è sicuri di come pulire correttamente l’apparecchio acustico, non esitare a contattare i nostri audioprotesisti. Presso i Centri Acustici Progetto udire di Varese, Gallarate, Malnate, Arcisate e Luino troverai competenza e professionalità e riceverai tutto l’aiuto necessario per gestire al meglio il tuo dispositivo acustico: contattaci.

Come comportarsi con un familiare con difficoltà uditive? Alcuni utili consigli

Come ci si deve comportare con un familiare che ha delle difficoltà uditive? Dal momento che la famiglia rappresenta il contesto quotidiano per eccellenza, quello che viene vissuto maggiormente soprattutto da chi non è più giovane, avere determinati comportamenti ed evitarne di altri può essere davvero molto importante per ridurre il disagio di chi è interessato da ipoacusia. Facciamo dunque il punto su quali possono essere, in tale ottica, delle buone regole.

Oggi ci sono mille opportunità per correggere i difetti uditivi

Ancor prima di addentrarci nell’argomento, è fondamentale sottolineare un aspetto ovvio, o che quantomeno dovrebbe essere tale: i familiari devono assolutamente spingere il parente con difetti uditivi a fronteggiare tali problematiche e a farsi visitare da uno specialista.

Oggi ci sono tantissime soluzioni per recuperare un udito migliore, magari facendo ricorso ad apparecchi acustici, dispositivi che, peraltro, sono sempre più discreti anche a livello visivo. Sarebbe quindi un grosso errore rinunciare a tali opportunità e accettare passivamente un peggioramento uditivo, ritenendo erroneamente che sia inesorabilmente dovuto all’età.

L’importanza dell’atteggiamento: l’empatia è fondamentale

È molto importante offrire la massima comprensione al parente che non ha un udito perfetto: non riuscire a sentire bene, infatti, può assolutamente essere causa di frustrazione, di nervosismo, di ansia, quindi non bisogna essere troppo intransigenti.

La “chiave”, in sostanza, è l’empatia: se si riesce a comprendere cosa significhi non sentire bene e quale disagio questo comporta, sicuramente ci si spiegheranno senza difficoltà eventuali atteggiamenti un po’ bruschi o inappropriati.

Donare al parente affetto, attenzioni e quant’altro dovrebbe sempre contraddistinguere un legame familiare e questo rappresenta ovviamente un supporto importantissimo per fronteggiare la condizione di ipoacusia nel migliore dei modi.

Consigli pratici per la comunicazione con chi ha un calo uditivo

Dal punto di vista pratico, convivere con un familiare che soffre di ipoacusia rende necessarie alcune accortezze durante la comunicazione.

Quando si dialoga con il familiare è fondamentale, a livello generale, creare delle condizioni di ascolto ottimali, dunque non bisogna rivolgergli la parola se vi sono rilevanti rumori di sottofondo, se si è troppo lontani o comunque se non si è in una posizione tale da non far “viaggiare” il suono in maniera impeccabile.

L’ideale è dialogare ad una distanza “naturale”, senza eccessi, ma evitando situazioni quali quelle viste in precedenza. Importantissimo è inoltre associare alla comunicazione verbale dei movimenti labiali che siano quanto più possibile nitidi, come anche delle espressioni, o se necessario dei gesti, che favoriscano la comprensione di ciò che viene detto.

Voce più alta, ma mai troppo

Anche comunicare più lentamente può essere una buona soluzione per farsi comprendere meglio, come anche alzare il tono della voce; in generale, tuttavia, un buon consiglio è quello di evitare di parlare a voce eccessivamente alta.

I suoni particolarmente alti, infatti, vengono percepiti facilmente anche da chi ha problemi uditivi, e ciò potrebbe arrecare fastidio, senza trascurare il fatto che ciò potrebbe essere considerato indice del fatto che la persona sta compiendo uno sforzo superiore alla media per comunicare, e ciò potrebbe avere effetti negativi dal punto di vista psicologico.

È molto meglio, dunque, usare un tono di voce leggermente più alto, parlare in un ambiente che agevoli la comunicazione e prestare attenzione a tutte le piccole accortezze di cui si è detto.

L’aiuto di un professionista audioprotesista

Infine, è importante ricordare che rivolgersi a dei professionisti dell’udito può essere un aiuto fondamentale. Oltre alla valutazione del grado di ipoacusia con un esame audiometrico e guidare il paziente nella scelta della migliore soluzione acustica, gli audioprotesisti di Progetto Udire accompagneranno la persona che soffre di ipoacusia in un percorso completo di riabilitazione all’ascolto. In questo iter verranno coinvolti i famigliari, per ricevere consigli anche su come comunicare al meglio.

Prenota subito un test gratuito dell’udito presso uno dei nostri cinque Centri Acustici a Varese, Malnate, Gallarate, Luino e Arcisate.

Tutti i vantaggi di un apparecchio acustico invisibile e standard: scopri Eccomi

Se il tuo medico ti ha prescritto un apparecchio acustico, ora è il momento di scegliere tra i migliori modelli. Lasciati consigliare dai nostri audioprotesisti: grazie alla moderna tecnologia, le tipologie e gli stili tra cui scegliere sono molteplici, tra cui, in particolare, alcuni che si adattano in modo così discreto da essere praticamente invisibili.

I vantaggi degli apparecchi acustici più piccoli

Gli apparecchi acustici più discreti sono quelli endoauricolari, che includono modelli  completamente interni al canale uditivo (CIC) ed IIC, ossia invisibili nel canale. Si tratta di dispositivi che vengono praticamente nascosti all’interno del condotto uditivo, rendendoli pressoché invisibili.

Soluzioni acustiche discrete e invisibili

Questi dispositivi sono di piccole dimensioni e praticamente invisibili. Non ci sono tubicini o fili esterni e si “nascondono” nel canale uditivo, con un design molto leggero e minimale.

L’apparecchio acustico su misura per tutti: Eccomi

Eccomi è l’apparecchio acustico che rivoluziona il tuo ascolto perché conosce già il tuo orecchio. La tecnologia avanzata di questo dispositivo consente infatti di beneficiare di un innovativo design fit standard: non servirà, infatti, realizzare il calco su misura poiché si adatta facilmente alla maggior parte delle persone.

Apparecchio acustico Eccomi, piccolo e per tutti

Tecnologia per un comfort eccellente

L’avanzata elaborazione del suono e la riduzione del rumore dell’apparecchio Eccomi di ReSound GN ti aiutano a concentrarti e a capire ogni conversazione anche in caso di rumore di fondo, per un’esperienza di ascolto straordinaria. Il suono avrà una qualità altissima, per un risultato naturale e bilanciato in ogni situazione e ambiente.

Per qualsiasi stile di vita, da una riunione di lavoro a una cena romantica, compreso un appuntamento con gli amici in un chiassoso bar, l’apparecchio acustico Eccomi è versatile e ti accompagnerà ovunque in modo discreto e riservato. Sarai tu a decidere se comunicare o meno la tua condizione uditiva, perché nessuno si accorgerà del tuo apparecchio acustico quasi invisibile.

Prova il tuo apparecchio acustico Eccomi di ReSound GN

Eccomi è una soluzione acustica alla portata di tutti, sia per la facilità con cui si indossa, che per il suo prezzo speciale di 3500€ alla coppia. I nostri professionisti saranno a tua completa disposizione per farti provare questo nuovo apparecchio acustico e guidarti nel percorso di riabilitazione all’ascolto.

Non perdere tempo: torna a sentire bene subito per vivere meglio. Avere un udito migliore ti permette di goderti ogni minuto in tranquillità, senza perderti nessun suono, e affrontare con ottimismo qualsiasi situazione.

Prenota subito la tua prova: ti aspettiamo nei Centri Acustici Progetto Udire di Varese, Gallarate, Luino, Arcisate e Malnate.

L’apparecchio acustico non funziona: che cosa fare?

Può capitare che l’apparecchio acustico non funzioni correttamente, e in questi casi non esiste un’univoca soluzione al problema.

Se ci si riconosce in una situazione simile, l’ideale è porsi alcune domande che scopriamo subito nel dettaglio.

Problemi all’apparecchio acustico: cura e batteria

Spesso il funzionamento anomalo dell’apparecchio acustico è dovuto alla batteria o a una conservazione errata.

L’apparecchio non si accende?

Se l’apparecchio non si accende affatto, potrebbe essere necessario cambiare la sua batteria, in quanto esausta.

Non solo: potrebbe essere anche che la batteria non sia stata collocata correttamente nell’apposito spazio, oppure che non si siano utilizzati gli appositi tasti di accensione del dispositivo: inconvenienti come questi possono assolutamente capitare, soprattutto nei primi periodi in cui si usa l’apparecchio.

L’apparecchio ha preso umidità?

Non ci sono dubbi: l’umidità è davvero un acerrimo nemico del corretto funzionamento di un apparecchio acustico, di conseguenza bisogna evitare di utilizzarlo sotto la doccia, in piscina o al mare, oppure di conservarlo in luoghi umidi.

Intraprendere delle abitudini virtuose, da questo punto di vista, è fondamentale, perché i danni che il dispositivo può subire possono essere davvero seri e, nel lungo periodo, possono comprometterne l’efficacia anche in maniera definitiva.

L’importanza delle giuste regolazioni per un apparecchio acustico su misura

Un apparecchio acustico non è mai un dispositivo standard, ma necessità di regolazioni e adattamenti specifici per ogni persona che lo indossa.

Il suono risulta troppo basso?

Il fatto che, nei primi periodi di utilizzo dell’apparecchio, il suono risulti troppo basso è un qualcosa di molto frequente e normale.

Alla base di ciò vi è il fatto che gli audiologi sono soliti abbondare per difetto piuttosto che per eccesso, per dar modo alla persona di abituare gradualmente l’udito alla nuova percezione; in casi simili, dunque, non c’è altro da fare se non attendere un po’ di tempo.

Il suono continua ad essere troppo basso anche dopo diverso tempo?

Se dopo aver utilizzato per diverso tempo il nuovo apparecchio acustico si continua a riscontrare un suono insufficiente, con ogni probabilità si ha esigenza di un qualcosa di diverso.

Il problema, in questi casi, potrebbe non essere correlato all’udito in senso stretto, bensì a questioni di natura cerebrale; in casi simili, ovviamente, non c’è consiglio migliore di rivolgersi a un medico specializzato per degli approfondimenti.

L’apparecchio acustico è su misura?

Sarebbe davvero un grosso errore credere che un apparecchio acustico sia un oggetto “standard”, utilizzabile con eguale efficacia da chiunque.

Utilizzare un apparecchio su misura è indispensabile, e se non lo si è fatto, probabilmente il modello scelto non è adatto alle proprie caratteristiche ed occorre optare per uno più appropriato.

L’apparecchio acustico si deve adattare ai cambiamenti

Proprio come servono visite oculistiche periodiche per valutare cambiamenti alle lenti degli occhiali, anche un apparecchio acustico non può continuare ad essere valido ed efficace per moltissimo tempo.

Il condotto uditivo si è modificato?

Può accadere che il condotto uditivo abbia subito delle modifiche, magari per via di repentini e marcati sbalzi di peso, interventi di chirurgia plastica e quant’altro.

In casi simili si dovrebbe rivedere la regolazione del dispositivo affinché trovi una nuova ed impeccabile aderenza all’orecchio.

Da quanto non ci si sottopone ad un controllo dell’udito?

Le capacità uditive di una persona possono cambiare, soprattutto in età avanzata, di conseguenza se non ci si sottopone ad una visita di controllo da lungo tempo non bisogna stupirsi del fatto che l’apparecchio non performi a dovere.

Attraverso una visita, dunque, si riuscirà senz’altro a trovare una regolazione adatta alle proprie esigenze effettive. Prenota subito un controllo gratuito del tuo udito: con Progetto Udire puoi contare su un’esperienza pluridecennale per il tuo benessere uditivo.

Ipoacusia conduttiva: cos’è e a cosa può essere dovuta

L’ipoacusia conduttiva è una delle cause più frequenti per cui possono insorgere delle difficoltà uditive, ma di cosa si tratta?

Da questo punto di vista è molto interessante fare una distinzione, quella tra ipoacusia conduttiva e neurosensoriale: in quest’ultima, le cause dell’incapacità di sentire sono individuabili appunto nella sfera neurologia del soggetto; quindi, sostanzialmente in un’incapacità di percepire i dati trasmessi dall’apparato uditivo, mentre nell’ipoacusia conduttiva il problema riguarda proprio gli organi dell’udito.

Tale ipoacusia è detta “conduttiva” proprio perché il segnale uditivo percepito dall’esterno non riesce a raggiungere, o comunque raggiunge soltanto in modo parziale, l’orecchio interno e il cervello, e per tale motivo non viene decifrato a dovere.

Nello specifico, le cause del problema possono interessare il cosiddetto orecchio esterno, ovvero appunto la parte più esterna dell’apparato uditivo, oppure l’orecchio medio, costituito da un’insieme di piccole ossa e situato più internamente.

A questo punto è spontaneo chiedersi quali siano le origini di quest’indesiderato fenomeno, ed è possibile distinguere diverse cause tra orecchio esterno ed orecchio medio.

Non esitiamo, dunque, e scopriamole nel dettaglio, partendo da quelle riguardanti l’orecchio esterno.

Cause di ipoacusia conduttiva riguardanti l’orecchio esterno

Accumuli di cerume

Il cerume, come noto, è una secrezione dell’orecchio che adempie a funzioni molto importanti. Tuttavia laddove dovesse essere presente in quantità eccessive, magari per via di una scarsa cura dell’igiene personale o per una secrezione superiore rispetto alla norma, questa sostanza può causare delle vere e proprie otturazioni tali da rendere difficoltosa la percezione del suono.

Esostosi

L’esostosi è un’anomala escrescenza ossea che può manifestarsi nel canale uditivo, rendendo difficoltoso il normale transito dei segnali uditivi esterni.

Oggetti estranei nell’orecchio

Sebbene quest’eventualità sia piuttosto rara, non è da escludere il fatto che alla base di un’ipoacusia vi possa essere la presenza di un oggetto estraneo all’interno dell’orecchio.

Cause di ipoacusia conduttiva riguardanti l’orecchio medio

Lesioni del timpano

Nel caso in cui la persona sia stata esposta a rumori particolarmente forti, al punto da causare dei veri e propri traumi, possono verificarsi dei casi di ipoacusia dovuti al danneggiamento di tale membrana.

Otiti e infezioni

Otiti e infezioni di vario genere possono implicare degli accumuli di liquido nell’orecchio medio, dando così vita a casi di ipoacusia.

Timpanosclerosi

Nella timpanosclerosi il timpano può divenire, per diverse ragioni, particolarmente duro o inspessito, al punto da non riuscire ad adempiere correttamente alla sua funzione.

Patologie tumorali

L’insorgere di tumori, o comunque di anomale escrescenze in questa zona dell’orecchio, può senz’altro essere alla base di un problema uditivo.

Danneggiamenti ossei

Come detto in precedenza, il cosiddetto orecchio medio si compone di una serie di piccole ossa, e la rottura delle medesime può senz’altro favorire l’insorgere di casi di ipoacusia.

Otosclerosi

La cosiddetta otosclerosi è quel fenomeno per il quale le ossa dell’orecchio medio divengono particolarmente dure. Anche questa problematica può essere alla base di un’ipoacusia.

Sintomi e cure dell’ipoacusia conduttiva

Individuare tempestivamente la presenza di una perdita uditiva, di qualunque origine, è fondamentale. Tra i sintomi principali vi è la difficoltà di comprensione del parlato, l’avvertire suoni ovattati e poco chiari, pressione o dolore ad una o entrambe le orecchie. Inoltre possono insorgere differenze di capacità uditive da un orecchio all’altro e la sensazione di sentire le voci strane e più forti del solito. Se l’ipoacusia è causata da un’infezione sarà possibile anche rilevare fuoriuscite di liquido dall’orecchio interessato.

Come visto, le cause di una perdita uditiva conduttiva sono molte: il trattamento sarà quindi diverso a seconda dell’origine del problema. Non va trascurato alcun sintomo ed è importante rivolgersi immediatamente ad uno specialista: anche un semplice tappo di cerume, se non rimosso, può diventare pericoloso. Se sarà necessario l’impiego di apparecchi acustici è fondamentale che la soluzione scelta sia specifica per il soggetto: rivolgiti ai nostri audioprotesisti per un apparecchio acustico su misura e ascoltare meglio ogni suono, qualunque sia la causa dell’ipoacusia.

La sensibilità uditiva: quando i suoni danno fastidio

L’esposizione a rumori particolarmente forti, lo sappiamo bene, può rivelarsi davvero molto fastidiosa, tanto da indurci a coprire le orecchie con le mani o più semplicemente a spostarci in un punto più protetto, eppure, in determinati casi, queste sensazioni così spiacevoli non riguardano soltanto i rumori molto intensi.

Non è affatto raro che alcune persone avvertano sensazioni di disagio davvero profonde laddove siano esposte a rumori che non hanno di certo un’intensità massima, di conseguenza il ventaglio di casi da considerare è ampio e non va messo meramente in relazione ai decibel.

Detto ciò, cerchiamo di fornire un quadro nitido delle diverse sensazioni di disagio che capita di avvertire per ragioni uditive, iniziando appunto da quella più consueta, ovvero quella legata all’esposizione a rumori forti.

Esposizione a rumori forti

Non si afferma nulla di nuovo nel dire che i rumori forti siano fastidiosi, oltre che pericolosi: è stato dimostrato come l’esposizione prolungata a rumori particolarmente forti possa ridurre le capacità uditive e in casi davvero estremi, ovvero qualora si sia esposti a rumori di intensità massima, si può perfino perdere l’udito in maniera istantanea.

Oltre a questo, c’è da sottolineare un ulteriore aspetto: ricerche scientifiche hanno dimostrato che dinanzi a suoni acuti, indicativamente compresi tra 2.000 e 5.000 Hz, si attivi l’amigdala, una piccola parte del cervello che accende delle vere e proprie reazioni emotive.

Per questo motivo, dunque, l’esposizione a rumori di simile intensità può far provare sensazioni di stordimento, di disagio o perfino di profondo panico.

Cos’è l’iperacusia

L’iperacusia, come si può intuire dal nome, è una sensibilità uditiva particolarmente accentuata, che fa dunque avvertire sensazioni di fastidio e disagio anche laddove si sia esposti a rumori inferiori alle soglie canoniche.

Questo difetto uditivo, che può avere dei risvolti negativi sulla vita sociale della persona e sulla sua capacità di vivere momenti conviviali, può essere corretto indossando degli appositi apparecchi acustici.

Recruitment

Quello che viene definito recruitment (in lingua inglese, “reclutamento”) è un disturbo uditivo tipico di chi ha un udito danneggiato.

In questi casi il soggetto non riesce a percepire suoni ad una determinata intensità che invece, per un soggetto in condizioni ottimali, verrebbero percepite senza problemi, e ciò è dovuto al fatto che vi sono nervi, membrane e cellule ciliate che sono state danneggiate.

Se l’intensità del suono aumenta, tuttavia, questo viene percepito, e ciò avviene perché si riescono a “reclutare”, appunto, quelle membrane e quelle cellule ancora sane.

Anche in questo caso indossare apparecchi acustici può migliorare notevolmente questo tipo di sensibilità al suono: verrà eliminato infatti lo scarto improvviso tra il non sentire nulla e l’essere esposto a un rumore molto forte.

Cos’è la misofonia

La misofonia è un disturbo uditivo molto particolare, per quanto piuttosto diffuso: in questo caso, infatti, la sensazione di fastidio non è correlata all’intensità del suono, bensì alla sua tipologia.

La gamma di esempi è molto varia: c’è chi non riesce a sopportare il suono dei gessetti che vengono strofinati sulla lavagna, chi non sopporta il rumore della masticazione altrui, chi detesta i rumori prodotti con le unghie, e via discorrendo.

In casi come questi le reazioni possono essere anche piuttosto forti, con manifestazioni di rabbia improvvisa o stati di panico.

La scienza medica non è ancora riuscita a dare delle spiegazioni certe su questo fenomeno: alcuni medici ritengono che la misofonia sia un problema dell’apparato uditivo, altri invece si soffermano sull’aspetto neurologico.

L’importanza di una diagnosi chiara per il tuo udito

Come abbiamo visto, i tipi e le cause di una sensibilità accentuata ai rumori e ai suoni sono svariate. Per questo è ancora più importante rivolgersi a dei professionisti per avere una diagnosi completa e chiara per capire esattamente quale sia il problema uditivo. Ottenere una soluzione personalizzata è il primo passo verso un percorso di benessere, non solo uditivo. Per chiedere consigli e valutare il tuo udito prenota una visita gratuita presso uno dei Centri Acustici Progetto Udire: ci trovi a Varese, Gallarate, Malnate, Arcisate e Luino.

Audiogramma: cos’è e come si legge

L’audiogramma è sostanzialmente la rappresentazione grafica delle capacità uditive di una persona, ed è dunque il risultato del cosiddetto esame audiometrico.

Si tratta di un test rapido, efficace e preciso, oltre che non invasivo: può essere effettuato senza problemi su qualsiasi soggetto, che sia un adulto o anche un bambino.

Come si effettua l’esame audiometrico

Il soggetto esaminato viene fatto accomodare in una camera silente e gli vengono fatte indossare delle cuffie, nelle quali verranno riprodotti dei rumori a differenti intensità; nella grande maggioranza dei casi, in cuffia sono enunciate delle parole, e la persona deve dimostrare di averle udite correttamente ripetendole.

Al contrario di quanto si potrebbe credere, dunque, la rilevazione dei dati non è automatica e non prevede il ricorso a complessi macchinari tecnologici, bensì viene riportata manualmente dal professionista che esegue il test.

Nel corso del test, la cui durata complessiva è di circa un quarto d’ora, viene annotata la soglia uditiva minima alla quale il soggetto riesce a percepire correttamente quanto gli è stato fatto ascoltare e si riesce quindi a stabilire quale sia la sua capacità uditiva.

Come si presenta l’audiogramma

L’audiogramma si presenta come un comune grafico cartesiano con asse delle ascisse ed asse delle ordinate: sulle ascisse, ovvero sull’asse orizzontale, sono riportate le frequenze, mentre sulle ordinate, quindi sull’asse verticale, l’intensità delle medesime.

Le frequenze, è utile ricordarlo, sono indicate in Hertz (Hz), o meglio in kilohertz (kHz), mentre per quel che riguarda la loro intensità, l’unità di misura di riferimento è il decibel (dB).

Il test viene effettuato per ambedue le orecchie: non è affatto una rarità, infatti, l’eventualità che le capacità uditive di una persona differiscano da orecchio a orecchio.

I risultati riscontrati vengono annotati sul medesimo grafico, facendo riferimento al colore rosso per quel che riguarda l’orecchio destro e al colore blu per l’orecchio sinistro.

I valori ottimali di un esame audiometrico

Ma quali valori dovrebbero emergere affinché l’esito di un test di questo tipo sia da considerarsi positivo?

Bisogna premettere che l’intensità di una conversazione effettuata con toni normali è di 65 dB, e la soglia uditiva minima per un soggetto in condizioni ottimali è di 20 dB: al di sotto della medesima, percepire quanto si è ascoltato diventa improbabile.

Se la soglia in questione viene superata abbondantemente si può sicuramente parlare di una riduzione delle normali capacità uditive; nello specifico la soglia di 95 dB è considerata indicativa di una sordità grave.

Solitamente la perdita uditiva è simmetrica, ossia la stessa per entrambe le orecchie. Nell’audiogramma si registra quindi lo stesso andamento per le linee. La perdita uditiva asimmetrica si ha quando ogni orecchio ha un livello o un tipo diverso di ipoacusia e nell’audiogramma è rappresentata da grafici o linee diverse.

Le cause di una perdita uditiva sono diverse e quindi devono essere trattate di conseguenza: i professionisti dei nostri Centri Acustici, presenti su tutto il territorio della provincia di Varese, sapranno consigliare la soluzione acustica più adatta alle esigenze di ognuno. Prenota oggi stesso un controllo gratuito dell’udito, intervenire tempestivamente è fondamentale.