L’importanza dell’udito in un evento per i medici di base

Il 16 febbraio si è tenuto un appuntamento fondamentale per la cura dei pazienti che ha coinvolto medici di base e la rappresentanza del territorio di Varese.

Presso la suggestiva cornice del museo MAGA, Museo arte Gallarate abbiamo avuto il piacere di incontrare oltre 30 medici e assessori comunali di Samarate, Gallarate, Cassano Magnago, Busto Arsizio, Sesto Calende, Jerago con Orago, Tradate, Somma Lombardo, Carnago, Albizzate, Olgiate Olona e Cavaria.

Il tema della serata: udito e benessere, una vita migliore attraverso un udito migliore

L’obiettivo dell’evento era quello di informare e spiegare ai medici di base l’importanza di un buon udito, per evitare conseguenze sulla salute generale, e come funziona il percorso di riabilitazione proposto da Progetto Udire.

In Italia ci sono circa 7 milioni di persone con problemi uditivi e l’ipoacusia riguarda una persona su 3 per la fascia di età over 65. Considerando come la popolazione stia invecchiando e l’età media cresca, l’udito non deve essere un senso dato per scontato e trascurato, in quanto una perdita dello stesso non gestita può avere conseguenze su molti aspetti della vita di un individuo.

Per questo, partendo da importanti premesse, quali la conformazione dell’orecchio, delle cellule ciliate, la ridondanza e la plasticità neuronale, abbiamo approfondito gli effetti dell’ipoacusia poiché l’udito consente di mettersi in contatto con l’ambiente circostante, fornendo una consapevolezza di ciò che ci circonda e rappresenta una via di collegamento sociale. L’ipoacusia può compromettere la capacità di comunicare e di conseguenza ha un impatto sulle conversazioni, sulla partecipazione alle attività sociali e sulla salute mentale. Nonostante la disponibilità di tecnologia adeguata al trattamento del problema, tra cui i fondamentali apparecchi acustici, sono ancora pochissime le persone che ne fanno uso: solo il 25%. Di conseguenza, milioni di adulti continuano a subire impatti funzionali e psicosociali dovuti alla perdita dell’udito.

Il ruolo del medico curante per un intervento tempestivo contro l’ipoacusia

Diverse ricerche ed evidenze hanno sottolineato il ruolo di amici e famigliari nella ricerca di supporto per affrontare la perdita di udito, ma è soprattutto il medico di base che può fare la differenza come primo punto di contatto per coloro che cercano consigli o riferimenti per problemi di salute dell’udito. Il medico di famiglia può guidare il paziente verso scelte appropriate e tempestive, incrementando la possibilità di un trattamento che eviti le conseguenze esaminate in precedenza. L’influenza dei medici e la loro consapevolezza sulla necessità di un intervento rapido, sull’importanza dei controlli uditivi e sulle possibilità legate alla tecnologia, nonché l’esistenza di percorsi di riabilitazione all’ascolto e le loro modalità di svolgimento, sono essenziali per la qualità di vita delle persone affette da ipoacusia.

La missione di Progetto Udire di educare e informare si allinea perfettamente con quella del supporto medico: mettiamo da sempre a disposizione tutta la nostra conoscenza ed esperienza per affiancare i medici di base e aiutarli a supportare i loro pazienti verso un percorso di benessere uditivo. La vicinanza del medico di famiglia per la gestione dell’ipoacusia, a maggior ragione se legata all’età, è un elemento di vantaggio per agire, insieme, e fare arrivare il messaggio di quanto sia rilevante prendersi cura di se stessi e anche del proprio udito. L’identificazione precoce del problema e un consiglio, conseguente alla conoscenza dell’eziologia e degli effetti, sono elementi in grado di ottimizzare una collaborazione che motiva e responsabilizza i pazienti a superare i loro problemi di udito e gli impatti psicosociali che si sviluppano a causa dell’ipoacusia non trattata.

L’evento è solamente un tassello nelle partnership che costruiamo ogni giorno con i medici: i nostri audioprotesisti sono sempre disponibili per informazioni e per costruire congiuntamente il benessere delle persone, che passa anche attraverso un udito migliore.

Evento al museo MAGA sull'importanza dell'udito

Conclusa la seconda missione di Progetto Udire con ReSound for Africa e World Medical Aid

Si è conclusa la seconda missione di Progetto Udire con il progetto ReSound for Africa, nato nel 2018 con l’obiettivo di fornire un aiuto concreto a bambini e adulti con problemi uditivi e donare una possibilità in più di cambiare in meglio la loro vita.

La missione in Costa d’Avorio per ReSound for Africa

Dal 6 al 10 marzo il titolare dei nostri Centri Acustici, Federico Turchi, ha contribuito a portare nuovi sorrisi con un udito migliore a Bonoua, a circa un’ora di auto da Abidjan, in Costa d’Avorio.

Con ReSound Danimarca e la collaborazione di World Medical Aid è stato possibile proseguire le missioni umanitarie in un territorio in cui accedere a cure mediche è ancora difficile e costoso, mentre politica e autoritarismo complicano la situazione dei più poveri, che continuano a sperare in un futuro migliore per le proprie famiglie.

Presso l’Ospedale gestito dalla Fondazione ONLUS Don Orione, con i suoi missionari in Costa d’Avorio da oltre 50 anni, in tre giorni di ambulatorio sono state visitate 90 persone per verificare la salute dell’udito. Per 25 di esse è stata individuata una perdita della capacità di ascolto e, di conseguenza, abbiamo eseguito l’impronta del condotto uditivo per la futura applicazione di apparecchi acustici. Non ci siamo limitati alle visite, ma abbiamo avuto la possibilità di aiutare materialmente chi soffre di ipoacusia con l’applicazione di 9 protesi acustiche fornite da ReSound: il modello One è resistente e robusto e garantisce 23 ore di ascolto con una sola ricarica, facilitandone l’utilizzo per tutte le persone meno esperte di tecnologia e che potrebbero non avere un accesso costante a fonti di elettricità.

È stata una vera e propria emozione indescrivibile a parole, come riferisce il dott. Turchi, mettersi a disposizione di persone che non sapevano nemmeno di poter recuperare l’udito in modo così semplice. All’inizio la titubanza era tanta e tutti guardavano i missionari stupiti e quasi impauriti, chiedendosi come sarebbe andata la visita, mentre le mamme accompagnavano speranzose i propri figli per cui chiedevano solo un po’ di attenzione. Il momento in cui veniva individuata l’ipoacusia era carico di tensione, ma tutto si trasformava presto in un tiepido sorriso quando veniva loro comunicata la possibilità di sentire come prima con un apparecchio acustico, che forniremo loro nella nostra prossima missione.

In questi giorni in Costa d’Avorio abbiamo anche controllato protesi acustiche applicate in precedenza ed effettuato quattro interventi chirurgici, con la preziosa collaborazione dei missionari sul territorio, a cui abbiamo anche trasmesso un po’ della nostra conoscenza per continuare ad aiutare i loro pazienti ipoacusici.

Scatti dalla missione

La missione ReSound for Africa del 2018 in Kenya

Il nostro coinvolgimento con ReSound for Africa ha visto anche una missione nel 2018, insieme al progetto Chaaria, che porta assistenza medica in Kenya. Anche allora è stato davvero importante e toccante poter aiutare incondizionatamente persone che devono affrontare quotidianamente sfide, non solo date da quella che era la loro condizione uditiva, ma da un territorio in cui corruzione e una forte diseguaglianza economica causano disparità e carestie.

La missione di settembre aveva l’obiettivo di contribuire in maniera significativa all’aiuto concreto dei volontari, con la fornitura di strumentazione necessaria per l’audiologia e l’otorinolaringoiatria per l’ospedale della zona e aiutare così adulti e piccoli con una diagnosi rapida e una terapia più tempestiva possibile. Abbiamo, per questo, formato anche il personale locale in modo che potessero applicare autonomamente gli apparecchi acustici. Con la visita di oltre 150 pazienti e 50 applicazioni di protesi acustiche, ricordiamo ancora la gioia a cui abbiamo partecipato: un papà che ascolta la voce del figlio per la prima volta, uno studente che ascolta le lezioni, invece di leggere il labiale e tante reazioni a suoni e rumori che noi ormai diamo per scontato.

Verso la prossima missione per regalare un sogno attraverso l’udito

La differenza sostanziale tra il mondo che abbiamo visto in queste missioni e il nostro è che siamo abituati a pensare alla perdita di udito come un problema degli anziani, che pure hanno il diritto di continuare a sentire bene per vivere al meglio ogni giorno. In Africa le persone affette da ipoacusia a cui abbiamo applicato un apparecchio acustico hanno un’età compresa tra i 3 e i 25 anni: donare loro la possibilità di sentire, non solo in modo migliore, ma, spesso, anche per la prima volta, è qualcosa di meraviglioso. Non regaliamo solo un sorriso all’ascolto della prima parola pronunciata, all’ascolto della voce della mamma o del suono di passi che si avvicinano festosi, ma anche un’alternativa a una vita nel silenzio. Un percorso verso l’indipendenza e nuove porte che si aprono, di studio, di lavoro, di un futuro.

Essere parte di questa visione, che è molto più di una missione umanitaria, ci rende orgogliosi e felici. Quello che facciamo è poco rispetto al possibile, ma ci piace immaginare come una persona che si affaccia ad una porta, che è il mondo, con un udito migliore, possa anche parlare e non solo stare a guardare. È questo il nostro obiettivo: aiutare a realizzare un piccolo, grande sogno.

Progetto Udire è al fianco di tutti coloro che vogliono sentire meglio per essere persone migliori, per loro stesse e per chi li ama. Come unica azienda in Lombardia che partecipa a questa missione, ci sentiamo ancora più responsabili e soddisfatti della nostra scelta e non vediamo l’ora di incontrare nuovi sognatori nella prossima missione di luglio 2023.

4 motivi per fare un test dell’udito: da Progetto Udire è il mese della prevenzione

Progetto Udire promuove un mese speciale dedicato alla prevenzione per non sottovalutare alcun sintomo che possa presupporre la presenza di problemi di udito, a partire dall’ipoacusia.

Molto spesso la salute dell’udito è trascurata, soprattutto se non si percepisce alcuna diminuzione della capacità di ascolto e si tende a pensare che la perdita dell’udito sia un problema che si presenterà in futuro, per cui si rimanda uno screening. Tuttavia, poiché l’ipoacusia spesso si sviluppa lentamente nel tempo, è possibile che non ci si accorga di cambiamenti lievi o graduali del proprio udito. Per questo motivo è importante sottoporsi a regolari controlli, che aiutano a identificare i primi segni di perdita dell’udito. Fare un test aiuta anche a diagnosticare alcune patologie dell’orecchio che possono rivelarsi più impegnative.

Perché è importante fare un test dell’udito

Hai mai fatto un controllo dell’udito? Spesso le persone rispondono “no” oppure “non mi serve” alla domanda. Questo tipo di test non è riservato alle persone anziane ed esistono almeno 4 buoni motivi per prenotare oggi stesso un test dell’udito gratuito presso uno dei nostri Centri Acustici.

1.     Individuare eventuali problemi uditivi il prima possibile

Il primo motivo è il più semplice ed immediato: prima si effettua un test dell’udito, prima si individuano eventuali problemi uditivi. Troppe persone si sottopongono a un controllo professionale quando è ormai tardi e le possibilità di recupero si fanno quindi più difficili. La perdita dell’udito colpisce una persona su tre a partire dai 65 anni. Più si aspetta a trattarla, più è probabile che il cervello abbia bisogno di tempo per ricordare come elaborare determinati suoni. Se il trattamento inizia con una perdita uditiva lieve, il paziente si adatta più rapidamente agli apparecchi acustici e il suo cervello elabora attivamente molti suoni. Anche se si ha l’impressione che il proprio udito sia perfetto, è comunque opportuno sottoporsi a controlli periodici in modo da tenere traccia di eventuali sviluppi e individuare tempestivamente i problemi per evitare di peggiorarli.

2.     Mantenere la salute e scoprire altre patologie

Un test dell’udito non serve solamente a stabilire se e quanto si sente bene. Al contrario, l’audioprotesista sarà in grado di valutare la salute delle orecchie ed individuare eventuali altri problemi che possono essere legati all’accumulo di cerume, ad infezioni o altre malattie. Sarà infatti possibile valutare se la perdita di udito dipende da fattori esclusivamente legati all’età o se è possibile e utile approfondire la causa. A volte l’ipoacusia è un sintomo: può essere causata da problemi di salute potenzialmente gravi come il diabete, le malattie cardiovascolari o renali. L’ipoacusia è anche associata a demenza e a un aumento degli infortuni negli anziani, che hanno meno probabilità di sentire i clacson delle auto, gli allarmi e altri suoni che segnalano un pericolo.

3.     Trattare l’ipoacusia e migliorare la vita

La vita è molto più piacevole quando si riesce a sentire tutti i suoni al meglio. Anche se l’ipoacusia è lieve, la differenza che fa quando la si risolve è incredibile. Se i problemi di udito progrediscono, si perde molto di più della semplice capacità di sentire. Si diventa depressi, si soffre di ansia e ci si isola sempre di più. Sottoponendosi a un test dell’udito si può valutare la situazione e l’identificazione di un problema uditivo a tempo debito consente di trattarlo fin da subito. La soluzione sono gli apparecchi acustici: da Progetto Udire troverai diversi tipi e stili di protesi acustiche per trattare vari livelli di ipoacusia e in grado di adattarsi perfettamente alle tue esigenze, insieme ad accessori che completeranno la tua esperienza uditiva. Tornerai a sentire tutti i suoni che ti mancavano, come il ticchettio di un orologio, il fruscio delle foglie, il cinguettio degli uccelli o le risate dei bambini e potrai sorridere ogni giorno, come prima.

4.     Il test dell’udito non è invasivo

Forse il motivo principale per sottoporsi a un test uditivo è che si tratta di uno screening facile, veloce e non stressante. Non è assolutamente doloroso e l’intera operazione dura alcuni minuti, ossia il tempo di rispondere ad alcune domande dell’audioprotesista e quello di controllare la salute dell’orecchio. Il professionista eseguirà un esame fisico delle orecchie, verificando l’eventuale presenza di cerume o infezioni. Poi vengono svolti dei test audiologici specifici per verificare la capacità di percepire il volume e l’altezza dei suoni. A questo scopo si indossano delle cuffie e si ascoltano diverse tipologie di toni in modo da consentire di tracciare un audiogramma e valutare i risultati.

Prenota il tuo test dell’udito gratuito con Progetto Udire

Abbiamo visto come controllare periodicamente l’udito sia importante e, soprattutto, non ci siano “scuse” per non farlo, ma, al contrario, solo buoni motivi. A maggior ragione se si avvertono segnali di perdita dell’udito, non bisogna aspettare, ma prenotare al più presto un test. La diagnosi precoce è la chiave per evitare la perdita permanente dell’udito. Fai attenzione ad alcuni segnali quali: chiedere alle persone di ripetere quanto detto, alzare il volume della tv, evitare di utilizzare il telefono perché si leggono anche i segnali del corpo per comprendere un discorso, avvertire fastidi o ronzii alle orecchie.

Ogni momento è quello giusto per dare importanza anche al tuo udito: fissa un appuntamento con i nostri audioprotesisti per un controllo gratuito in uno dei nostri Centri Acustici a Varese, Malnate, Gallarate, Luino oppure Arcisate.

 

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Come abituarsi ai nuovi apparecchi acustici: 6 consigli da mettere in pratica

L’udito è un senso davvero sorprendente, in grado di captare suoni di diversa natura e intensità per apprezzare davvero ogni sfumatura della quotidianità. Con l’avanzare dell’età o a causa di specifici traumi o malattie, è possibile che diventi più difficile isolare certi suoni e concentrarsi su altri. La perdita dell’udito, nota anche come ipoacusia, è un fenomeno comune che può manifestarsi in molte situazioni.

Per migliorare la qualità della vita di chi soffre di perdita dell’udito, esistono gli apparecchi acustici, dispositivi che negli ultimi anni hanno introdotto una tecnologia sempre migliore, con infinite possibilità di connettività e funzioni che aiutano la persona che li indossa a tornare a sentirsi a proprio agio in qualsiasi situazione. Se il tuo medico ti ha consigliato una visita audiologica approfondita e la scelta di un apparecchio acustico, la squadra di Progetto Udire è a tua disposizione per fornirti informazioni dettagliate su come funzionano questi dispositivi e darti suggerimenti utili per abituarti al più presto a indossarli. Ti aspettiamo a Varese, Malnate, Gallarate, Arcisate e Luino.

6 consigli per abituarsi all’apparecchio acustico

Gli apparecchi acustici riaprono tutto un mondo attorno a chi li indossa per la prima volta. Soprattutto se si è rimandata, per vari motivi, la conferma della necessità di portarlo per migliorare la propria condizione, abituarsi all’apparecchio acustico, da tenere tutto il giorno, potrebbe richiedere più tempo del previsto. Si tratta di un adattamento normale perché oltre a dover imparare il loro funzionamento, si è anche alle prese con tutti i nuovi suoni e stimoli che il cervello ha dimenticato negli ultimi anni. L’audioprotesista sarà un partner importante in questa fase: non esitare a contattarci per qualsiasi dubbio o domanda sui tuoi nuovi apparecchi acustici.

1.     La scelta del giusto apparecchio acustico

Possiamo dire che l’abituarsi ai nuovi apparecchi acustici inizia con la loro scelta. A grandi linee esistono due tipi di personalizzazione:

  • Gli apparecchi acustici su misura, detti anche intrauricolari, realizzati per essere inseriti direttamente nell’orecchio e, il più delle volte, progettati specificamente per la persona che li ha ordinati;
  • Gli apparecchi acustici retroauricolari o con ricevitore nell’orecchio, costituiti da una parte che va sopra o dietro l’orecchio e l’altra che viene inserita nel condotto uditivo.

La valutazione del modello migliore non dipende solo dalle preferenze del paziente, ma dal grado di ipoacusia e dalle funzionalità che si vogliono avere. Sicuramente i dispositivi intrauricolari sono più discreti e comodi per chi porta gli occhiali, ma i vantaggi e gli svantaggi vanno soppesati valutando lo stile di vita e diversi fattori con il proprio audioprotesista, che consiglierà la migliore soluzione.

2.     Indossare gli apparecchi acustici il più possibile

Ovviamente l’apparecchio acustico andrà indossato sempre mentre si è svegli e, per questo, si sconsiglia di lasciarsi tentare dalle abitudini e dal fastidio iniziale e togliere il dispositivo nelle fasi dell’adattamento, le più importanti. Sarà fondamentale abituarsi gradualmente ai suoni ritrovati: per questo l’ideale è indossare gli apparecchi a casa, in un ambiente sicuramente più silenzioso che un bar o la strada. Il cervello deve abituarsi a riascoltare tutti i rumori, i suoni e le parole, dal campanello al frigorifero e le voci più basse. Più suoni si sentiranno, più facilmente ci si abituerà: concentrarsi sulle conversazioni, comunicando con amici e parenti, è un consiglio che permetterà di ricevere anche un aiuto iniziale, per impegnarsi in questo importante cambiamento. Ricorda: non è possibile abituarsi in pochi giorni e non serve esagerare e sforzarsi. Con il tempo necessario e la calma utile presto farai l’abitudine ai tuoi nuovi “compagni” di vita.

3.     Comunica al tuo audioprotesista ogni dubbio e problema

Con i modelli di apparecchi acustici più vecchi era possibile la presenza di “feedback”, un fischio che accompagna i suoni mentre si indossano i dispositivi. Tuttavia questo si può considerare ormai un problema, perché i nuovi apparecchi acustici digitali non dovrebbero produrre questi suoni fastidiosi. Se l’apparecchio prevede una chiocciola interna su misura, significa che è stata adattata al canale uditivo. All’inizio è possibile e normale sentire una leggera tensione ma nel caso di dolore o fastidio intenso non è una buona idea sopportare. Rivolgersi all’audioprotesista è, in questi casi, la soluzione migliore poiché individuerà la causa del problema, che si tratti per esempio di cerume o sia invece necessario eseguire alcune modifiche di volume e regolazioni. Puoi contare sui professionisti di Progetto Udire: contattaci in ogni momento e saremo lieti di aiutarti con il tuo nuovo apparecchio acustico.

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4.     Fai esercizio e chiedi un aiuto

Oltre ad abituarsi gradualmente ai suoni più famigliari in casa, come visto, è essenziale non trascurare i momenti di socialità. Fai pratica comunicando con più persone contemporaneamente: i modelli di apparecchi acustici di ultima generazione hanno una tecnologia che aiuta proprio a concentrarsi sulla persona con cui si sta parlando. Per esempio, ReSound Omnia migliora la comprensione del parlato 150% rispetto a modelli precedenti, per un comfort che si può capire solo provando il nuovo dispositivo. Mettendo alla prova gli apparecchi acustici in un contesto sociale sarà possibile capire quali sono le migliori regolazioni e quale impostazione funziona meglio per ogni persona per rendere sempre più semplice familiarizzare con il dispositivo. Sperimentare diversi tipi di ambiente è l’ideale, ma ricorda che non sarai da solo: famiglia e amici possono aiutarti in particolare rallentando i dialoghi, mettendosi di fronte a te quando parlano e lasciare che il volume della tv e della radio venga stabilito da te, almeno fino a quando non avrai padroneggiato completamente l’utilizzo del nuovo apparecchio.

5.     Prova connessioni e utilizza i sottotitoli

Se l’apparecchio acustico acquistato lo consente, è utile provare a utilizzarlo per fare chiamate direttamente e rispondere con lo smartphone o collegarlo con la TV e la musica. La maggior parte dei modelli più recenti offre una compatibilità molto ampia e la connessione Bluetooth rende più facile e semplice guardare la TV e restare in contatto telefonico con chi si vuole. È possibile anche provare il telefono con il vivavoce, anche per continuare a testare ogni condizione di ascolto. Infine, è consigliabile attivare i sottotitoli in TV e ascoltare audiolibri. Il motivo si spiega pensando a come i segnali visivi aiutino il cervello ad elaborare i suoni che riceve, riempiendo “spazi vuoti” e creando un collegamento tra quello che si sente e si vede.

6.     Preparati a momenti di stress

È inevitabile affrontare momenti in cui indossare l’apparecchio acustico sarà stressante e fastidioso. All’inizio avvertirai un sovraccarico sonoro a cui dovrai riabituarti perché il cervello ha scordato come separare e distinguere alcuni suoni e rumori. Ma soprattutto dovrai abituarti a sentire la tua voce: ti sembrerà molto alta. Questo dipende dal fatto che ti ascolterai parlare attraverso l’aria, come succede con le voci degli altri. Si tratta di un fenomeno passeggero e presto ti abituerai, come anche a sentire diversamente suoni “interni” quali la masticazione e la deglutizione. I primi giorni troverai fastidioso anche sentire letteralmente qualcosa nell’orecchio o dietro. In questo caso il tuo audioprotesista potrà consigliarti di indossare l’apparecchio facendo qualche pausa, per un tempo ragionevole e compatibile con l’adattamento, che altrimenti sarebbe vano.

Amerai i tuoi apparecchi acustici con Progetto Udire

Abbiamo visto che abituarsi a indossare gli apparecchi acustici non è qualcosa di immediato. Occorre il giusto tempo per imparare ad ascoltare di nuovo ma potrai contare sull’aiuto delle persone a te vicine e sul tuo audioprotesista. Se non hai sentito al meglio per diverso tempo, potrai avvalerti anche della consulenza della nostra logopedista, per un percorso di riabilitazione all’ascolto completo. Indossando gli apparecchi acustici e abituandoti ad averli sempre con te, presto potrai tornare a vivere nuove ed emozionanti esperienze: buon ascolto!

La vita ti sorride quando senti bene: scegli i Centri Acustici Progetto Udire per il tuo udito

Scegliere un apparecchio acustico non vuol solamente dire acquistare un dispositivo, benché fondamentale per la salute dell’udito. Decidere di dedicare attenzione alla diminuzione del proprio udito o quello di un famigliare o amico è un passo importante che non si risolve, come sempre più spesso si fa credere, con la vendita, magari online, di un apparecchio acustico che, apparentemente, sembra come tanti altri. Si inizia invece un percorso verso il benessere uditivo che richiede massima professionalità fin dal primo test dell’udito all’adattamento successivo, quando si indosserà il dispositivo tutti i giorni. Avere un punto di riferimento su cui poter contare sempre è davvero un motivo in più per scegliere un centro acustico qualificato e accreditato perché sentire bene vuol dire un sorriso in più.

4 motivi per acquistare un apparecchio in un centro acustico

Ormai le opzioni di scelta per l’acquisto degli apparecchi acustici sono molte, dai rivenditori online alle farmacie, senza parlare di nuovi brand e centri acustici che pubblicizzano soluzioni per la perdita dell’udito. In realtà la scelta migliore è quella di rivolgersi sempre ad un audioprotesista, in un centro acustico che possa fare la differenza: c’è infatti un motivo (anzi, più di uno) se chi indossa un apparecchio acustico ha più probabilità di essere soddisfatto quando riceve l’assistenza necessaria e oltre il 75% della soddisfazione deriva proprio dalla professionalità degli esperti coinvolti.

1.     Professionalità garantita in ogni fase verso il benessere uditivo

Un centro acustico è un riferimento professionale per il paziente ipoacusico che può fornire risposte alle domande di chi vuole iniziare un percorso per avere un buon udito. Gli audioprotesisti di Progetto Udire sono in grado di effettuare test audiologici completi e analizzare accuratamente i risultati per proporre la migliore soluzione acustica. I nostri professionisti sono quindi in grado di regolare l’apparecchio a seconda delle singole necessità, che vengono appurate con counselling e incontri che prevedono anche la presenza di famigliari e amici del paziente, per capire davvero cosa può essere utile ad ognuno.

Le esigenze delle persone sono diverse, e lo stesso vale per gli apparecchi acustici: solo un audioprotesista esperto ha le competenze e la formazione, continua e sempre aggiornata, per adattare l’apparecchio acustico alle richieste specifiche di udito e stile di vita. Non vendiamo solo uno strumento per aiutare a sentire bene, ma siamo responsabili di quanto ne consegue: ascoltare non è solo un senso tangibile, ma anche astratto, emozionante e personale. C’è chi desidera tornare a sentire bene per poter stare con i nipoti, con gli amici, continuare a lavorare al meglio delle sue possibilità. Solo un esperto può fornire una risposta efficace ai desideri di autonomia e libertà di chi si trova costretto all’isolamento dell’ipoacusia. E ricorda che sulla salute non si scherza: come ci si rivolge a specialisti per avere diagnosi sulla vista, sul cuore o su dolori alla schiena, è importante chiedere il parere di chi investe sulla conoscenza e l’esperienza nell’audiologia.

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2.     La migliore strumentazione e gli apparecchi acustici di ultima generazione

La professionalità della squadra di Progetto Udire viene messa in pratica con le migliori strumentazioni per la misurazione dell’udito e le marche di apparecchi acustici più efficienti, con un ottimo rapporto prezzo/qualità. Un centro acustico che propone una vasta gamma di apparecchi acustici darà una più ampia possibilità di scelta per adattarsi realmente ad ogni esigenza. Esistono infatti diverse tipologie di apparecchio acustico e occorre valutare il modello più adatto non solo al grado di perdita di udito, ma anche in base allo stile di vita e alle preferenze tecnologiche, di colori e molto altro.

Gli apparecchi acustici moderni sono intelligenti e tecnicamente avanzati, capaci di funzionalità quali la traduzione istantanea oppure il riconoscimento delle cadute, mentre la qualità del suono migliora giorno dopo giorno con brand come ReSound che stabiliscono nuovi standard nel settore. Tutto questo non si traduce in difficoltà di utilizzo, ma anzi lo semplifica a chi li indossa, in dispositivi sempre più piccoli e discreti. Addirittura ReSound Custom ha il design di cuffie auricolari, così sarà praticamente irriconoscibile. Pensa a come potrai sfruttare al meglio il tuo apparecchio acustico con le giuste indicazioni e consigli degli esperti.

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3.     Vicini a te, centri acustici a Varese e provincia

Quando si sceglie dove comprare un apparecchio acustico, occorre ricordarsi che il tutto non si risolverà in una visita: l’adattamento iniziale richiede tempo e consulenza per regolazioni perfette e non basterà, il più delle volte, una telefonata. È vero che ormai le tecnologie a disposizione consentono assistenza a distanza, ma non sarà certamente lo stesso: il paziente ha bisogno di controlli e consigli su misura, possibili solo con la presenza fisica al centro. Questo è uno dei motivi per cui si sconsiglia di acquistare online: come e dove verrà garantito il supporto?

Con Progetto Udire puoi contare su Centri Acustici vicini a te: ci trovi a Varese, Gallarate, Malnate, Arcisate e Luino. Ogni sede è attrezzata per accoglierti con professionalità e non manca mai un sorriso, per darti il benvenuto in un viaggio di salute, empatia ed emozioni.

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4.     “Tutto incluso” e convenzione con l’ASL di Varese

I servizi offerti da un centro acustico professionale sono indispensabili per ottenere il massimo dall’apparecchio acustico acquistato. Le conoscenze e le competenze degli audioprotesisti sono incluse nel prezzo di acquisto degli apparecchi acustici offerti. In altre parole, il prezzo pagato non copre solo il costo del dispositivo, ma anche la valutazione dell’udito e l’adattamento. Gli apparecchi acustici più economici solitamente eliminano questi servizi per proporre un più allettante prezzo, che in realtà non include l’assistenza realmente necessaria.

Senza dubbio gli apparecchi acustici sono un investimento e, per questo Progetto Udire, oltre a proporre offerte occasionali, affianca gli aventi diritto al rimborso totale o parziale sull’acquisto dell’apparecchio acustico tramite SSN. I nostri Centri Acustici sono infatti convenzionati con l’ASL del territorio di Varese per la fornitura degli apparecchi gratuita come stabilito dal Ministero della Salute. Il rimborso riguarda invalidi civili, del lavoro, di guerra e di servizio, oltre che minori e ricoverati in strutture sanitarie accreditate. Mettiamo a disposizione tutta la nostra competenza per accompagnarti in ogni fase della richiesta, dal controllo dell’udito all’applicazione dell’apparecchio acustico con tutte le regolazioni necessarie.

Scopri se hai diritto alla fornitura dell’apparecchio acustico in convenzione con il SSN

Un apparecchio acustico per un sorriso

Prima di acquistare un apparecchio acustico pensa a come potremo esserti utili: Progetto Udire non vende apparecchi acustici, ma ti propone un’opportunità di sentire bene e vivere meglio. Siamo un punto di riferimento a Varese e in Lombardia per professionalità, attenzione e cura ai nostri pazienti da oltre vent’anni. Al tuo fianco, per farti sperimentare come un dispositivo così piccolo, ma all’avanguardia, possa cambiare la tua vita. Trova il tuo audioprotesista di fiducia: farti sorridere, anche grazie a un buon udito, è la nostra missione.

Apparecchi acustici: vanno indossati in ogni momento oppure no?

Una delle prime domande che si pone chi inizia ad utilizzare un apparecchio acustico è la seguente: quando posso fare a meno di indossarlo? La risposta è meno scontata di quanto si possa credere, entriamo dunque nel dettaglio.

L’apparecchio acustico va indossato sempre

Iniziamo subito col dire che, salvo in determinati momenti su cui faremo il punto in seguito, l’apparecchio acustico deve essere indossato sempre. È dunque un errore considerarlo un dispositivo da utilizzare all’occorrenza, o solo in contesti di socialità.

L’udito, infatti, non va considerato semplicemente come capacità di percepire i suoni, ma è anche, a tutti gli effetti, una “porta” tramite la quale il cervello si apre all’ambiente esterno.

Non indossare l’apparecchio acustico, oppure avere dei difetti uditivi senza provvedere alle dovute correzioni, è un qualcosa che è destinato ad avere, nel lungo periodo, dei risvolti anche a livello cerebrale.

La scienza medica ha ampiamente confermato questo legame, basti pensare ai numerosi test da cui è emerso che le persone anziane interessate da difficoltà uditive sono molto più esposte al rischio di sviluppare una demenza.

Il legame tra benessere cerebrale e capacità uditiva

Spesso si ritiene, erroneamente, che il declino uditivo nelle persone anziane sia un qualcosa da accettare passivamente e che, di conseguenza, anche eventuali problemi cognitivi siano inesorabilmente legati all’età, ma in realtà non è così.

Intervenire in modo adeguato e per tempo nella correzione dei difetti uditivi, infatti, ha dei notevoli effetti benefici anche nei confronti del benessere mentale.

Non curare in maniera idonea i difetti uditivi, come anche quelli relativi alla vista o di altra tipologia, può dare il via a dei veri e propri circoli viziosi che possono ridurre notevolmente la qualità della vita della persona e le sue capacità.

Mantenere sempre ben “allenato” il cervello

Proprio sulla base di quest’assunto, mantenere stabilmente la correzione ai propri difetti uditivi è fondamentale: il cervello, infatti, deve essere sempre ben “allenato”, anche nella sua capacità di distinguere i suoni rilevanti da quelli che non lo sono: ecco perché gli apparecchi acustici non sono dei dispositivi da utilizzare solo all’occorrenza.

A conferma di quanto detto vi è il fatto che chi non ha modo di utilizzare il suo apparecchio acustico per un lasso temporale significativo, quando riprende ad utilizzarlo avverte spesso una sensazione di disagio percependo, ad esempio, alcuni rumori come eccessivamente forti, e ciò è dovuto al fatto che il cervello si ritrova a dover cambiare le quantità di energia che deve impiegare per “tradurre” in suono le sue percezioni.

Quando l’apparecchio deve essere tolto

Sulla base di quanto detto, dunque, è evidente che l’apparecchio acustico debba essere utilizzato sempre, quando si è in fase di veglia.

Oltre che quando si riposa, dunque, l’apparecchio dovrebbe essere tolto solo in determinate circostanze: quando altrimenti verrebbe a contatto con l’acqua, dunque quando si fa la doccia, quando si è al mare, quando si fa il bagno in piscina, quando si è dal parrucchiere e via discorrendo, quando si applicano profumi, lacche per capelli o prodotti analoghi, oppure quando si è consapevoli di dover essere esposti a rumori molto forti, ad esempio se si deve falciare il prato utilizzando un tagliaerba molto rumoroso.

Gli apparecchi acustici sempre con te

Può non sembrare il massimo non potersi concedere una pausa dall’indossare gli apparecchi acustici, ma, come visto, è importante non sottovalutare le conseguenze di una “vacanza” dalle protesi. Si tratta di dispositivi che ti accompagneranno per buona parte delle tue giornate, quindi, è fondamentale che siano davvero adattati a regola d’arte sul tuo orecchio e in base alle tue necessità. Conta sugli audioprotesisti di Progetto Udire per le migliori soluzioni acustiche: siamo al tuo fianco per un percorso verso il benessere del tuo udito. Vieni a trovarci a Varese, Gallarate, Malnate, Arcisate o Luino.

Esiste un legame tra ipoacusia ed osteoporosi? Alcuni recenti studi

La scienza medica si è spesso adoperata nel mettere in relazione la perdita di capacità uditiva con l’insorgere di patologie di varia natura, come ad esempio la demenza, che può assolutamente essere correlata all’ipoacusia.

Diverse ricerche recenti hanno preso in analisi la possibilità di una correlazione tra ipoacusia e osteoporosi che, come noto, è sostanzialmente una riduzione della massa ossea e della sua resistenza.

Riesce difficile immaginare quale potrebbe essere il legame tra una condizione simile e delle ridotte capacità uditive, eppure i risultati degli studi condotti sono piuttosto chiari e non possono dunque essere trascurati.

Osteoporosi e ipoacusia: uno studio condotto su un campione di 144.000 donne

Da questo punto di vista è possibile segnalare anzitutto uno studio pubblicato sulla rivista medica Journal of the American Geriatric Society, in cui si è stato dimostrato come le donne interessate da osteoporosi siano molto più esposte al rischio di andare incontro a difficoltà uditive.

Nello specifico, da tale ricerca è emerso che su un campione di 144.000 donne, quelle che presentavano una ridotta densità ossea erano esposte al rischio di perdita dell’udito il 40% in più rispetto alla media.

Sebbene non si abbiano ancora certezze scientifiche su quale possa essere la correlazione tra queste due condizioni, con ogni probabilità tale fenomeno è dovuto al fatto che il deterioramento del tessuto osseo interessa anche quelle piccole ossa coinvolte nell’apparato uditivo, le quali hanno un ruolo fondamentale per questo senso.

Osteoporosi e perdita improvvisa dell’udito: uno studio condotto su un campione di oltre 42.000 persone

Dei dati molto interessanti sono inoltre quelli emersi da ricerche in cui l’osteoporosi è stata messa in relazione non alla semplice ipoacusia, ma al fenomeno della perdita improvvisa dell’udito.

A questo riguardo è possibile citare uno studio effettuato da un team dell’Università di Taiwan, guidato dal Dottor Kai-Jen Tien, che ha preso in analisi, per diversi anni, un campione di 42.640 persone, di cui 10.660 a cui era stata diagnosticata un’osteoporosi e 31.980 che non presentavano tale patologia.

Nel gruppo di persone prive di osteoporosi i casi di sordità improvvisa sarebbero risultati 91, mentre nel gruppo di persone senza osteoporosi sarebbero stati 155, sebbene quest’ultimo fosse, come visto, molto meno numeroso.

L’incidenza, dunque, sarebbe più elevata, ma anche in questo caso la scienza medica non ha avuto modo di giungere a conclusioni certe; nel commentare i risultati di questo studio il Dottor Rauch, direttore del rinomato ospedale Massachusetts Eye and Ear di Boston, pur elogiando la metodologia seguita, ha affermato che le differenze numeriche tra i due gruppi non siano tali da poter giungere a conclusioni nitide.

È importante controllare periodicamente l’udito

Al di là della ricerca di ulteriori conferme, è evidente che tra osteoporosi e ipoacusia esiste una correlazione. Questo significa che è sempre importante sottoporsi a regolari controlli dell’udito, soprattutto in presenza di osteoporosi, ma non solo: l’insorgenza di ipoacusia è un segnale da non sottovalutare. Fai un controllo del tuo udito, prenota una visita gratuita presso i Centri Acustici Progetto Udire. Ci trovi a Varese, Malnate, Arcisate, Luino e Gallarate.

Apparecchi acustici ricaricabili: come gestirli al meglio

Gli apparecchi acustici ricaricabili sono dei dispositivi molto apprezzati, spesso preferiti ai modelli a batterie, e sono senz’altro molto comodi e pratici. Tra i vantaggi principali anche il maggior rispetto per l’ambiente, visto che non ci saranno batterie da smaltire.

Dal punto di vista manutentivo vi sono alcune differenze rispetto ai modelli tradizionali con pile usa e getta. Facciamo dunque il punto sui principali aspetti a cui è bene prestare attenzione.

Ricaricare l’apparecchio acustico durante il sonno è l’ideale

Anzitutto, va detto che è sicuramente una buona regola quella di ricaricare il proprio dispositivo quando si va a dormire: dal momento che, durante il sonno, il dispositivo deve essere rimosso dall’orecchio, quale momento migliore per collegarlo al relativo caricabatterie per ritrovarlo perfettamente carico una volta svegli?

Tutti gli apparecchi acustici di qualità sono in grado di garantire almeno una giornata di autonomia con una ricarica completa, ecco perché con quest’abitudine si può stare assolutamente tranquilli; sulla base di quanto detto, può essere ideale tenere sempre il caricabatterie accanto al proprio letto.

Se, per una qualsiasi ragione, ci si dovesse dimenticare di collegare il proprio dispositivo prima di andare a dormire, non c’è di che preoccuparsi: con ricariche piuttosto brevi, nell’ordine di mezz’ora, ci si possono comunque garantire diverse ore di autonomia.

Cosa c’è da sapere sul collegamento al caricabatterie

A livello funzionale, il caricabatterie di un apparecchio acustico non è diverso rispetto a quello di dispositivi tecnologici di tutt’altro tipo: un’estremità del cavo va collegata al caricatore, mentre l’altra alla presa di corrente.

Inserire le protesi acustiche nel caricabatterie è solitamente molto facile, poiché il corretto posizionamento è indicato con i colori e quindi è intuitivo capire in quale vano collocare l’apparecchio destro e in quale il sinistro.

Per garantire una ricarica ottimale degli apparecchi acustici si sconsiglia di utilizzare una prolunga, mentre è meglio attaccare il caricatore direttamente alla corrente. Gli apparecchi acustici non dovrebbero mai essere inseriti in un caricabatterie non collegato alla presa elettrica, in questo modo, infatti, tendono a scaricarsi prima del tempo, mentre è del tutto irrilevante scollegare il dispositivo quando la ricarica completa è stata ultimata: se rimane collegato, infatti, la sua autonomia una volta staccato sarà la medesima, né c’è il rischio che possa danneggiarsi.

La corretta manutenzione del caricabatterie

Non solo l’apparecchio acustico, ma anche il caricabatterie dev’essere gestito con le dovute attenzioni: utilizzare un semplice panno può essere più che sufficiente per la sua pulizia e per mantenerlo in condizioni ottimali, vanno invece evitati i detergenti liquidi.

Per la pulizia dei vani di ricarica interni può essere una buona idea quella di utilizzare un cotton fioc, è utile sottolineare inoltre che quando le fasi di ricarica si sono concluse, il vano deve essere sempre tenuto chiuso.

Per sapere se, e quanto, un apparecchio acustico è carico, le case produttrici propongono degli indicatori di semplice consultazione, sebbene si stia parlando di oggetti molto piccoli.

Il brand ReSound, ad esempio, prevede per i suoi prodotti 3 piccole luci: 2 luci verdi sono indicative di una ricarica al 100%, 2 luci verdi indicano una ricarica al 60%, una luce verde corrisponde a circa il 30% di ricarica, mentre se si visualizza una luce rossa, vuol dire che la ricarica residua è inferiore al 10%.

L’apparecchio acustico ricaricabile migliore per il tuo stile di vita

Gli apparecchi acustici non sono tutti uguali. Anche per questo è meglio affidarsi sempre a professionisti, piuttosto che acquistare un dispositivo standard online, magari allettati da un prezzo molto competitivo. I nostri audioprotesisti ti proporranno solamente i migliori dispositivi, a seconda del tuo grado di ipoacusia e del tuo stile di vita. L’apparecchio acustico deve adattarsi a te, non il contrario. Sarà rilevante anche valutare la velocità di ricarica che meglio si confà alle tue abitudini. Per esempio potrebbe essere perfetta la gamma di modelli ReSound Key, con l’elegante Charger Premium, per 30 ore di energia, oppure potrai optare per l’ultimo modello ReSound, Omnia, per un ascolto ancora migliore, oltre che un’autonomia invidiabile. Le scelte sono numerose: lasciati guidare da Progetto Udire. Ti aspettiamo nei nostri Centri Acustici di Gallarate, Varese, Luino, Malnate e Arcisate.

Apparecchi acustici e detraibilità nella dichiarazione dei redditi: cosa c’è da sapere

Gli apparecchi acustici sono dei dispositivi fondamentali per chi è interessato da problemi uditivi. Tuttavia, trattandosi di elementi tecnologicamente sofisticati e spesso su misura, il loro costo non è esiguo. Di conseguenza il relativo acquisto potrebbe non risultare alla portata di alcune persone, che non possono, tra l’altro, avvalersi di agevolazioni specifiche.

Spesa dell’apparecchio acustico detraibile al 19% nella dichiarazione dei redditi

Le spese sostenute per l’acquisto di un apparecchio acustico possono essere detratte nella propria dichiarazione dei redditi, rendendo così l’acquisto meno impegnativo dal punto di vista economico.

Le somme destinate all’acquisto di apparecchi acustici possono essere detratte dal proprio IRPEF nella percentuale del 19%, al pari delle spese relative ad altri dispositivi medici, ed è utile sottolineare che tali detrazioni possono riguardare anche eventuali spese di riparazione o di manutenzione dell’apparecchio, nonché i costi sostenuti per l’acquisto di batterie di alimentazione.

Il testo di riferimento è la Circolare 19/E del 2021 dell’Agenzia delle Entrate, in cui si parla appunto di detrazioni per l’acquisto di dispositivi medici.

L’importanza della marcatura CE

Affinché un determinato articolo possa essere ufficialmente considerato un dispositivo medico è fondamentale che sia dotato della marcatura CE, tramite la quale si attesta la sua conformità alle norme di sicurezza di tipo comunitario; quest’aspetto, come vedremo, è fondamentale nelle procedure di richiesta di detrazione.

Sulla base delle indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, infatti, per effettuare la richiesta di detrazione è necessario fornire scontrino fiscale o fattura del prodotto in questione, documenti su cui dev’essere chiaramente riportata la marcatura CE; scontrini fiscali o fatture in cui si riporta la sola dicitura “dispositivo medico” non possono essere considerati sufficienti.

Apparecchi acustici acquistati con rimborso ASL/INAIL

Se si parla di detraibilità degli apparecchi acustici è utile sottolineare che determinate categorie di cittadini possono procurarsi tali dispositivi usufruendo di un rimborso, totale o parziale, da parte della ASL.

Nello specifico, possono usufruire del rimborso gli invalidi civili cui sia stata riconosciuta una capacità lavorativa ridotta di almeno un terzo, con risultanza nel verbale di accertamento del fatto che l’ipoacusia sia tra le cause dell’invalidità; gli invalidi civili in età non lavorativa che per sommatoria di diverse patologie registrano un’invalidità superiore al 33,3%; gli invalidi al 100% che necessitano di intervento protesico; i minori; gli invalidi di guerra e di servizio, oltre che i ricoverati in strutture sanitarie accreditate, sia pubbliche che private.

Vi è anche un’ulteriore categoria che può godere di un rimborso per l’acquisto di un apparecchio acustico, ovvero quella degli invalidi del lavoro, in questo caso però l’ente erogatore del rimborso non è ASL ma INAIL.

Per maggiori informazioni su come ottenere la fornitura degli apparecchi acustici con il Servizio Sanitario Nazionale, puoi rivolgerti ai nostri Centri Acustici di Varese, Malnate, Arcisate, Luino e Gallarate, convenzionati con le ASL del territorio.

Gli apparecchi acustici ottenuti con rimborso non sono detraibili

Se una persona ha potuto procurarsi l’apparecchio acustico di cui necessita usufruendo del rimborso, la relativa spesa non può essere portata in detrazione nella dichiarazione dei redditi, ammenoché per via di specifiche circostanze non sia riuscita ad ottenere esclusivamente un rimborso parziale; in quest’ultimo caso, si può portare in detrazione soltanto la parte di spesa rimasta a suo carico.

Trova lavoro come tecnico audioprotesista: candidature aperte

Noi di Progetto Udire stiamo cercando un nuovo tecnico audioprotesista per il nostro team di professionisti al servizio del benessere uditivo. Invia ora la tua candidatura.

Progetto Udire cerca un nuovo audioprotesista: i requisiti

L’audioprotesista che cerchiamo per i nostri Centri Acustici si occuperà del rapporto con i pazienti in termini di consulenza, esami diagnostici specifici di riferimento, assistenza tecnica post-vendita e manutenzione.

In particolare, è richiesta una Laurea triennale in Tecniche audioprotesiche, mentre per quanto riguarda le soft skills ci rivolgiamo a persone con un forte orientamento al risultato e con buone doti comunicative e organizzative.

Lo specialista lavorerà full time per un totale di 40 ore settimanali presso i nostri negozi a Varese e provincia.

Con il contratto a norma di legge sarà prevista anche la formazione specifica.

Il ruolo dell’Audioprotesista per noi

L’audioprotesista ha il compito di valutare l’udito delle persone con ipoacusia o problemi uditivi e di scegliere l’apparecchio acustico più adatto per migliorare la loro condizione. È in grado di effettuare test completi dell’udito e registrare i risultati, in modo che possano essere utilizzati per formulare raccomandazioni sugli apparecchi acustici o su altri prodotti di cui il paziente potrebbe beneficiare. Un audioprotesista qualificato spiega ai clienti l’uso degli apparecchi acustici o di altri dispositivi collegati, quali app per la regolazione, streamer e accessori. Si occupa inoltre di prendere il calco del canale uditivo per personalizzare l’apparecchio acustico ed effettua la manutenzione o la riparazione dei dispositivi.

Queste sono ovviamente le competenze che diamo per scontato quando si parla di audioprotesisti laureati. Ma lavorare con Progetto Udire vuol dire molto più che mettere in atto le proprie conoscenze tecnico-scientifiche e mediche, per quanto siano fondamentali per svolgere efficacemente il proprio lavoro. L’audioprotesista che lavora con noi condivide la nostra visione: “Progettiamo il benessere dell’udito” di tutti coloro che ripongono la loro fiducia nei nostri professionisti per tornare a sentire bene e vivere meglio. Insieme accompagniamo i nostri pazienti in un percorso che li porta a ritrovare il benessere, non solo uditivo, ma completo. Ogni passo fatto e ogni consiglio conducono alla gioia ritrovata di poter sentire i dettagli della vita e a non venire isolati nella “bolla” dell’ipoacusia. Siamo un punto di riferimento per il paziente e la sua famiglia, non solo a livello professionale, ma anche umano. Non mancano mai sorrisi e supporto a 360°, anche con la collaborazione della nostra Logopedista, Anna Fantoni, per un adattamento all’apparecchio acustico davvero totale ed efficiente.

Lavorare per i nostri pazienti vuol dire anche interfacciarsi con i medici di base, poiché è proprio con il loro parere che si può intervenire tempestivamente al sorgere dei primi problemi di udito. In quest’ottica siamo sempre a disposizione per informare sull’ipoacusia, la diagnosi e le soluzioni per aiutare chi si rivolge al medico ad essere più consapevole di ogni conseguenza e possibilità. Non da ultimo i nostri audioprotesisti comunicano l’opportunità di poter usufruire del rimborso totale o parziale da parte del Servizio Sanitario Nazionale per la fornitura dell’apparecchio acustico agli aventi diritto e seguono tutto l’iter burocratico passo passo con il richiedente presso i nostri Centri Acustici convenzionati con l’ASL del territorio.

Per il futuro della salute dell’udito con Progetto Udire

Progetto Udire può contare su una squadra di audioprotesisti e professionisti specializzati da oltre 20 anni. I nostri Centri Acustici certificati si trovano a Varese, Gallarate, Arcisate, Luino e Malnate e chi ci sceglie sa di poter trovare assistenza e consulenza su misura, attenzione e dedizione per un lavoro che ci appassiona. Proponiamo solamente le migliori marche di apparecchi acustici, nei modelli più recenti per soluzioni discrete e sempre all’avanguardia tecnologica del settore.

Se anche tu credi nella soddisfazione del paziente e sei orgoglioso di poter aiutare chi soffre di problemi uditivi, non devi fare altro che inviare la tua candidatura. Ti aspettiamo per dare ascolto a chi vuole sentire bene, insieme.