Ipoacusia infantile: quali sono i possibili campanelli d’allarme?

I disturbi di ipoacusia infantile meritano senza dubbio di essere considerati con massima accortezza, affinché si possano intraprendere per tempo delle adeguate cure mediche.

Le capacità uditive del bambino si sviluppano in modo importante nei primi mesi di vita: è assolutamente normale, ad esempio, che i neonati sussultino a seguito di un rumore forte, nei primi 3-4 mesi il piccolo ha un udito più sviluppato e riconosce la voce del genitore, a 6 mesi di vita, invece, il bambino comincia a ridere e ad emettere dei semplici suoni.

A circa un anno di età, invece, i bambini iniziano a pronunciare le parole più semplici, come ad esempio “mamma”, “papà”, “biberon” o altro ancora.

Non bisogna mai dimenticare che i bambini devono essere sottoposti ad un apposito screening ospedaliero per controllare l’udito, nei tempi che verranno specificati dai pediatri, ad ogni modo i genitori devono prestare grande attenzione a eventuali campanelli d’allarme.

Dei possibili segni di difetti uditivi possono essere ad esempio delle difficoltà, da parte del bambino, di concentrarsi nei contesti in cui sono presenti più persone, delle mancate risposte, o comunque degli atteggiamenti in cui i bambini sembrano non aver notato di essere stati interpellati.

Un possibile campanello d’allarme è inoltre rappresentato dal fatto che il bambino manifesti una sensazione di disagio legata al fatto di non capire da dove proviene il suono, oppure il fatto che il bambino sia molto indietro rispetto ai coetanei nella sua capacità di parlare.

Bisogna essere attenti anche nel caso in cui il bambino non riesca a percepire suoni piuttosto tenui, allo stesso modo anche eventuali difficoltà scolastiche non devono essere sottovalutate.

Il bambino che ha delle difficoltà uditive, spesso, tende a mostrarsi triste, eccessivamente chiuso in se stesso, oppure all’opposto molto aggressivo e protagonista di episodi di rabbia.

Il bambino con difficoltà di udito, inoltre, spesso tende ad esser stanco, dato che per lui il semplice ascolto di voci e suoni richiede uno sforzo maggiore rispetto a quello degli altri bimbi.

Anche casi di cattiva condotta a scuola possono essere legati a dei disturbi uditivi, dunque al senso di frustrazione che il bambino avverte per il fatto di non riuscire a sentir bene.

È davvero poco probabile che un bambino comunichi ai genitori di avere dei difetti uditivi, anche perché non può conoscere qual è, da questo punto di vista, la soglia della “normalità”, alla luce di questo è quindi importantissimo che i genitori non trascurino alcun aspetto da questo punto di vista.

Problemi dell’udito in aumento, anche tra le fasce più giovani di popolazione

I problemi all’udito, purtroppo, stanno aumentando in modo considerevole nel nostro paese, e non sono più una prerogativa esclusiva delle fasce di popolazione di età più avanzata: anche moltissimi giovani, infatti, convivono con problematiche di questo tipo.

La percentuale di persone interessate da problemi uditivi è sorprendentemente elevata nel nostro paese, essendo pari a ben l’11,7% della popolazione: più di una persona su 10, dunque, in Italia è interessata da problemi all’udito di diversa tipologia, dal più lieve acufene fino alla sordità.

I dati in questione sono stati presentati dallo studio Euro Trak 2015 realizzato da Anovum, e il quadro, come visto, è piuttosto allarmante.

I casi di ipoacusia riguardano, nel 37% dei casi, le persone di età superiore a 74 anni, tuttavia come accennato non è affatto trascurabile la percentuale di giovani interessati da tali problemi: ben il 4,5% del totale, infatti, è rappresentato da soggetti di età compresa tra i 15 ed i 24 anni.

Le cause di questa tendenza tutt’altro che positiva che riguarda i giovani possono essere svariate: l’abitudine a utilizzare cuffie ascoltando musica ad alto volume, l’esposizione a fonti di rumore particolarmente forti, e anche la conduzione di uno stile di vita poco sano, con vizi quali alcol, fumo, abuso di caffeina, che non giovano certamente da questo punto di vista.

Anche la generale condizione fisica può favorire l’insorgere di problemi uditivi, e anche in questa chiave può essere spiegata l’elevata percentuale di giovani interessati da problemi dell’udito: colesterolo, trigliceridi e diabete possono giocare un ruolo importante da questo punto di vista.

Aldo Messina, Direttore dell’Unità Operativa Audiologica del Policlinico di Palermo, ha affermato che gli italiani tendono ad affrontare i problemi uditivi con eccessiva superficialità, non di rado considerandoli come un qualcosa di prettamente fisiologico, quando in realtà i problemi dell’udito possono essere la causa di abitudini scorrette.

Oltre la metà degli italiani, esattamente il 54% della popolazione, non si è mai sottoposta ad un esame audiometrico, e ciò è emblematico di come la salute dell’udito non sia considerata con la dovuta attenzione.

Come eliminare l’acqua dalle orecchie? Alcuni utili suggerimenti

Come fare per eliminare l’acqua dalle orecchie? A seguito di un bagno in mare, o anche dopo una semplice doccia o un bagno in vasca, può assolutamente capitare di dover eliminare dell’acqua dalle orecchie, vediamo dunque come si può eseguire questa operazione in modo efficace e sicuro.

Come eliminare l’acqua nelle orecchie

Anzitutto, c’è da sottolineare che l’acqua accumulata nelle orecchie non è solo fastidiosa, ma può anche essere veicolo di infezioni: eliminarne le quantità eccessive, dunque, è assolutamente importante.

Un modo molto semplice per eliminare l’acqua dall’orecchio è usare la gravità, dunque basta sostanzialmente chinare il capo affinché l’acqua in eccesso vi possa uscire, allo stesso modo muovere un po’ la testa può essere sufficiente.

Anche sbadigliare e masticare possono essere delle azioni molto favorevoli se si intende eliminare dell’acqua dalla parte interna delle orecchie: movimenti di questo tipo, infatti, possono agevolare non poco la fuoriuscita di acqua.

L’utilizzo del phon può essere utile per eliminare l’acqua accumulatasi nell’orecchio, a condizione che questo strumento tecnologico non sia posizionato in modo eccessivamente vicino a quest’organo e che sia impostato affinché eroghi aria tiepida.

Esporsi a del vapore può essere utile per eliminare l’acqua presente nelle orecchie, dal momento che il vapore stimola l’apertura della tromba di Eustachio.

Anche l’impiego di sostanze naturali quali l’olio di oliva o dell’acqua distillata può essere di grande aiuto in questi casi, allo stesso modo è possibile effettuare degli appositi impacchi caldi.

In farmacia, inoltre, sono presenti degli appositi spray i quali si rivelano la soluzione più indicata nel caso in cui l’acqua depositata all’interno dell’orecchio si riveli piuttosto ostica da eliminare.

Se hai dubbi, puoi chiedere consiglio ai nostri audioprotesisti: ricorda, l’udito è un senso importantissimo da non trascurare.

Acufene: che cos’è? Come si può contrastare?

Il tinnito o acufene è un difetto uditivo molto diffuso, il quale corrisponde alla percezione di un ronzio, di un tintinnio, che non deriva tuttavia da nessuna fonte esterna.

Le percentuali di popolazione adulta interessata dal tinnito sono tutt’altro che esigue, e sono stimate tra il 10% ed il 15%.

Solo una parte della popolazione interessata da acufene dichiara di viverlo in modo problematico, al punto da considerarlo un aspetto molto negativo nei confronti della propria qualità della vita.

C’è anzitutto da sottolineare che essere interessati da acufene non comporta, nella grande maggioranza dei casi, dei rischi di rilievo, tantomeno può essere messo in relazione alla perdita dell’udito.

Sicuramente vi sono alcuni fattori che possono accentuare la possibilità che tale problematica possa insorgere, e tra questi vi sono il consumo frequente di caffeina e di alcol, il vizio del fumo, l’esposizione diretta a forti rumori, e anche delle generali condizioni di stress psico-fisico; anche alcuni medicinali, peraltro, possono favorire l’insorgere dell’acufene

Se ci si chiede come fronteggiare tale problematica, le possibili soluzioni sono molteplici: in alcune occasioni si interviene tramite l’impiego di appositi farmaci, in altri si opta per la cosiddetta terapia comportamentale cognitiva, la quale interviene direttamente sulla sfera psichica della persona, in alternativa vi è anche la cosiddetta terapia del suono, ovvero l’utilizzo di specifici suoni al fine di ridurre la percezione dell’acufene.

C’è da sottolineare che i trattamenti dedicati al contrasto dell’acufene non possono garantire dei risultati validi al 100%, dunque è importante curare al meglio la prevenzione evitando di esporsi a rumori particolarmente forti, tralasciando tutti i vizi poco salutari e seguendo uno stile di vita sano.

Il cerume: a cosa serve? Va eliminato dall’orecchio oppure no?

Il cerume è secreto da due diversi tipi di ghiandole, ovvero quelle sebacee e le cosiddette apocrine modificate ceruminose.

A cosa serve il cerume?

La funzione del cerume è anzitutto di tipo lubrificante, inoltre questa sostanza è preziosissima al fine di proteggere l’orecchio dagli insetti e da qualsiasi tipo di corpo estraneo.

Non bisogna inoltre dimenticare che il cerume riesce a proteggere efficacemente da batteri e infezioni, e anche per questa ragione un orecchio con del cerume non è da considerarsi un orecchio sporco, ma bensì un orecchio sano.

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Quando va eliminato il cerume?

Ma il cerume, dunque, deve essere tolto oppure no?

L’azione di eliminare il cerume utilizzando gli appositi bastoncini è estremamente comune, tuttavia non è sempre opportuna.

Il cerume, infatti, va eliminato esclusivamente sulla parte più esterna dell’orecchio, mentre per quel che riguarda il padiglione auricolare, in genere, è preferibile non intervenire.

Se il cerume dovesse accumularsi in quantità molto copiose, ovviamente, asportarlo con un bastoncino – solamente all’esterno – può essere utile, in genere però il padiglione auricolare non richiede questo tipo di pulizia, riuscendo ad espellere le quantità di cerume in eccesso in modo completamente autonomo.

Se si utilizzano i bastoncini cotton fioc nel condotto uditivo, peraltro, vi è il concreto rischio che il cerume venga spinto ancor più in fondo, piuttosto che essere asportato, e anche per questa ragione è preferibile evitare un’azione di questo tipo.

In ogni caso, è consigliabile rivolgersi a un medico specialista, soprattutto quando si ha una sensazione di fastidio o si sente l’orecchio “tappato”: può essersi infatti formato un tappo di cerume, che deve essere rimosso solamente con la strumentazione più adeguata. Inoltre, la pulizia dell’orecchio può avvenire tramite metodologie molto efficaci quali la cosiddetta micro-aspirazione. Per qualsiasi dubbio al riguardo puoi chiedere ai nostri audioprotesisti.

Infine, una curiosità interessante: nelle varie popolazioni del mondo la produzione di cerume presenta delle differenze significative, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto e la consistenza di tale sostanza organica. L’importante è sempre prendersi cura della salute del proprio udito, a partire dal benessere delle orecchie.

Problemi d’udito: i campanelli d’allarme da non trascurare

I soggetti che riscontrano dei problemi all’udito non devono temporeggiare nel rivolgersi ad uno specialista, tuttavia bisogna considerare che riconoscere delle anomalie nel proprio udito non è affatto cosa semplice.

Da questo punto di vista, dunque, può essere opportuno indicare alcuni campanelli d’allarme, i quali non devono essere sottovalutati in quanto possono effettivamente essere legati ad un peggioramento delle normali capacità uditive.

Se ci si accorge che si tende sempre ad alzare i volume della TV o della radio, ad esempio, questo comportamento potrebbe essere effettivamente legato all’insorgere di problemi uditivi.

Campanello d’allarme ancor più inequivocabile è quello di evitare situazioni sociali per il timore di far fatica a sentire: chi ha difficoltà uditive, spesso, avverte una sensazione di disagio e di confusione in situazioni sociali di vario tipo, soprattutto nei contesti in cui diverse persone dialogano contemporaneamente, e chi vive situazioni simili non deve temporeggiare nel rivolgersi ad un professionista.

Se parlando con una persona ci si ritrova piuttosto spesso a chiedere di ripetere quanto ha affermato, ciò potrebbe esser dovuto ad una riduzione della capacità uditiva, allo stesso modo se si ha difficoltà a sentire mentre si parla al telefono può essere opportuno approfondire la questione.

Il telefono può essere un prezioso “indicatore” di eventuali problematiche dell’udito anche nel caso in cui si faccia difficoltà a sentirne gli squilli, inoltre bisogna anche prestare attenzione a ciò che dicono i propri interlocutori: se in più occasioni ci si imbatte in delle lamentele circa la nostra difficoltà di sentire, infatti, le stesse non devono essere sottovalutate.

Contrastare l’otite: alcuni utili rimedi naturali

Con il termine otite si è soliti indicare, a livello generale, tutte le infiammazioni che riguardano l’orecchio.

Nella grande maggioranza dei casi la causa di un’otite è individuabile in fastidiosi virus e batteri, i quali possono annidarsi sia nella parte interna che in quella esterna dell’orecchio.

Tra i due casi, è sicuramente il primo quello più fastidioso, al punto da poter comportare insonnia o difficoltà di concentrazione, se l’infiammazione è esterna, invece, i fastidi sono in genere molto inferiori.

Sicuramente anche per quel che riguarda le otiti è importante agire di prevenzione: sono delle ottime abitudini, da questo punto di vista, quelle di pulire le orecchie con accuratezza, di asciugarle bene dopo la doccia o anche dopo un bagno in mare o in piscina, inoltre non può che essere positivo l’uso di sciarpa e paraorecchie nei mesi in cui il freddo è piuttosto accentuato.

Nella grande maggioranza dei casi l’otite può essere contrastata in modo tutt’altro che problematico, tramite dei semplici rimedi naturali.

Anzitutto c’è da considerare che l’otite può esser legata all’eccessiva presenza di muco, dal momento che gli accumuli di questa sostanza organica può favorire la presenza di un infiammo in un canale uditivo.

Sostanze di origine vegetale come l’olio d’oliva possono fare al caso di chi ha un’otite, e possono essere applicate nelle orecchie, tiepide, con alcune gocce di infuso di camomilla.

Sono utili, da questo punto di vista, i suffumigi con infusi o decotti a base di piante officinali o camomilla, soprattutto nel caso in cui la causa del problema sia legata all’eccessiva presenza di muco.

Dei rimedi naturali molto interessanti sono inoltre gli impacchi tiepidi, magari preparati con fettine di cipolla, aglio tritato e riscaldato, oppure sale e riso.

Per scongiurare le otiti, inoltre, è importante cercare di evitare i classici malanni stagionali, e da questo punto di vista è utile ricordare la proverbiale importante degli alimenti ricchi di vitamina C, i quali rafforzano il sistema immunitario.

Come preservare l’udito? Ecco alcuni utili consigli

Proteggere l’udito deve sempre rappresentare una priorità per chiunque: questo senso è assolutamente fondamentale, ed eventuali campanelli d’allarme non devono essere sottovalutati.

L’invecchiamento biologico, è inevitabile, costituisce una minaccia anche per l’udito, tuttavia ci sono una serie di accortezze che, se seguite, possono consentire a chiunque di conservare al meglio il proprio udito più a lungo possibile.

Anzitutto, se si è soliti ascoltare musica con le cuffie è fondamentale che il volume sia basso: le generazioni odierne, particolarmente “tecnologiche”, sono più esposte al rischio di essere interessare da problemi acustici proprio per tale motivo, di conseguenza è importantissimo non esagerare ed evitare in tutti i casi di ascoltar musica a volume alto.

Anche gli auricolari devono essere adoperati con parsimonia, anzi questi dispositivi sono potenzialmente più pericolosi delle cuffie, dal momento che quest’ultime si posano esternamente sull’orecchio.

Nel caso in cui si sia esposti in modo costante a rumori fastidiosi, magari per necessità di carattere professionale, è opportuno l’utilizzo dei tappi per le orecchie: preservare il proprio udito da rumori forti e indesiderati è semplice e utile.

Se si va in discoteca, a dei concerti, o in qualsiasi altro luogo in cui sono presenti delle casse, è importante non sostare mai in prossimità di esse: suoni così forti potrebbero causare dei danni permanenti all’udito, di conseguenza è importante evitare questo genere di esposizioni oppure, in alternativa, utilizzare delle apposite protezioni.

Anche per quanto riguarda la protezione dell’udito, ovviamente, la prevenzione è importante, di conseguenza sarebbe opportuno sottoporsi ad un controllo una volta all’anno, anche per verificare che non ci siano stati dei peggioramenti rispetto all’anno precedente.

Dopo aver fatto un bagno a mare o in piscina asciugare bene le orecchie è importante, per scongiurare il rischio che possano insorgere delle infezioni, inoltre i classici bastoncini di cotone devono essere evitati, o comunque devono essere limitati alla pulizia esterna dell’orecchio: toccare costantemente il timpano potrebbe causare dei danni, allo stesso tempo un gesto di questo tipo potrebbe spingere in dentro il cerume, piuttosto che eliminarlo.

Alcuni medicinali presentano, tra le loro controindicazioni, dei possibili disturbi uditivi: se si utilizzano medicine di qualsiasi genere, dunque, è sempre importante verificare tali aspetti, dal momento che in commercio i farmaci ototossici, purtroppo, non sono pochi.

Le donne incinta dovrebbero evitare di esporsi a rumori molto forti, in quanto anche il feto potrebbe risentirne; i neonati, avendo un sistema uditivo in via di sviluppo e molto sensibile, sono inevitabilmente molto vulnerabili da questo punto di vista.

Per preservare al meglio il proprio udito, ovviamente, è utile anche seguire uno stile di vita sano, dunque fare sport ed evitare assolutamente vizi poco salutari quali quello del fumo.

Anche la caffeina è un potenziale nemico dell’udito: questa sostanza eccitante, infatti, riduce il flusso sanguigno diretto all’orecchio, dunque il caffè e tutte le altre bevande che la contengono devono essere consumate con la dovuta parsimonia anche per questa ragione.

Gli apparecchi acustici non migliorano solo l’udito, ma anche la mente

Fornire degli apparecchi acustici di qualità alle persone anziane che ne necessitano non è utile prettamente al miglioramento dell’udito, ma è allo stesso tempo importantissimo anche per il loro benessere mentale.

Tantissimi studi hanno confermato che avere un udito valido è un toccasana anche per scongiurare il declino mentale legato all’età, l’ultimo dei quali è quello condotto da Helene Amieva dell’Università di Bordeaux e recentemente pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society.

La ricerca in questione è durata ben 25 anni ed ha coinvolto un campione di 3670 persone, tutte rigorosamente over 65.

Nicola Ferrara, Presidente della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, fa notare che questo studio è da considerarsi molto attendibile, non solo per la sua durata, ma anche per l’accuratezza scientifica che lo ha caratterizzato.

Nicola Ferrara, con l’occasione, ha lanciato un vero e proprio allarme, ovvero il fatto che gli apparecchi uditivi siano sorprendentemente sottodiagnosticati e sottotrattati.

Di fatto, insomma, quelli riguardanti l’udito sono considerati dei disturbi “di serie B”, ma ciò è quanto di più sbagliato si possa credere, sia perché l’udito è ovviamente un senso importantissimo, sia perché, come visto, non mancano i risvolti di natura mentale.

Se questi aspetti sono erroneamente sottovalutati è certamente per superficialità, nonché per scarsa informazione medica, ma vi è anche un aspetto di natura economica: in molte regioni d’Italia il nomenclatore tariffario adoperato prevede un rimborso solo parziale per quel che riguarda l’acquisto di protesi, e ancor peggio in alcuni casi non è previsto nessun tipo di sussidio a chi acquista delle protesi di tipo digitale, le quali rappresentano la soluzione più efficiente per chi è interessato da problemi di questo tipo.

Sulla base di quanto è stato dimostrato da questa ricerca e da tanti altri studi analoghi si può affermare senza esitazione che il declino mentale di un soggetto è strettamente correlato al declino uditivo, di conseguenza non ci si può assolutamente permettere di considerare con superficialità ed approssimazione i disturbi uditivi.

L’auspicio, ovviamente, è che si diffonda una maggiore sensibilità nei confronti di problemi di salute di questo tipo, inoltre sarebbe assolutamente opportuno che ai cittadini vengano garantite maggiori tutele economiche per quel che riguarda l’acquisto di questi dispositivi così preziosi per la salute e per la qualità della vita.

Allattare al seno per ridurre il rischio di infezioni dell’orecchio del bambino

Allattare i bambini al seno potrebbe essere in grado di ridurre in modo significativo la possibilità che il piccolo sia interessato da infezioni all’orecchio.

Uno studio condotto dai ricercatori dell’University of Texas Medical Branch di Galveston ha messo in relazione questi due aspetti: da un lato, dunque, la tipologia di allattamento attuata dalle mamme, dall’altro l’incidenza di tali patologie riguardanti l’udito, e i risultati sono stati piuttosto netti.

Nei bambini allattati al seno la percentuale di infezioni dell’orecchio, come ad esempio l’otite, si è rivelata molto inferiore rispetto ai bambini allattati in modo artificiale, e questa percentuale è stata ancor più bassa tra i bambini figli di mamme non fumatrici.

Nello specifico, questo studio ha considerato un campione di 367 bambini di età compresa tra 3 e 12 mesi, ed è stato eseguito analizzando delle quantità di muco secrete dall’organismo dei piccoli: i bambini che sono stati allattati al seno e che non sono stati in alcun modo esposti a fumo passivo hanno fatto registrare dei tassi di infezioni uditive inferiori dal 6% dal 18% per i bambini di 6 mesi, tra il 23% e il 39% per i bambini di 6 mesi e ben dal 46% al 62% per i bambini di un anno di età.

Tantissimi medici suggeriscono alle mamme di allattare al seno i loro bambini, e questo interessante aspetto che tale studio ha messo in luce rappresenta un’ulteriore ragione per nutrire i neonati in questo modo, ovviamente laddove possibile.